Orecchio Acerbo: “L’uovo Meraviglioso” arriva tra qualche giorno in libreria

L_uovo_meraviglioso_copROMA – Sarà in libreria da venerdì 14 febbraio “L’uovo Meraviglioso”, il nuovo libro per ragazzi firmato da Orecchio Acerbo Editore.  Le delicate tonalità delle immagini di Dahlov Ipcar – appositamente restaurate – rendono omaggio al fascino del mondo preistorico e alla maestosità dei dinosauri.

 

 

Si fa presto a dire dinosauro. Sì, ma quale? Ce n’è per tutti gusti, grandi e piccoli, erbivori e carnivori, bipedi e quadrupedi, aviari e acquatici e terrestri. Ben più di mille specie, ci dicono i paleontologi. Quattordici invece, tra i più maestosi, quelli disegnati da Dahlov Ipcar. Ritratti con grande realismo e con straordinaria maestria, per farne dono a Bobby, come dice la dedica, ma anche, ci piace pensare, per contraddire quel “terrificante lucertola” che l’etimologia di dinosauro suggerisce. Dal brontosauro al triceratopo, dal coritosauro allo pteranodonte, non di una semplice vetrina di ritratti si tratta, ma di una vera e propria storia. Meglio, di una storia vera, lunga milioni di anni. Quella dell’evoluzione. E quel meraviglioso uovo del titolo, pretesto e conclusione del racconto, si schiude per ricordarci che, per quanto strano e incredibile possa apparirci, molto probabilmente cardellini e aquile, avvoltoi e passerotti, dai dinosauri discendono.

 

Novità: “Il coccodrillo che non amava l’acqua”

il_coccodrillo_valentina edizioniGiulia Siena
MILANO
– La storia è quella di un piccolo coccodrillo un po’ strano. Questa è la storia de “Il coccodrillo che non amava l’acqua”, il libro di Gemma Merino (Valentina Edizioni) che arriva in libreria proprio in questi giorni.

Il protagonista di questa storia è un piccolo animaletto che nonostante tutti i suoi sforzi non riesce proprio a raggiungere i suoi fratelli nello stagno. Il coccodrillo le ha provate tutte, ha anche comprato un salvagente, ha provato a tuffarsi dal trampolino, a saltare giù nell’acqua, a divertirsi con i fratelli nella vasca di casa, ma lui preferisce arrampicarsi sugli alberi e stare all’asciutto. Quell’acqua, poi, così viscida e fredda, così bagnata e inutile, proprio non riesce ad attirarlo. Almeno non come gli alberi su cui si arrampica felice, cosa che i suoi fratelli guardano con un certo disgusto; ma cosa può farci il piccolo coccodrillo? Non è mica colpa sua se, mentre, starnutisce, scopre qualcosa di se che neanche lui conosceva.

 

Età: dai 3 ai 7 anni

“Lilus Kikus” e la magia di chi è diverso

lilus kikusGiulia Siena
ROMA
“Mentre passeggia Lilus sogna, cullata dal suo modo di camminare che ricorda il dondolio di una barca… sogna di avere un castello. La Castellana lontana”. Lilus Kikus è una bambina leggera; il suo andar ricorda quello di una farfalla giocosa, il suo andare non ha una destinazione precisa perché Lilus segue quello che i suoi occhi vedono e rincorre quello che la sua curiosità suggerisce. Lilus non è come gli altri bambini, lei è diversa: non gioca nella sua camera senza tende e piena di luce, gioca agli angoli delle strade, sul ciglio del marciapiede oppure in riva al mare; lei crede alle streghe, ha amiche libere, sbarazzine e ancora più strane, parla con i grandi e passa il suo tempo libero seduta sulle scale. Lilus può sembrare un po’ stramba, ma ha una magia che solo i protagonisti delle grandi favole hanno.

