Daniela Distefano
CATANIA – “Nei colloqui dell’estate 1885 tra Vicenza, Parigi e la Valsolda si concentra il nucleo generatore di un romanzo, un nucleo ambientale ancora ipotetico che nelle lettere che seguiranno diventerà lo sfondo concreto e in movimento, riconoscibile nei dettagli, sul quale lo scrittore disporrà la catena di parole e frasi, descrizioni ed episodi di un racconto che assumerà alla fine le dimensioni, se non le proporzioni e l’equilibrio, di un romanzo”.
Da quale fonte scaturisce la vocazione di uno scrittore? Quale sorgente scatena l’ispirazione a scrivere una storia, un racconto, che fa tremare l’anima del lettore? Il mistero del poeta è un romanzo edito da Marsilio e scritto da Antonio Fogazzaro nel pieno delle sue corde narrative. Lo scrittore è combattuto tra la descrizione e la celebrazione di un amore senza limiti e il suo necessario disciplinamento e superamento.
Se per i mistici di qualsiasi tradizione religiosa, l’amore di Dio può essere paragonato all’unione degli amanti, per l’autore è questa unione di due creature che prefigura quella perfetta con il Creatore. Continua
Categoria: libri italiani
Chiara Giacobelli e il romanzo: “Un disastro chiamato amore” oltre i soliti cliché
Giulia Siena
PARMA – Copertina rosa shocking e un’immagine leggera, di stupore: tutto lascia presagire a una lettura da ombrellone, a un romanzo dove una giovane e sbadata giornalista riesce a far capitolare il fascinoso rampollo. Oltre la copertina, che attrae ma inganna, questo libro è molto di più. Vivienne Vouloir è molto più che un’ingenua e imbranata trentenne alle prese con sfilate di moda e personaggi famosi; Vivienne non è solamente una catalogatrice di uomini bizzarri, fobie e delusioni. Vivienne possiede sensibilità, Vivienne vive di una leggerezza profonda dovuta alla sua capacità di ascolto e osservazione.
Vivienne è la protagonista di Un disastro chiamato amore, il romanzo della giornalista e scrittrice Chiara Giacobelli. Pubblicato da Leggereditore, il libro è incentrato sulla figura della stramba eroina parigina che conosce l’italiano grazie alla sua nonna materna e che continua a non saper cucinare poiché troppo distratta e smemorata. Continua
Orecchio Acerbo: “La nave dei folli”, quando la scoperta è pazzia
Giulia Siena
PARMA – La terra non è piatta come un tappeto, ma tonda come una botte: non è ancora una certezza, è – piuttosto – una premonizione. Brandano, un giorno, si sveglia con questa intuizione sussurratagli all’orecchio dal sonno. Un sogno che Brandano non riesce a tenere a bada; cerca in tutti i modi di intraprendere quest’avventura di scoperta e coinvolge gli abitanti di Saggionia mettendo in moto una sgangherata macchina organizzativa. Gli viene data una “bagnarola” e quel vascello bucato diventa, così, La nave dei folli, il libro di Marco Taddei e Michele Rocchetti. Pubblicato da Orecchio Acerbo, l’albo raccoglie le splendide immagini e le parole visionarie che danno vita a un racconto di speranza e scoperta. Continua
Scrittrici e scritti dimenticati: i “Romanzi del cambiamento” raccolti da Angela Scarparo
Giulia Siena
PARMA – “L’impressione che io ho è che questi libri siano stati scritti, non per supportare un ruolo già acquisito, o per crearselo, ma viceversa, per l’urgenza di affermare delle verità. Del fatto che la verità non può essere tale, se non è prima di tutto personale, credo che ognuna di loro fosse ben conscia”. Angela Scarparo descrive così, nell’introduzione del suo libro, Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980, quello che è stato il lavoro di recupero e analisi di quattordici testi di altrettante autrici del Novecento. Il libro, pubblicato da Avagliano editore con la prefazione di Daniela Marcheschi, raccoglie, infatti, stralci di romanzi simbolo della scrittura femminile dei passati decenni chiusi nel dimenticatoio