ROMA – Giunti propone “Nelle pieghe del tempo”, il nuovo libro di Madeleine L’Engle.
Meg Murry sta avendo un momento difficile. Suo padre, l’astrofisico Dr. Jack Murry, è misteriosamente scomparso. Il suo giovane fratello, Charles Wallace, un genio, è infastidito e sminuito ed è considerato uno stupido perché non rivolge la parola a nessuno al di fuori della sua famiglia. Meg non va d’accordo con i suoi coetanei, con gli insegnanti, con i suoi fratelli gemelli di 10 anni, e persino con se stessa. In questa situazione infelice giunge una sconosciuta, la misteriosa Signora Cosè, che veste in un modo molto strano, e le sue amiche la Signora Chi e la signora Quale. Esse portano Meg, Charles Wallace e il loro nuovo amico Calvin O’Keefe su strani, nuovi altri pianeti, preparando i ragazzi per una missione il cui obiettivo è salvare il Dr. Murry dal malevolo “IT” sul pianeta Camazotz. Il tutto è possibile proprio grazie al TESP-ACT, che permette loro, per l’appunto, di viaggiare tra le pieghe delle varie dimensioni spazio-temporali. Età di lettura: da 11 anni.
Categoria: leggendo crescendo
Giunti: arriva “Lo strano caso della cellula X”
ROMA – Arriva fresco di stampa in tutte le librerie “Lo strano caso della cellula X. Le avventure del prof. Strizzaocchi”. Pubblicato da Giunti Editoriale Scienza, il libro di Lorenzo Monaco e Matteo Pompili spiega in maniera divertente la vita della cellula e il suo funzionamento. Tante cellule (tra le quali la cellula X), uno scienziato dagli occhi piccolissimi (il Prof. Strizzaocchi) e un laboratorio pieno di microscopi, fiale e provette. All’improvviso la cellula X si sveglia e da un angolo buio del laboratorio comincia a parlare. Inizia così questo buffo racconto, un po’ surreale, la cui protagonista, la cellula X, imparerà moltissime cose su se stessa: nucleo, DNA, citoscheletro, mitocondri, microtuboli, apparato di Golgi, enzimi e proteine non avranno più segreti per lei e nemmeno per il lettore, che verrà anche coinvolto in un mistero da svelare: che cosa sta uccidendo la cellula X? Alla fine di ogni capitolo una piccola sezione scientifica di approfondimento per conoscere le scoperte degli scienziati e un laboratorio per costruire una cellula partendo da oggetti di uso quotidiano facilmente reperibili!
Carthusia: “C’era lassù al castello”, le leggende trovano nuova vita
ROMA – “Ci sono leggende che arrivano da lontano e ancora più lontano vanno, come eco di parole che risuonano in una valle di montagna.” Le leggende hanno una natura selvaggia, fatta di fascino antico e tradizione orale. Le leggende sono andate avanti così, tramandandosi di voce in voce, di valle in valle, fino ad arrivare silenziose fino a noi. In “C’era lassù al castello”, pubblicato da Carthusia, Roberto Piumini dà nuova vita a sei storie e una ballata e le lascia dipingere dai colori di Gianni Di Conno.
Le leggende di “C’era lassù al castello” sono storie di terre di confine di queste terre, ne raccontano i passaggi, i cambiamenti, le speranze e i miti. Le montagne, le valli e i castelli prendono vita, si animano e diventano essi stessi personaggi delle varie storie.
Le sorti di frati, cavalieri e dame si intrecciano: la principessa Mariana in cerca di marito è una Madama Butterfly con vesti cortigiane che mette alla prova i cavalieri che chiedono la sua mano; la dama silenziosa punita con la reclusione dal marito poiché creduta infedele è eroina di coraggio e virtuosismo. Sono personaggi antichi e complessi, semplici nelle loro vite ed emblemi di forza e coraggio. Sono personaggi che solo le leggende regalano.
In libreria arriva “L’isola scogliosa”
ROMA – Nuove avventure e nuovi mari per Tomatito. Dopo “La via del pirata”, il protagonista della penna di Teo Benedetti torna in libreria con “L’isola scogliosa”. Pubblicato il 24 maggio da Fanucci, il secondo episodio della serie Il terribile Tomatito, vi stupirà con il suo mix di avventura, divertimento e simpatia.