 

Scritto nel 1954, “Lilus Kikus” è il racconto della scrittrice e giornalista messicana Elena Poniatowska. Pubblicato in Italia nella collana Ta Wil de La Lepre Edizioni, il libro è una scatola magica nella quale si entra e si viene rapiti. Lilus è come cosparsa di polvere prodigiosa che la rende unica e accattivante, che rende il suo camminare altalenante una culla per il lettore che guarda al mondo attraverso lo sguardo mutante di questa bambina. Lilus è vita, quella vita che da grandi dimentichiamo di guardare; Lilus è innocenza, vivacità e moto perpetuo; Lilus è quella curiosità vorace che ancora oggi riesce a cambiare il mondo.

Coccole Books, il percorso di una storia per diventare libro. Intervista a Daniela Valente

coccole books_intervistaGiulia Siena
COSENZA
– A Belvedere Marittimo, un piccolo centro in provincia di Cosenza, nasce una realtà editoriale dinamica, vivace e attenta. E’ Coccole Books, la casa editrice di libri per ragazzi voluta da Daniela Valente e Ilario Giuliano. E’ nata così una casa editrice che risponde ai problemi e alle difficoltà sociali attraverso una scelta qualitativa dei volumi da pubblicare e una forte attenzione al processo che porta una storia a diventare libro.
Per conoscere meglio Coccole Books e i suoi libri abbiamo intervistato l’editore, Daniela Valente.
Come nasce Coccole Books?
Coccole Books, già Coccole e Caccole, nasce nove anni fa dall’esigenza di dare voce ai ragazzi e soprattutto per raccontar loro il mondo attraverso uno strumento bellissimo,  i libri. Io e Ilario Giuliano, compagni nella vita e nel lavoro, abbiamo lasciato le nostre rispettive professioni per investire tutto in quello che amiamo di più. Convinti che la realtà nella quale viviamo ci dia lo spunto per trattare temi importanti, specchio di problemi spesso sottovalutati o mediati male nella comunicazione quotidiana, ma che hanno un ruolo fondamentale per la scoperta di valori.

 

Catalogo e novità per il 2014?
Non dimentichiamo di avere di fronte a noi un lettore bambino sì, ma anche un lettore critico ed esigente e quindi il nostro obiettivo è quello di realizzare sempre libri di qualità. Nello specifico, siamo convinti che un buon libro non sia solo fatto da una bella storia, ma anche da buona carta stampata e rilegata rispettando l’ambiente. Tra le novità più importanti del 2014 almeno tre saranno lanciate a Marzo in occasione della fiera di Bologna: “Habiba la magica”, un testo di Chiara Ingrao che attraverso la storia della protagonista, figlia di stranieri nata in Italia, affronta il tema della seconda generazione di immigrati. “La principessa Azzurra”, scritto da Irene Biemmi e illustrato dal Premio Andersen Lucia Scuderi, ci invita a capire che non esistono cose da maschi e cose da femmine e parla con un linguaggio semplice di pari opportunità. “Il mare quadrato” di Igor De Amicis e Paola Luciani parla della condizione dei figli delle detenute costretti al carcere fino ai tre anni e poi finalmente liberi, ma senza le loro madri che devono finire di scontare la pena. Temi sociali importanti raccontati sempre con semplicità e ironia. Ma anche albi illustrati per ridere: la neo nata collana di gialli con le avventure di Suor Oliva, l’agente segreto suora e i due amici Perla e Giò; infine i nostri Quaderni della scuola, collana premiata, con il volume dedicato al momento più bello in classe: la ricreazione. Insomma ce n’è per tutti i gusti!
Il pubblico di Coccole Books è formato da giovani lettori, bambini e ragazzi che vengono invogliati alla lettura e si avvicinano ai libri. Ma quali sono gli accorgimenti che i genitori e gli insegnanti devono tener presente quando suggeriscono o regalano un libro a un bambino?
La regola più importante quando si fa un regalo è pensare cosa piace al destinatario, conoscere i suoi gusti, gli argomenti che preferisce e magari meglio ancora conoscere il libro che si regala. Niente può essere casuale nella scelta di qualsiasi regalo, men che meno se si pensa a un libro. Del resto noi adulti per primi siamo molto esigenti, perché i bambini dovrebbero gradire tutto quello che gli suggeriamo. Il rischio di sbagliare è minore nella misura in cui l’adulto è un lettore competente, che sa orientarsi facilmente nelle tante proposte che ogni mese affollano gli scaffali delle librerie e che non si lascia affogare da proposte commerciali, che trova persino negli autogrill ma che va in libreria e sceglie sapientemente o chiede aiuto al libraio per comprare belle storie e libri che profumano ancora di buona carta.
danielaNegli ultimi anni il mondo dell’editoria per ragazzi è cambiato: si presta maggiore attenzione alla qualità dei contenuti, alla scrittura, all’illustrazione e al significato delle storie. Inoltre, il mercato dei libri per ragazzi ha siglato – in controtendenza – una sempre maggiore crescita. Da editore cosa pensa di questa evoluzione e, secondo Lei, dove sta andando l’editoria per ragazzi?
Stiamo vivendo un momento difficile, è innegabile, molte librerie indipendenti chiudono e diversi piccoli editori sono in affanno. Le novità smettono di essere tali in tempi velocissimi e un libro rimane ormai troppo poco tempo nello scaffale delle librerie. D’altro canto, non si può far finta di accorgersi che il mercato digitale è una realtà che avanza. Da nostalgica penso che niente possa sostituire un buon libro stampato, ma i ragazzi crescono velocemente e le loro capacità digitali ancora di più.
Si tratta di non tradire la nostra vocazione di editoria sociale e solidale, ma anche di incontrare le esigenze dei nuovi lettori. Cambieremo insieme a loro se necessario, ma senza mai smettere di dire cose che crediamo importanti ed evitando sempre e ad ogni costo la banalità.