dalle esigenze editoriali moderne. Con Romanzi del cambiamento, la Scarparo – autrice attenta alla letteratura e alle tematiche inerenti la donna – mette in moto, così, un lavoro di recupero e comparazione di libri e romanzi che per un trentennio, dal 1950 al 1980, fecero parte della vita culturale italiana, con ruoli e risonanze diverse. Da Angela Bianchini a Clotilde Marghieri, da Luce d’Eramo a Ginevra Bompiani, da Marilena Ponis a Giuliana Ferri passando per Fausta Cialente, Letizia Fortini, Bianca Garufi e Flora Volpini, arrivando a Maria Teresa Nessi, Sandra von Glasersfeld o Mary de Rachewiltz, le autrici in questione sono osservatrici attente e sensibili dei cambiamenti e delle evoluzioni in atto. Raccontano la vita e lo fanno ognuna con i proprio occhi, accomunate, però, da uno sguardo lucido sul mondo, da una scrittura senza fronzoli, “in cui la parola e la cosa divengono semplicemente stile, – come scrive Daniela Marcheschi nella sua prefazione al libro – cioè la “cosa detta” nella sua plastica evidenza, tesa a raccontare appunto le “cose naturale” che accadono agli esseri umani”. Di questi cambiamenti loro si fanno carico, ne raccontano e si lasciano coinvolgere, partecipi delle grandi trasformazioni giuridiche sul ruolo della donna e sui diritti della famiglia, ma sempre un po’ ai margini del fermento intellettuale di questi anni. Attraverso gli scritti, i racconti, le pagine raccolte dalla Scarparo, vediamo infatti come le scrittrici protagoniste di questo libro – a differenza dei loro colleghi uomini – in questi anni si siano, volutamente, tenute fuori dai canoni prevalenti del periodo.
Le donne sono state escluse dalla grande letteratura, forse – sicuramente a torto – perché i romanzi scritti da donne erano spesso catalogati come libri “femminili”. Se da una parte questa esclusione ha contribuito alla perdita di attrattiva per le case editrici di molte delle autrici del secolo passato, dall’altra ha fatto sì che le autrici del secondo Novecento si sentissero fuori dalle accademie, dai circoli, dai salotti e dalle comunità letterarie, tanto da andare quasi fuori dagli schemi e sentirsi libere di toccare tematiche differenti, libere di narrare ciò che più stava loro a cuore. E tutto questo fa grande e prezioso Romanzi del cambiamento, un volume che raccoglie e analizza gli scritti di quattordici importanti scrittrici del Novecento arricchendo la memoria della letteratura moderna. Perché questa è l’editoria che serve, quella che ci fa capire che non dobbiamo smettere di leggere, di capire e di cercare le pagine della cultura italiana erroneamente messe nel dimenticatoio.
Qui potete vedere l’intervista ad Angela Scarparo e Daniela Marcheschi realizzata a Più Libri Più Liberi 2014 da ChronicaLibri. (Dal minuto 7.00)
“Breve trattato sulle coincidenze”: il postino che fece la storia
Giulia Siena
PARMA – “In alcune giornate particolarmente malinconiche, quando ogni oggetto sfiorato, ogni pensiero perso, ogni azione cominciata era nostalgia, il postino si fermava a rimirare il suo archivio, come se vagheggiare la torna di esistenze evocate nelle lettere potesse consolarlo della sua vita inerte. Apriva i cassetti, sfogliava i fascicoli, ridestava per un momento vecchie parole dal lungo letargo”. Il postino di Girifalco aveva racchiuso gli accadimenti, le storie e le vite dei suoi compaesani in quell’archivio. Lo aveva fatto costruire ad arte, perfetto per tenere in ordine, secondo la tematica, il nome e una propria logica, tutto quello che era passato dai sacchi postali alla scrivania, dalla mente e la penna dei mittenti al suo sguardo indiscreto prima di arrivare nelle ansiose mani dei destinatari. Siamo sul finire degli anni Sessanta e questo è il romanzo di Domenico Dara, Breve trattato sulle coincidenze, libro pubblicato da Nutrimenti e finalista al Premio Calvino 2013.