È arrivato il momento per Tomatito di affrontare la seconda missione della Via del Pirata! Questa volta lo attende una prova più dura: con la supervisione dell’esperto timoniere Rollo Reel e l’aiuto dei marinai della Pan Bagnato, dovrà affrontare le infide onde del Mar Biancastro per imparare a condurre una nave. E se questo non bastasse, per testimoniare l’impresa, Tomatito dovrà tornare dalla traversata con un esemplare di Primula Gagliarda, bellissimo fiore che cresce unicamente sull’Isola Scogliosa. Spiegate le vele e siate pronti a legare le cime: si parte!
“La Trilogia del limite”; e se le illustrazioni invadessero nuove pagine?
Giulia Siena
ROMA – “Esiste una regola non scritta nell’editoria, che afferma che l’autore di libri illustrati dovrebbe evitare di disegnare al centro della doppia pagina per non ostacolare la lettura. Cosa succede quando questa regola viene ignorata?” Parliamo spesso di libri illustrati, libri per tutte le età che fanno delle immagini il proprio virtuosismo. Parliamo spesso di come le illustrazioni accompagnino le parole e rendano unica ogni storia. Ma se qualcosa cambiasse? Se le immagini si spostassero e invadessero angoli diversi dello stesso foglio bianco? Corraini Edizioni ha pubblicato da qualche settimana “La Trilogia del limite” di Suzy Lee che, dopo “L’onda”, “Ombra” e “Mirror”raccoglie in questo volume delle tesi secondo le quali il libro stesso diventa parte dell’esperienza di lettura. Tutto nasce quando l’autrice riceve una mail nella quale il mittente dichiarava di essere confuso a proposito dell’illustrazione in “L’Onda”, dove una parte della bambina protagonista e del gabbiano che vola sopra di lei, sembrano mancare; sarà stato un errore di impaginazione? No, in questo caso l’artista ha deciso di valicare i limiti fisici che un libro può porre, volgendo così lo sguardo del lettore verso una nuova prospettiva.
Simmetrie, specularità, contaminazioni e creatività vengono cercate, spiegate e valorizzate in un libro che è guida e approfondimento del disegno. Con “La Trilogia del limite” Suzy Lee svela i segreti di composizione e creazione dei suoi tre libri ridefinendo i limiti del foglio bianco. Dopo “La Trilogia del limite” gli albi illustrati diventano ai nostri occhi dei libri dinamici, delle storie che si muovono seguendo la prospettiva di chi li crea e di chi li legge.
“Trovo interessante che la motivazione per creare un libro possa venire dalle esigenze tecniche della sua forma e non soltanto dai soggetti letterari frutto degli sforzi consapevoli dell’autore.” S. Lee
“Incontriamoci all’Inferno” con un Dante spensierato.
Giulio Gasperini
ROMA – E se Dante diventasse meno austero e istituzionale? E se fosse possibile scherzare con la Commedia, la più grande opera che l’umanità letteraria abbia mai pensato e partorito? E se immaginarsi le liti, i bisticci, le incomprensioni tra Dante e la moglie Gemma non sottraesse nulla alla magia dell’opera ma, anzi, ce l’avvicinasse e la rendesse più familiare? Cinzia Demi, toscana di origine, lancia un invito e una sfida: “Incontriamoci all’Inferno”, edito da Pendragon nel 2007 e ripubblicato in nuova edizione nel 2010, non è una semplice “parodia” dei fatti e dei personaggi che formano quel “racconto di incontri” che è la Commedia, ma è una maniera nuova e quasi rivoluzionaria di penetrare nella complessità della materia e della forma poetica. Come strumento la Demi utilizza quella stessa ironia con la quale Dante aveva così sapientemente tessuto il suo poema, le sue sillabe poetiche, le sue metafore e le immagini ricche di vita e di quotidianità. Dante aveva scherzato su tutto, su ogni aspetto dell’uomo, della vita, della religione, senza farsi problemi e senza timori reverenziali sulla materia trattata.
