Prix Clara, un autunno all’insegna della scrittura

Un concorso letterario per autrici e autori tra i 13 e i 18 anni

Un concorso letterario dedicato alle ragazze e ai ragazzi fra i 13 e i 18 anni affinché possano raccontarsi e condividere il proprio punto di vista sul mondo attraverso un racconto breve a tema libero. Questo Prix Clara, il concorso letterario nato in Francia nel 2006 e che oggi arriva in Italia grazie alla casa editrice Marietti1820. Lo scopo del concorso è quello di dare valore ai pensieri degli adolescenti lasciando libero spazio alla fantasia, e incoraggiare la scrittura come strumento di espressione di sé, in un mondo che ha sempre più bisogno di conoscere le voci delle generazioni future.

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Vera e gli schiavi del terzo millennio: migrazioni e criminalità organizzata

Marietti1820 pubblica il primo romanzo di Carmen Lasorella

Giulia Siena – E’ stata la prima giornalista italiana a ricoprire il ruolo di inviata di guerra per la TV, poi presentatrice di successo, saggista, opinionista e l’anchor-woman che ha segnato gli anni Novanta. Ora Carmen Lasorella torna e lo fa in libreria: Vera e gli schiavi del terzo millennio, il suo primo romanzo, è un concentrato di avvenimenti, colpi di scena e personaggi narrati con un giusto mix di sentimento e forza descrittiva. Pubblicato da Marietti1820, il libro mette al centro le vicende di Vera, attivista di lungo corso che si batte per i diritti dei migranti, schiavi del terzo millennio, spesso presi tra le maglie della criminalità organizzata. In apertura del romanzo incontriamo Vera in una villa affacciata sul mare; Vera è stanca, provata da un matrimonio sbagliato, scalfita nella sua tenacia, logorata da scelte private con un’eco troppo forte da ascoltare.

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Marietti 1820 pubblica il Pirandello novelliere

La maestrina Boccarmè e altre novelle pedagogiche

Curato da Andrea Scardicchio, La maestrina Boccarmè (recente pubblicazione di Marietti 1820) raccoglie cinque tra le tantissime novelle composte da Luigi Pirandello nella sua lunga e prolifica carriera. Il filo che lega questi scritti è la tematica: i protagonisti ricoprono il ruolo di docenti, lo stesso che l’autore agrigentino ricoprì dal 1894 presso l’Istituto Superiore di Magistero di Roma. A questa professione, nonostante i successivi e importanti impegni letterari, fu sempre particolarmente legato; le sue – come spiegò nel discorso tenuto nel 1920 per gli ottant’anni di Verga – erano “lezioni di cose e non di parole”, fedeli a un rapporto di reciprocità tra la scuola e la vita, entrambi pilastri formativi dello spirito umano: la scuola come palestra di preparazione alla vita e la vita come applicazione degli insegnamenti ricevuti.

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