Qui, a Girifalco, in Calabria, il tanto sospirato boom economico arriva quasi sussurrato dalle parole scritte degli emigranti e dallo scempio dei politici. Qui, a Girifalco, la vita è sempre uguale, o quasi. La vita qui viene spesso filtrata da un burattinaio buono e misterioso, da un postino che “appartiene al folle e inerme gruppo di uomini che si credono eterni fanciulli, che vedono di fronte a loro una vita infinita” e sicuramente solitaria. Il postino appartiene a quella categoria di uomini distratti dalla solita vita, indifferenti al tempo che cambia ma attenti alle piccole cose, alle coincidenze, tanto da appuntarle e lasciarsi guidare, come Pollicino e i suoi sassolini, e contarle tutte, ben 464 coincidenze. Il postino è sempre stato attento a queste cose, alle piccole cose, forse per questo aveva quel dono. Durante le scuole medie il postino scoprì che sapeva imitare la calligrafia dei compagni. Ma per molti anni questo suo talento rimase lì fermo, l’occasione si presentò molti anni dopo, quando per inerzia e per noia decise che il suo lavoro potesse essere quello di postino, annunciatore di novelle. Il suo ruolo, spesso sottovalutato, era di primaria importanza poiché poteva con i suoi messaggi cambiare il corso degli eventi e la vita della gente. Memore di questa sua capacità e curioso per quello che una lettera d’amore alquanto misteriosa poteva celare cominciò ad aprire la corrispondenza altrui. Solo lui – nel piccolo ufficio postale cittadino – aveva questa possibilità, perché non farlo? Si accorse, così, che i politici del luogo stavano svendendo il patrimonio di tutti, il monte Covello per farne una discarica; seppe di tradimenti e di passioni; conobbe le ansie delle mamme di figli lontani; di dolori, lutti e amori non corrisposti. Seppe i piccoli segreti e le aspirazioni di tutti, di tutti coloro che ricevevano o inviavano lettere. Il suo compito ora, quello del postino, era quello che gli prescrisse il fato, farlo messaggero di notizie, ma non solo; la sua capacità calligrafica gli permetteva di addolcire, modificare o assecondare il messaggio.
Domenico Dara dà vita un romanzo in cui intreccia varie storie e vari personaggi, tutti legati all’esistenza di un postino senza nome, un “postino custode”, che veglia sulle sventure e le gioie di altri uomini e di altre donne. In questo racconto costruito ad arte, mentre il dialetto calabrese si alterna all’italiano per sottolineare i legami e gli eventi, la figura del postino da sommessa e solitaria si fa quasi eroica perché il racconto continua e veicola, attraverso il protagonista, il racconto di tempi che cambiano e si susseguono, i sogni sperati e le quotidiane prove di vita.
“Egli poteva inserirsi nelle vicende della gente e talvolta cambiarle, e forse in questo cambiamento stava la ragione del suo esistere, nel tessere trame di vita usando frammenti di esistenze altrui. La certezza di aver trovato il bandolo della matassa d’una vita fino ad allora ingarbugliata lo aiutò a interpretare e disciplinare le ferite del passato, rendendolo meglio disposto verso gli uomini e il mondo”.
10 Libri per un week end anti dati ISTAT
Giulia Siena
ROMA – I recenti dati ISTAT sulla produzione e la lettura di libri in Italia parlano chiaro: nel 2014 oltre 23 milioni 750 mila persone dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista; rispetto al 2013, la quota di lettori di libri è scesa dal 43% al 41,4%; quasi una famiglia su dieci (9,8%) non ha alcun libro in casa; il 63,5% ne ha al massimo 100; il numero di lettori forti rimane invariato.
Perché, allora, non cerchiamo di boicottare questi numeri, perché non dimostriamo che nonostante i problemi, le oscillazioni di mercato, i dati statistici, il libro rimane un ottimo passatempo? Nonostante sia sempre un buon momento per cominciare a leggere, proprio oggi che comincia il week end si presenta la situazione perfetta: brevi ma intense giornate di riposo e nullafacenza; staccate il telefono e seguitemi. Non sapete cosa leggere? Ci sono qua io con i 10 LIBRI per un week end anti dati ISTAT.
1. “Cruciverba” di Leonardo Sciascia, Adelphi
Partiamo da lontano con questo libro del 1983 in cui lo scrittore siciliano tratta la storia come un grande cruciverba in cui orizzontale e verticale sono eventi, personaggi e contesti che incontrando hanno cambiato il corso della storia.