Si comincia con una lettera che un fiorentino invia al suo illustre concittadino, rimproverandolo per aver seminato il terrore su quello che, nell’oltretomba, i morti avrebbero trovato: “Va bene che c’avevi rabbia ‘n corpo e core / ma la paura ci fe’ ghiacci marmati / e pe’ secoli s’è tramandato ‘l terrore”. Poi si prosegue con il catalogo delle donne più importanti, da Bice Portinari (che, insieme a Rossana Fratello, canta “sono una donna non sono una santa”), al dialogo tra Pia de’ Tolomei, Francesca da Rimini e Piccarda Donati, infastidite tutte dalla presunzione di un Dante che crede di poterle ridurre loro e le loro vite a una manciata di sillabe: “Nessun uomo, nemmen’il Poeta / ha, in nessun tempo, mai afferrato / di quanta giustizia è fatta la meta / che può raggiunger sol chi ha capito / quanto noi donne siamo speciali / nel sentimento e nella ragione / e che ‘un siamo tutt’uguali / ma ognuna di noi è pur’emozione!”. Poi ci sono gli uomini, da Ulisse al Conte Ugolino; e poi ci sono i demoni, da Caronte a Pluto, che affermano, in tutta onestà, qualche lato divertito e divertente della loro personalità. E poi la Demi crea dei contrasti, delle dispute verbali sul modello della tenzone, così tanto di moda ai tempi di Dante: Gemma Donati litiga con Dante per la sua infedeltà di sguardi (“Madonnina mia che attaccabottoni! / Tu e tu’ amici rimatori e la sapete lunga: / ‘n chiesa co’ santi e ‘n taverna co’ ghiottoni, / e la lista de le conquiste qui s’allunga! / E io a casa: co’ tutto quello ch’ho portato ‘n dote / oberata di figli, mai nelle tu’ opere citata: / che forse ti riscordi cosa disse ‘l sacerdote? / Che so’ meno gentile e onesta di ‘sta Bice dannata?”), Bonifacio VIII e Celestino V si confrontano ironicamente sui loro peccati, Virgilio protesta con Dante di averlo sfruttato per accompagnarlo e gli angeli e i demoni si offendono con lieve sarcasmo.
La lingua della Demi è corposa, densa, plastica. È una lingua tangibile, deittica perché figura un hic et nunc applicabile a ogni momento, ogni attimo, a ogni realtà che possa presentarsi a ognuno di noi. È la lingua che si usa correntemente in Toscana, è quella che ribolle come magma e fluisce come acqua potente. È una lingua che può essere giustamente declinata anche negli incontri che caratterizzano la Commedia, negli incroci di persone e di realtà, nella varietà delle situazioni. Con Dante, insomma, si ride e si scherza, senza per questo perdere la potenza delle sue parole e del suo messaggio ma, anzi, calandolo in una ricca quotidianità e capendo più intensamente la grandezza della poesia.
“Mamma, papà: devo dirvi una cosa”
ROMA – “Mamma, papà: devo dirvi una cosa” scritto da Giovanni e Paola Dall’Orto e pubblicato da Sonda arriva oggi in tutte le librerie d’Italia. Una doppia guida affrontata dal punto di vista del genitore e dal punto di vista del figlio, indispensabile per vivere senza traumi l’omosessualità in famiglia. Con testimonianze personali e spunti di discussione sia per i giovani che per i loro genitori. Omosessuali non si nasce. E nemmeno si diventa. Omosessuali si è. Riconoscere e accettare questa identitàrisulta difficile, in famiglia e in una società a cui bisogna dimostrare che l’omosessualità non è una malattia da cui sipuò guarire o la scelta dovuta al capriccio di una moda. L’ignoranza e i pregiudizi duri a morire fanno sì che essereomosessuali sia ancora causa di emarginazione, disprezzo e fonte di sofferenza. Paola e Giovanni Dall’Orto, madre e figlio, hanno scritto questo manuale a quattro maniesaminando tutti gli aspetti con cui deve confrontarsi ungiovane gay (o lesbica) alle prese con la propria omosessualità: dall’accettazione di sé a quella in famiglia; dal rapporto con amici e conoscenti alla reazione della «società»; dal coming out allascoperta degli ambienti gay; dalle prime esperienze con l’amore a quelle con la sessualità. Attraversola propria esperienza personale, con un approccio diretto adatto sia ai giovani che alle loro famiglie, gliautori guidano i lettori nell’affrontare l’omosessualità con serenità e rispetto, fornendo numerosiconsigli e riportando le testimonianze di chi ci è passato in prima persona (come Alex Grisafi, giovanissimo cofondatore del gruppo giovanile di omosessuali più numeroso d’Italia). Perché prima si arriva ad accettare la propria identità omosessuale, meglio è.