Coccole Books nasce fuori dalle grandi rotte editoriali; lavora in Calabria, nella vivace provincia di Cosenza. Fare libri in provincia è un handicap o un vantaggio?
Nasce in una terra difficile dove alcuni diritti non sono sempre garantiti e la cultura da risorsa si trasforma alcune volte quasi in lusso, in un ambiente assolutamente privo di presidi del libro. Pochissime le biblioteche con sezioni dedicate ai ragazzi che riescono a promuovere azioni di cambiamento nel territorio, una rarità le librerie indipendenti, concentrate solo nei grossi centri urbani. Fare libri per ragazzi in Calabria diventa allora non solo un lavoro, ma una vera vocazione culturale, che ha lo scopo di generare sviluppo e cambiamento. La nostra casa editrice con circa 20 novità all’anno rappresenta in Calabria il 65% della produzione libraria per ragazzi e il 28% sulla produzione libraria in genere. Un dato che ci inorgoglisce per quello che abbiamo saputo costruire e ci rattrista, perché il sud ha grandi risorse e potenzialità ma sembra alcune volte non accorgersene.
Fare libri è…
Offrire storie che emozionano e fanno riflettere senza mai dimenticare che ci rivolgiamo ai ragazzi e che per non tradirli dobbiamo continuamente, parlare con loro, ascoltarli, giocare ai loro giochi, condividere il loro tempo.
Utilizzare carta riciclata e stampare esclusivamente in Italia, restando estranei alla tendenza dilagante di rivolgersi a tipografie estere, che offrono servizi a basso costo economico ma ad altissimo costo umano.
Siamo certi che le nostre scelte siano il percorso più difficile, ma anche l’unico possibile, speriamo condivisibile da chi, come noi, ha dentro di sé la voglia adulta di rimboccarsi le maniche, ma anche il desiderio bambino di osservare tutto con allegria e curiosità.

 

“Apriti circo”, arriva un rinoceronte e parte la festa!

