"Bianca come il latte, rossa come il sangue", ultima lettura del 2010

Alessia Sità
ROMA – L’adolescenza come un tempo dove tutto può accadere, ma anche come passaggio fondamentale nella vita di un ragazzo, che inizia a guardare al mondo con occhi adulti. È questo il filo conduttore di “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, il romanzo di esordio di Alessandro D’Avenia, pubblicato da Mondadori nella collana Scrittori italiani e stranieri.
Leo è un ragazzo come tanti, ha sedici anni, ama giocare a calcetto e le chiacchiere con i suoi inseparabili amici: Niko e l’affidabile Silvia. È un ragazzo molto vivace e intelligente e talvolta anche molto cinico, soprattutto con i professori, che ritiene ‘sfigati’ e noiosi. Almeno fino a quando non arriva un nuovo supplente di filosofia, un ragazzo giovane, con una luce particolare negli occhi, che esorta gli studenti a realizzare il proprio sogno senza arrendersi di fronte alle difficoltà. Grazie alle parole del ‘Sognatore’ , soprannome dato all’insegnante, Leo si sente più forte e sicuro, ma nonostante tutto le cose nella sua vita continuano ad avere solo due colori: il bianco e il rosso. Il bianco è il colore dell’assenza, del vuoto, della paura, mentre il rosso è quello della passione, dell’amore. Rosso è il colore di Beatrice, la ragazza di cui si è innamorato. Improvvisamente, però, nella vita di Leo il rosso sparisce e tutto diventa terribilmente bianco, è il colore della malattia. Attraverso l’esperienza del dolore e della perdita il sedicenne troverà il coraggio di affacciarsi alla vita senza mai smettere di sognare.
“Bianca come il latte, rossa come il sangue”, non è semplicemente una dolce storia d’amore che ha il potere di riportaci agli anni indimenticabili del liceo, ma è anche una riflessione sul mondo degli adolescenti e su come talvolta l’esperienza della sofferenza porti alla scoperta della propria essenza.
Alessandro D’Avenia, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, Mondadori, € 19,00

"Il quinto figlio" di Doris Lessing

Alessia Sità
ROMA – “Questo libro l’ho scritto due volte. La prima versione era meno cruda, poi mi sono detta: ‘cara mia stai barando. Se succede davvero, sarebbe molto peggio di così.’ E allora l’ho riscritto portandolo alle conseguenze estreme”. Così Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, presenta uno dei suoi capolavori: Il quinto figlio pubblicato da Feltrinelli nella collana Universale Economica. Un romanzo scorrevole e fluido nello stile, ma particolarmente impegnativo per la delicata tematica trattata. Il bene e il male entrano costantemente in gioco e il confine è veramente sottile.

Harriet e David, una coppia come tante, sogna di trovare la felicità all’interno della propria famiglia, il loro desiderio li porta ad avere una grande casa e a mettere al mondo quattro splendidi figli, ma per loro non è ancora abbastanza. E infatti, il quinto figlio non tarda ad arrivare. Presto però la gravidanza si rivela essere molto difficile, diversa da quelle precedenti e qualcosa non va per il verso giusto. Il bambino nasce prematuro. Da subito si capisce che Ben, questo il nome del nuovo arrivato, è uno diverso: il suo comportamento e il suo aspetto primitivo lo fanno somigliare sempre di più ad una creatura del male. Presto i genitori, incapaci di accettare il tragico imprevisto, si ritroveranno ad dover affrontare una dura scelta. Gli equilibri familiari iniziano a sfaldarsi, nulla sarà più come prima.
La Lessing riesce a scrivere con grande maestria un libro cruento senza ricorrere alla descrizioni di scene violente o feroci. La scrittrice ci invita a conoscere la parte nascosta che c’è in ognuno di noi, esortandoci ad affrontare le cose anche quando sono più problematiche del previsto. Una riflessione insolita sulla diversità e sul contesto sociale che ci circonda.

"L’amore imperfetto", l’esordio di Dario Gigante

Alessia Sità
ROMA – Si può parlare d’amore senza scrivere un romanzo d’amore? Il libro di esordio di Dario Gigante, “L’amore imperfetto” pubblicato da Cicorivolta nella collana “I quaderni di Cico”, ne è una prova tangibile.
La narrazione di un dramma familiare, consumatosi all’interno di una famiglia alto borghese, ci conduce a una riflessione molto profonda su quali possano essere le sfaccettature di questo sentimento da cui tutto ha origine. La straziante tragedia che colpisce Biagio e Tommaso, trascina i due fratelli in un Caos totale, fatto di incontri e scontri, di legami forti e deboli, di istinti e rabbia.

Dalla morte misteriosa dei genitori, improvvisamente tutto crolla: la certezza del legame di Tommaso con Germana, la fiducia di Biagio nello studio della filosofia, la sicurezza di una famiglia solida. Un male inconfessabile abita il cuore dei personaggi. Tutto vacilla fino a sbriciolarsi lentamente. E quando la fine sembra ormai essere vicina, per qualcuno si apre una speranza: l’Amore ritorna e questa volta lo fa sotto nuove spoglie, offrendo finalmente una possibilità di riscatto. È un amore salvifico che nutre lo spirito e trasfigura il corpo, diverso da quello distruttivo che ha decretato il destino di uno dei due fratelli, condannandolo al tempo perenne della solitudine.
Sulla scia del Simposio di Platone, “L’amore imperfetto” ci guida alla scoperta di una nuova visione dell’eros, sempre più proiettato verso il bello assoluto e il sommo Bene. In un racconto sviluppatosi su diversi piani cronologici e attraverso la storia di ogni singolo personaggio, Dario Gigante ci presenta le innumerevoli mutazioni ed evoluzioni di questo sentimento totalizzante e inevitabile: l’Amore.
Dario Gigante, L’amore imperfetto, Cicorivolta, € 13,50

"Garbatella combat zone"

Giulia Siena
ROMA – E’ una città che brontola al suo interno, protettrice silente dei moti notturni dei suoi cittadini: Roma è diversa dalle foto turistiche che la ritraggono sempre in pose composte e piene di luce. In “Garbatella combat zone” Roma è lo scenario delle avventure di Valerio Natoli, personaggio protagonista della penna di Massimiliano Smeriglio. Pubblicato dalla Voland Edizioni, “Garbatella combat zone” è la storia di un trentenne che ha vissuto circa cinque anni nel Messico, tra volontariato e commercio di droga.
Ora, mentre suo nonno sta per morire, torna nella sua Garbatella e si nasconde sotto le vesti del precario per vivere di rapine preparate con accortezza e professionalità, comunque il suo sogno è quello di tornare in America. Ma qualcosa non va per il verso giusto: il carcere lo ferma, le forze dell’ordine vogliono incastrarlo e lui progetta di seppellire la sua identità. L’istinto di Valerio è sempre alla ricerca di sangue, di sfide, di combattimenti allo sfinimento e di fughe.
Massimiliano Smeriglio dimostra di conoscere il territorio nel quale ambienta il suo libro e da questo territorio, dai suoi legami, dalle sue insofferenze si lascia ispirare. Così porta il lettore in un romanzo d’azione fatto di violenza, solitudine e passioni.

Leggi l’intervista all’autore, Massimiliano Smeriglio