“I ragazzi e io”, il romanzo-manuale per capire i maschi
Giulia Siena
ROMA – “Yannis e io siamo grandi amici e veri compagni da quando mi ricordo, perché siamo sempre vissuti da buoni vicini in questo noioso complesso di villette a schiera. Solo che ci è voluto un attimo prima che capissi quali sentimenti (quali meravigliosi, incredibili, pruriginosi sentimenti) provassi realmente per lui.” A parlare è Sara, la giovane protagonista di “I ragazzi e io”, il nuovo libro di Ilona Einwohlt per le Edizioni Sonda. Dopo “Il mio brufolo e io” e “Il mio succhiotto e io”, la penna della Einwohlt torna a raccontarci le avventure e disavventure della sua giovane eroina. Sara è alle prese con l’amore; quell’amore che ti rende ribelle, ti cambia le giornate e fa passare in secondo piano l’amiche; quell’amore curioso, fatto di batticuore, baci e troppe domande. Infatti, Sara – come tutte le sue amiche – si fa mille domande sui comportamenti di Yannis, il suo ragazzo da circa 331 ore. Stanca di dover interpretare ogni movimento o gesto di Yannis, Sara decide che bisogna cambiare: “Devo iniziare a studiare i ragazzi e scoprire perché sono come sono. E qual è davvero la loro parte migliore…”.
Fiera di questa decisione la nostra eroina vorrà dimostrare che in una coppia bisogna tener conto delle esigenze di entrambi, che i ragazzi hanno bisogno anche dei propri silenzi e che non si comportano da maschi solamente i propri fidanzati, ma anche fratelli e papà.
L’autrice, attraverso un romanzo divertente, scanzonato e molto diretto, riesce a parlare agli adolescenti spiegando azioni e atteggiamenti che, all’apparenza, sono incomprensibili anche agli occhi (indagatori) delle donne.
Nuovissima uscita: “La Porta dei Tre Chiavistelli”
ROMA – “In questo romanzo, Sonia Fernández-Vidal mescola, per la prima volta, la fantasia e la fisica quantistica rendendo la scienza accessibile e attraente per tutti i lettori.” Muhammad Yunus
Feltrinelli Kids porta in libreria “La Porta dei Tre Chiavistelli”, il nuovissimo romanzo di Sonia Fernandez-Vidal.
Un’inspiegabile scritta sul soffitto della camera di un ragazzino quattordicenne, Niko, una casa misteriosa, impossibile da aprire con un’unica chiave per tre chiavistelli, elfi, gatti che compaiono e scompaiono, buchi neri, armadi che portano lontano e… nientemeno che la fisica quantistica: questi alcuni degli ingredienti, apparentemente incompatibili tra loro, che compongono la storia di Niko alle prese con le sorprendenti vicende che accadono nel mondo dei quanti. Proiettato in quell’universo, Niko assiste alla guerra tra materia e antimateria e vive in concreto la relatività del tempo e dello spazio; incontra personaggi fantastici e trova nuovi amici che lo guidano attraverso quel mondo in cui a strane domande si ribatte con strane risposte. Una volta tornato a casa, Niko avrà una missione da compiere. Ma come potrà tornare? “Se vuoi andare da qualche parte devi fare le domande giuste” si dice nell’universo quantico. E Niko le fa. Età di lettura: da 13 anni.
“Il violino del signor Stradivari”
ROMA – Arriva alla seconda edizione “Il violino del signor Stradivari”, il libro di Paola Pacetti pubblicato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Prendete due fratelli, due tipi svegli di otto e dieci anni e buttateli in un’avventura niente male sulle tracce di un violino scomparso. Non si tratta di un violino qualunque, ma di un famoso Stradivari, misteriosamente sparito da un’asta.
Per risolvere l’enigma ci vuole l’aiuto di qualcuno che ne sappia di più, per esempio una zia un po’ mattacchiona e il suo amico violinista.
Un tranquillo week-end di sorprese si trasforma nella divertente avventura di un grande musicista.