2. “Lo schiaccianoci” di E.T.A. Hoffmann, Edizioni Clichy
Lo scritto di Hoffmann divenuto celebre per il suo eterno dissidio tra realtà e favola, lo stesso che ha ispirato Ciaikovskij e Walt Disney, viene riproposto al grande pubblico in un’ottima pubblicazione Clichy.
3. “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone, Longanesi
Un anziano rompiscatole ha deciso di chiudere il mondo fuori dalla sua porta, il mondo, per lui, merita di essere trattato solamente con un po’ di ironia e molto sarcasmo, fino a quando la porta di una dirimpettaia si apre.
4. “Il salto della rana” di Paola Rondini, Fernandel
Da Milano all’Arizona come saltando alla ricerca di esperienze e consapevolezza. Questa è la storia di Emma che da un’agenzia di pubblicità si ritrova a milioni di chilometri di distanza con nuovi pensieri e nuove domande.
5. “Il padrone” di Goffredo Parise, Adelphi
Questo romanzo del 1964 è una favola ironica e feroce: il giovane protagonista arriva dalla provincia alla città e qui si trova intrappolato in un mondo sospeso e grottesco, popolato di personaggi controversi e originali.
6. “La vita sobria. Racconti ubriachi” di AA.VV. a cura di Graziano Dell’Anna, Neo Edizioni
Dieci scrittori per dieci racconti incentrati sull’alcool e quello che provoca: euforia, malinconia, angoscia e dolcezza.
7. “I fantasmi non muoiono mai” di Lucia Tilde Ingrosso, Laurana
Il ritrovamento di un anello fa riaprire il caso di Valeria, morta in un incidente d’auto in Costa Azzurra dieci anni prima. Un giallo in piena regola, ma un giallo nuovo.
8. “Baci di carta. Lettere di un padre ebreo dalla prigione, 1942/43” di Pali Meller, Marsilio
Ventiquattro lettere inviate dal carcere dove era stato rinchiuso per aver falsificato dei documenti danno vita a un libro intenso che racconta la nascita di una nuova relazione tra un padre e i suoi due figli attraverso le lettere. Un rapporto epistolare fatto di amore e poesia, abbracci e coccole affidate alla carta.
9. “STOP-TIME” di Frank Conroy, Fandango
Pubblicato in America nel 1967, questo romanzo di Frank Conroy diventa inno sfrenato alla libertà, elegia dell’amore fraterno, racconto di un’amicizia speciale che si consuma tra i boschi e le città deserte dell’infanzia.
10. “La lettera rubata e altre indagini” di Edgar Allan Poe, L’Orma
Quattro racconti di Poe tradotti da Giorgio Manganelli e raccolti sotto il segno del tema epistolare per raccontare viaggi e avventure sotto il segno dell’intrigo.
Artelibro, il Festival del Libro e della Storia dell’Arte: a Bologna dal 18 al 21 settembre
BOLOGNA – Da giovedì 18 a domenica 21 settembre torna a Bologna Artelibro, il Festival del Libro e della Storia dell’Arte. Giunto alla sua XI edizione, il Festival rinnova la sua formula e si amplia conservando quanto realizzato nei suoi primi dieci anni e in continuità con la sua vocazione originaria. Il nuovo Festival, infatti, affronterà, a partire proprio dai libri e dall’insegnamento della storia dell’arte, il grande tema del patrimonio artistico e culturale italiano. Il tema di quest’anno, Italia: terra di tesori, rimanda alla necessità di “riscoprire” le meraviglie artistiche e culturali del nostro Paese, conservando e valorizzando un patrimonio unico e incomparabile.
Anche quest’anno Artelibro oltrepasserà i confini di Palazzo di Re Enzo e del Podestà per ‘invadere’ Bologna, per farla vivere e conoscere nelle sue straordinarie bellezze ai propri cittadini e ai tanti visitatori. Centrale e decisiva sarà, a questo riguardo, la collaborazione con le istituzioni pubbliche e private della città, in particolare con Istituzione Biblioteche di Bologna, Istituzione Bologna Musei e Fondazione Cineteca di Bologna, che con le loro sedi e le loro iniziative contribuiranno ad arricchire il network di Artelibro denominato Biblioteca d’Arte Diffusa e sostenuto da Gruppo Unipol.