APRITI CIRCO_chronicalibri_carthusiaGiulia Siena
ROMA“Apriti circo”, pubblicato da Carthusia (collana Il circolo delle storie), è un libro pieno di colori e figure creative e bizzarre. I protagonisti della penna di Cristina Làstrago e Francesco Testa sono animali di un circo e presto usciranno dalla carta stampata per approdare al video. Le loro forme sono intessute di filo, lavorazioni di rame, ricami di perle, le loro zampe sono bottoni, le loro criniere piume e il loro grande carrozzone è un mix di stoffe. In questo mondo magico e morbido di velluto comincia la storia.

Porcellina è incuriosita da tutto il trambusto che le sta attorno. Cosa sarà successo? Entra nella tenda e scopre che lì al circo è nato un cucciolo di rinoceronte! Per questo tutti gli animali sono in festa e per accogliere il piccolo nato ognuno di loro porta in scena un numero speciale. Nel grande circo si dimostra così la propria felicità e tutti, proprio tutti – anche il forzuto drago o il grande elefante – partecipano festosi alla messa in scena. Poi arriva la notte e bisogna dormire. Riusciranno a dormire e a farti dormire?
Età: dai 2 anni

 

“Il cielo non ha muri”, così come l’amicizia tra Helena e Adrian

Agustin-Fernandez-Paz-il-cielo-non-ha-muriGiulia Siena
ROMA
“Da quel momento tutto peggiorò. A Helena quel muro compariva davanti ovunque guardasse. E non era solo quello. La ragazzina aveva la sensazione che altri muri venissero innalzati intorno a lei, barriere invisibili che la ingabbiavano e la isolavano dentro un mondo che diventava ogni giorno più opprimente”. Un mondo che per Helena e Adrian, due amici in un paesino tranquillo dove c’era sempre il sole, cambiò velocemente.

Una mattina come tante si accorsero che la gente per strada non era più felice come i giorni precedenti; si accorsero che dal forno non arrivava più quel buon odore di pane appena sfornato; videro che la maestra Violeta piangeva in silenzio. Tutto cambiò. La grande quercia del paese non riusciva più tenere i desideri di Helena e Adrian, per questo, in quel momento, i due bambini decisero che la loro amicizia non sarebbe mai cambiata, nonostante quello che sarebbe successo. Successe che furono divisi: le loro case divennero più lontane e ad allontanarli arrivò del filo spinato e poi un muro. Helena non doveva più frequentare quel bambino dagli occhi scuri e dalla pelle color del sole e lui, come altri, dovette cambiare scuola. Ma la loro amicizia era più forte delle differenze dettate dai grandi, la loro amicizia non aveva muri, proprio come il cielo. Perché il cielo è di tutti.
Comincia in modo sommesso e come tante questa storia narrata con delicatezza e forza da Agustìn Fernàndez Paz, ma “Il cielo non ha muri” (Il Battello a Vapore dai 7 anni – Piemme) non è un racconto come tanti. Lo scrittore galiziano, coadiuvato dai disegni di Desideria Guicciardini, fa conoscere una storia fatta di amicizia, cambiamenti, barriere e speranza attraverso delle parole belle e ricche di significato. Così come Vivian Lamarque scrive nella prefazione del libro, “la storia inizia dunque con i muri buoni del paese di Helena, costruiti pietra su pietra dagli abitanti per le loro famiglie”, poi i muri cambiano; il nuovo muro, grande al centro del paese, invece che proteggere allontana. Muri come questo sono ovunque, ma spesso non si vedono; solo la forza dell’amicizia può abbattere.

Nessuno dovrà dimenticarsi de “La lunghissima notte di Portospada”.

