“Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi

Alessia Sità
ROMA –Si era accorta presto di non essere sola. Due persone la abitavano lottando furiosamente”.

E’ un vero dissidio interiore quello vissuto da Clara, protagonista di “Qualche lontano amore”, l’appassionante romanzo di Carla De Bernardi edito da Ugo Mursia.
Con straordinaria leggerezza, l’autrice ci conduce in un vortice di emozioni che investono e travolgono impetuosamente tutti i protagonisti. Clara è una donna di quarant’anni con due matrimoni alle spalle e due figli ormai diventati grandi. Sin dalla sua infanzia ha sempre agito per non deludere gli altri, ma dopo aver conosciuto un uomo sposato, Juan, che le ha fatto scoprire l’amore – quello che fa gioire e soffrire crudelmente allo stesso tempo – Clara giunge finalmente alla piena consapevolezza che la sua vita non può “più essere una continua richiesta di approvazione”.
Durante una vacanza in Costa Azzurra, la donna si ritrova a fare un bilancio della propria esistenza e a ricostruire, attraverso numerosi flashback, quest’amore esploso improvvisamente durante un’estate rovente. Fra un ricordo e l’altro, Clara rivive la sua turbolenta e irrequieta vita: dalle amicizie ai primi amori adolescenziali; dalle prime esperienze sessuali a quelle da donna adulta e matura; dalla vita matrimoniale a quella furtiva vissuta da amante. Fra ricordi, canzoni, volti e scenari mozzafiato, pagina dopo pagina, Clara mette a nudo la propria anima, sondando anche i meandri più oscuri che la abitano. “Qualche lontano amore” è un vero viaggio interiore intrapreso non solo dalla protagonista, ma anche dal lettore, che soffre e ama disperatamente insieme a Clara.
Con grande capacità introspettiva, Carla De Bernardi ci regala un vero romanzo di formazione, dove a compiere un processo di crescita e consapevolezza è una donna coraggiosa, che non teme di vivere pienamente i propri sentimenti, di qualsiasi natura essi siano.

 

"Aiutatemi a dimenticare" perché Hava vive

Agnese Cerroni

ROMA«A che religione appartieni?» «Cattolica» mentì Nina. «La sera prima di andare a letto hai pregato in yiddish. Lurida vipera, ammetti di essere ebrea?»

«Non lo s..» non fece in tempo a finire la frase, colpi di frusta le mozzarono il fiato.

La giovane Hava è sola nella Polonia devastata dalla violenza nazista, tra lei e la morte c’è solo la carta d’identità falsa che le ha dato il padre prima di essere ucciso. La ragazza ebrea si aggrappa alla nuova identità di cattolica per superare l’orrore della persecuzione, la fame, il tradimento, le umiliazioni, la violenza, gli interrogatori della Gestapo.

Distruggere la propria storia, i propri ricordi, il proprio passato è il prezzo che deve pagare per resistere e sopravvivere nella tragedia dell’Olocausto. Hava vive.
Aiutatemi a dimenticare ( Ugo Mursia Editore) è il suo grido di sopravvissuta che ancora una volta attraversa l’incubo per arrivare fino a noi: tragica testimonianza di chi non vuole che la Memoria della Shoah sia cancellata