Questa edizione sarà anche l’occasione per celebrare anniversari di personalità cardine della storia dell’arte: Michelangelo, Donato Bramante, Giorgio Morandi e Francesco Arcangeli.
ARTE PER TUTTI
Coerente con lo spirito innovativo del Festival è il coinvolgimento di nuovi divulgatori per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico. Dallo storico Paolo Mieli, che illustrerà l’opera I funerali di Togliatti di Renato Guttuso al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, al Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico Louis Godart che parlerà dell’immagine del nostro continente nell’incontro Europa. Genesi di una civiltà, allo storico dell’architettura Francesco di Teodoro che traccerà il percorso artistico di Donato Bramante nell’incontro Donato Bramante: da Urbino a Roma, passando da Milano. Seguiranno gli incontri con Pierluigi Masini ed Eugenio Riccomini che parleranno alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale della Bologna che anche i bolognesi non conoscono; l’appuntamento con Andrea Dall’Asta che illustrerà la storia dell’iconografia della crocifissione nella conferenza Il mistero della croce nell’arte antica e contemporanea; le conferenze Tracce d’antico nelle medaglie a cura di Paola Giovetti e Daniela Picchi al Museo Civico Archeologico e Il paesaggio agrario emiliano nella storia dell’arte raccontato da Vera Fortunati nell’omonimo incontro organizzato alla Biblioteca dell’Archiginnasio.
MOSTRA DEL LIBRO ANTICO E PAGINE D’ARTE
Al tradizionale appuntamento con l’editoria d’arte contribuiranno i librai antiquari di ALAI – Associazione Librai Antiquari d’Italia, affezionati partner di Artelibro, che anche quest’anno hanno confermato la loro presenza nella grande mostra-mercato di Palazzo Re Enzo e del Podestà. Non mancheranno i libri di pregio e una sezione con oltre cinquanta riviste specializzate italiane e straniere.
In collaborazione con Librerie.Coop e con l’attenta regia di Romano Montroni, nuovo presidente del Centro per il Libro e la Lettura, verrà allestita la consueta Libreria dell’Arte in Piazza Nettuno dove sarà possibile acquistare circa duemila titoli di trenta diverse case editrici.
Curata dal giornalista Stefano Salis, Artelibro organizzerà presso Biblioteca di San Giorgio in Poggiale la seconda edizione della mostra Buona la prima! Le migliori copertine del 2014 scelte e giudicate da chi se ne intende. Una giuria composta da esperti provenienti dal mondo della comunicazione visiva e dall’editoria, a cui si affiancherà, con il suo voto, il pubblico, sceglierà e premierà la migliore.
Esempio felice dell’incontro tra editoria ed arte, la mostra Camilleri a prima vista al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, a cura di Stefano Salis e costruita su centouno copertine di libri di Andrea Camilleri, comprese le oltre quaranta pubblicate dall’editore Sellerio (dove ad ogni copertina è associata graficamente l’immagine di un’opera d’arte, a partire da La strage dimenticata del 1984) e una buona selezione di quelle estere. La mostra sarà illustrata e accompagnata da un intervento di Salvatore Nigro che parlerà del suo recentissimo libro La Sirena e il suoi libri. Ritratto di Elvira Sellerio pubblicato dalle Edizioni Henry Beyle con lo stesso Salis e l’editore Vincenzo Campo. Promossa dalle Edizioni Henry Beyle è anche una mostra intitolata Dalla “A” allo “ZOO”: due Alfabeti alla Biblioteca Sala Borsa. Rielaborate da modelli tipografici o disegnate per l’occasione, le “A” sono incise da Edoardo Fontana utilizzando matrici in linoleum. Il volume che le riunisce – con un testo di Valerio Magrelli – inaugura la collana “Alfabeti”.
I PROTAGONISTI DI ARTELIBRO 2014
Cristina Acidini, Olivo Barbieri, Marco Belpoliti, Alice Beniero, Irma Blank, Franco Bonilauri, Mario Botta, Florence Buttay, Paolo Capuzzo, Andrea Carandini, Marco Carminati, Maurizio Ceccato, Giuseppe Chili, Matteo Codignola, Pietro Corraini, Giorgio Cricco, Andrea Dall’Asta, Luca Richard de Bella, Valerio Dehò, Francesco Paolo Di Teodoro, Andrea Emiliani, Franco Farinelli, Gianluca Farinelli, Luigi Ficacci, Nello Forti Grazzini, Vera Fortunati, Antonella Gigli, Paola Giovetti, Louis Godart, Marino Golinelli, Miguel Gotor, Paolo Grasselli, Angelo Guglielmi, Enrico Gusella, Simona Iannuccelli, Francesco Jodice, Andrea Kerbaker, Maria Cristina Misiti, Antoinette Le Normand-Romain, Alberto Lecaldano, Fabrizio Lollini, Salvatore Nigro, Gianfranco Maraniello, Cesare Mari, Ginevra Mariani, Paola Marini, Vincenza Maugeri, Alberto Melloni, Paolo Mieli, Ernesto Milano, Romano Montroni, Alessandro Morandotti, Marta Morazzoni, Salvatore Silvano Nigro, Anna Ottani Cavina, Lucilla Nuccetelli, Antonio Patuelli, Lorenzo Perrone, Daniela Picchi, Paolo Picozza, Maria Paola Poponi, Gabriella Rava, Sergio Risaliti, Catherine Robinson, Giovanni Romano, Rossana Rummo, Stefano Salis, Luca Sassi, Guido Scarabottolo, Antonio Sellerio, Vittorio Sgarbi, Silvia Sotgiu, Claudio Spadoni, Claudio Strinati, Urs Stahel, Francesco Vossilla, Luca Zan, Carlo Zucchini, Stefano Zuffi.
Festival Salerno Letteratura: fino al 29 giugno la cultura invade la città
SALERNO – Una intera settimana di festa con oltre cento autori e circa ottanta eventi in programma è quella organizzata a Salerno dal 23 al 29 giugno 2014 per la seconda edizione del Festival Salerno Letteratura. Fino alla prossima domenica, infatti, la cultura “invade” la città campana, mettendone in risalto gli scorci più belli e gli angoli più caratteristici, proponendosi come valore aggiunto alle sue grandi risorse storiche, artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche. Una settimana di eventi in cui la letteratura è ancora una volta visibile: il Museo Diocesiano, il neorestaurato Palazzo Fruscione, l’Arco Catalano di Palazzo Pinto, il largo San Pietro a Corte, il Tempio di Pomona e tanti altri luoghi monumentali di Salerno rivivranno una seconda vita, letteraria e culturale, data dal Festival Salerno Letteratura 2014 e dai suoi ospiti.
L’offerta è ampia e variegata perché, nei tanti eventi in programma, è possibile assistere a presentazioni, reading, anteprime e conversazioni con gli autori, ma anche a spettacoli teatrali, concerti e perfomance “site specific” che ogni giorno animano il centro storico della città. Il filo conduttore è quello dell’amore per la lettura e la cultura in senso ampio, che permane anche in un momento cruciale per il mercato editoriale, tra flessioni economiche e nuove forme di pubblicazione digitale.
Dopo la prolusione inaugurale di Raffaele la Capria, con il testo Non è vera la vita che vivi, è vera la vita che scrivi, è partito il ricco programma che si sviluppa lungo tredici aree tematiche: dagli approfondimenti sulla letteratura under 40 italiana ed europea, con il premio Salerno Libro d’Europa, alle ultime novità nel panorama del giallo d’autore, con il ciclo di presentazioni Largo al Giallo. Quest’ultimo organizzato dall’associazione culturale Porto delle Nebbie: qui si alterneranno autori come Maurizio De Giovanni – che presenterà in anteprima nazionale il suo nuovo romanzo, In fondo al tuo cuore. L’inferno del commissario Ricciardi – e, ancora, Bruno Arpaia e Diego De Silva, con un curioso “dialogo” tra i rispettivi, omonimi protagonisti dei loro romanzi (Alfredo e Vincenzo Malinconico).
Dal 25 al 29 giugno, poi, scrittori, giornalisti e personalità accademiche si confronteranno, nel ciclo Profondo Sud (organizzato in collaborazione con la Società Salernitana di Storia Patria), sulle controversie e le complessità della storia dell’unità d’Italia. Qui interverranno, fra gli altri, Pino Aprile, Giuseppe Galasso, e le scrittrici Licia Giaquinto e Antonella Ossorio, entrambe autrici di romanzi storici ambientati nel Mezzogiorno ottocentesco. Per la sezione Fiction, dedicata alle novità della narrativa, presenteranno i loro ultimi lavori, fra gli altri: Antonio Monda, Giuseppe Catozzella e Antonella Cilento (entrambi nella selezione del Premio Strega 2014), Salvatore Niffoi, Nikola Savic e Raffaella Silvestri. Al ciclo di presentazioni Non-Fiction, invece, ci saranno Marino Niola, Gian Arturo Ferrari, Domenico De Masi, Enrico Deaglio, Luciana Castellina, Eva Cantarella e Paolo Isotta, che leggerà in anteprima alcuni brani del suo nuovo libro La virtù dell’Elefante (Marsilio). Per tutta la settimana, sull’asse viario che collega la Stazione Ferroviaria alla storica Via Mercanti, le giovani leve della poesia italiana si esibiranno nella declamazione dei loro testi, all’interno del ciclo 100 Thousand Poets for a Change: saranno veri e propri “intervalli poetici” nella vita dei cittadini salernitani e dei turisti, inaspettati e stranianti interventi nella quotidianità urbana di Salerno. Sempre tra le strade della città, nel week end si esibiranno i Contastorie, con i loro percorsi-reading tematici: Francesco Forlani, Flavia D’Aniello, Roberto Linzalone, Peppe Lanzetta. Nel ciclo Letteratura in Scena si potrà assistere alle tre rappresentazioni di Salerno, tre serate per sette secoli, una storia della città attraverso la letteratura, curata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno e portata in scena dalla compagnia del Teatro Nuovo; e ancora, all’Omaggio a Dino Campana di Roberto Del Gaudio ed alla presentazione/interpretazione del romanzo di Aurelio Picca, Un Giorno di Gioia.
Tutte le giornate del Festival, infine, si apriranno e chiuderanno all’insegna del contatto diretto con scrittori e ospiti: nella miglior tradizione campana, in vari bar del centro storico di Salerno sarà possibile, tra le 9 e le 10 del mattino, prendere Un Caffé con gli Autori; e tutte le sere, dalle ore 24 in poi, si svolgerà il Dopofestival Chill Out: un momento per assistere ad altre presentazioni e performance, in un’atmosfera informale d’incontro e conversazione offerta dal club Cibarti.
Vedi QUI il PROGRAMMA completo
Sorpresa Homo Scrivens: Solo Nina, il romanzo di Rosalia Catapano
Giulia Siena
ROMA – “E aveva passato in rassegna il suo abbigliamento, con l’occhio esperto di chi di abiti femminili se ne intende. Quello di Nina era di una semplicità disarmante. Un vestitino di garza bianca che arrivava poco sopra il ginocchio e lasciava scoperte le spalle. Un qualcosa di svolazzante nel taglio della gonna, il tessuto inconsistente, quasi etereo, di un candore perfetto, conferivano alla sua figura un tocco deliziosi di leggerezza e femminilità”. Rivelazione, visione, disvelamento. E’ questo quello a cui assiste Raùl Ortega all’aeroporto di Napoli in una banale mattina d’estate. In questo momento la sua vita è a un punto fermo. Raùl deve decidersi: ha trentatrè anni e se vuole sfondare nel mondo della moda deve darsi da fare seriamente, non bastano più i suoi natali, non basta più fare la spola tra il passato e la classicità di Napoli e la creatività e il genio di Barcellona. Se la sua anima è così divisa ora deve trovare una strada, una sua strada. E quella che incrocia aspettando il volo da Capodichino non è solamente una nuova rotta. Raùl in questo momento incrocia Nina, “Solo Nina”. Comincia così l’omonimo romanzo di Rosalia Catapano, medico napoletano che da qualche anno si dedica – con ottimi risultati – all’attività letteraria. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Homo Scrivens, è l’incontro tra un uomo e una donna in un momento qualsiasi. Per loro, però, questo momento è cruciale: entrambi aspettano qualcosa, sono in attesa di partire, ma il viaggio vero è la vita. Da una parte Raùl, la sua anima fragile e le tante aspettative, dall’altra Nina, “solo Nina”, la donna che viaggia per incontrare l’affetto delle sue amiche e aspetta quell’amore che non le faccia più sentire il grande vuoto lasciato dalla sua famiglia. Tra loro un trolley, punto d’incontro del loro futuro sentirsi.
Arrivati a destinazione Raùl deve creare, soddisfare le aspettative della vulcanica zia Blanca e dare vita ad abiti che lascino il segno. Ma nella sua mente ora c’è il ricordo della ragazza dell’aeroporto. Semplice, femminile, graziosa, gioiosa e malinconica; Nina, solo Nina. Lei, Nina, a Barcellona abbraccia le sue amiche e cerca di dimenticare Vincenzo, l’ennesimo errore sentimentale. Lei, non pensa minimamente che il ragazzo serioso e affidabile a cui ha lasciato il suo trolley per scappare alla toilette prima di partire sia rimasto così ammaliato da lei. Non lo sa. Non può saperlo. Ma lui ha qualcosa di lei, il suo numero di telefono e ha qualcosa che lei gli ha lasciato, l’ispirazione.
Una storia di vita, amore – probabile – cambiamento, coincidenze e speranze. “Solo Nina” è questo, anche questo, insieme a un grandioso affresco di vita quotidiana, con personaggi, errori e contrattempi che cambiano il nostro vissuto, e di conseguenza, la nostra vita.
Rosalia Catapano ha il merito di lasciarci, a ogni pagina, con l’emozione in gola e la curiosità negli occhi, creando quella silenziosa e quasi inconscia consapevolezza che le attese, le coincidenze e le speranze danno vita al nostro cammino quotidiano.
“Il Maggio dei Libri”, i libri fioriscono dove meno te lo aspetti
ROMA – Torna, per il quarto anno consecutivo, Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, la campagna inizia il 23 aprile, in coincidenza con la Giornata mondiale UNESCO del libro e del diritto d’autore, e si conclude il 31 maggio.
Quest’anno sono tre i claim scelti per rappresentare e accompagnare l’iniziativa: Un libro ti accende, Cresci con noi e Leggere non è mai un pacco. Tre suggestioni – testuali, grafiche, ideali – che racchiudono lo spirito dell’intera campagna e lo straordinario potenziale dei libri: strumenti che permettono di ampliare gli orizzonti e migliorarsi (crescere significa anche imparare a leggere la realtà, ad affrontare la crisi) a qualsiasi età, senza dimenticare che le esperienze vissute da bambini ci accompagneranno anche da grandi.
Oltre a riproporsi con nuove parole-chiave e nuovi eventi, l’edizione 2014 conferma la propria ispirazione originaria, determinante per il successo della campagna, anno dopo anno: l’impegno a far evadere i libri dai loro contesti abituali (conquistando scuole, circoli, parchi, associazioni culturali e persino uffici postali, supermercati, treni e ristoranti grazie a un accordo di partnership con Poste Italiane, UniCoop Tirreno, Librerie Coop, Italo, Eataly, Librerie Feltrinelli), e l’obiettivo di coinvolgere soprattutto coloro che ancora non hanno scoperto il piacere della lettura, grazie all’attenzione particolare rivolta a settori fondamentali per la ripresa economica, sociale e generazionale del paese, come il Web, la scuola e i giovani.
Torna, inoltre, l’appuntamento con il tour itinerante La Valigia dei Libri, alla sua terza edizione: quest’anno il tema è “…Blog, social e Web un nuovo modo di raccontare”, con il coinvolgimento di Teresa Ciabatti e Christian Raimo. Non cambia l’obiettivo: far rivivere le biblioteche scolastiche coinvolgendo i ragazzi e donando alle scuole più attive una serie di libri considerati indispensabili per la crescita e lo sviluppo dell’individualità dei futuri grandi lettori.
Si rinnova Amo chi legge… e gli regalo un libro, la proposta a favore e in sostegno delle biblioteche, anche scolastiche, la cui situazione negli ultimi anni ha raggiunto livelli di criticità preoccupanti. Dall’esigenza di fare qualcosa per migliorare la situazione è nato il progetto con cui l’Associazione Italiana Editori -in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e ALI (Associazione Librai Italiani)- ha voluto coinvolgere tutto il mondo del libro, ma anche e soprattutto i cittadini lettori, per rimettere in moto il circolo virtuoso che porta i libri nelle biblioteche, e poi da lì nelle case e nelle mani di tutti.