La lunghissima notte di PortospadaGiulio Gasperini
AOSTA – Non si deve mai dimenticare il passato, soprattutto quando è stato doloroso e gravato da errori. Perché altrimenti si è condannati a ripeterlo. Questa lezione il genere umano non riesce a impararla. Né pare quasi biologicamente refrattario. Ed è proprio per sottolineare questra estrema verità che Paolo Valentino ci accompagna nell’avventura de “La lunghissima notte di Portospada”, romanzo per ragazzi edito da Lupo Editore (2013). Valentino crea un mondo intero, sfaccettato, un mondo geniale e gentile. Tanto da aver arricchito il volume con una cartina, raffigurata come quelle vecchie dei pirati, per rappresentare su carta il mondo affascinante di Portospada. E questa particolare attenzione iconografica trova una perfetta corrispondenza nella creazione di una storia appassionante e incalzante, una moderna favola che insegna con divertimento e con partecipazione.
La vicenda affonda i suoi antefatti negli anni precedenti un’età dell’oro in cui il narratore ci porta subito. Portospada è un’isola che vive una stagione bellissima, piena di amicizie e di ricchezza. Ma la tragedia pare incombente, in una sorta di accelerazione che lascia ben presto poco spazio ai dubbi. Una lunghissima notte si stende sull’isola. Il sole sorge sempre più tardi e tramonta sempre più presto. Non ci sono spiegazioni logiche, né motivazioni climatiche. Si tratta di un evento straordinario. Sarà troppo tardi quando tutti si accorgeranno che a tornare è il pirata Nero de la Loah, costretto per cinquant’anni all’esilio dall’isola grazie a un potente incantesimo di Ignazio Quantici, Supremo Maestro di Stregoneria. Ma la popolazione di Portospada ha dimenticato la ferocia, la violenza, il terrore che il vecchio pirata aveva provocato e questo finisce per indebolire la protezione. Il pirata ha inoltre dalla sua parte la strega Janis, che ottiene la sua straordinaria arte magica e i suoi inesauribili poteri dall’acqua marina.
Alcuni uomini, tra cui un vecchio pirata e un cartografo diventato stilista, si assumono il compito di sconfiggere il pirata, spezzando gli incantesimi che lo proteggono, mentre un giovanissimo cronista, Biagio del Mare, diventa attento cronista di tutti gli eventi. Grandi protagonisti, inoltre, tutti i gatti, randagi e no, di Portospada, che collaborano nel salvare la bellissima isola e i suoi gentili abitanti.
Una bella storia moderna, ricca di divertimento ironia e intelligenza, che unisce lo stupore della magia all’amore per gli animali e al rispetto della natura.

Speciale ragazzi: 10 Libri da regalare a Natale

regali-natale-2013-libri-per-bambini-e-ragazzi-da-regalareROMA – Lettori si nasce (e un po’ si diventa). Per contribuire alla crescita, al divertimento e alla fantasia dei bambini, non c’è modo migliore che leggere. Non, però, forzando i bambini a seguire una lettura quando non ne hanno voglia, oppure presentando il libro come alternativa ai giochi, alla tv e ad altri passatempi. Il libro è un regalo diverso, un mezzo per conoscere delle storie, per viaggiare con la fantasia ed esplorare nuove cose. A Natale regalate libri ai bambini in modo da regalare molto di più che un semplice oggetto. Ecco i nostri consigli, i nostri 10 Libri da regalare a Natale.

 

1. “Poesie di dicembre” di Vivian Lamarque e Alessandro Sanna, Emme Edizioni (Una raccolta di rime in cui la neve è protagonista – dai 4 anni)
2. “Raccontami l’inverno” di Federica Iacobelli, Vito Contento e Chiara Carrer, Rizzoli (Un libro per scoprire il ciclo delle stagioni – dai 5 anni)
3. “Nelle mie mani” di J. Lujan e M. Sadat, Bohem Press Italia (La fantasia e l’immaginazione portano lontano, anche quando si rimane nel salotto di casa – dai 4 anni)
4. “Glub” di Cristine Naumann-Villemin e Marianne Barciolon, Il Castoro (Un ottimo modo per ridere insieme sotto l’albero di Natale – dai 6 anni)
5. “Le lettere di Babbo Natale” di John R.R. Tolkien, Rusconi (E se invece di scrivere lettere a Babbo Natale fosse lui a inviare lettere? – dagli 11 anni)
6. “Orso ha una storia da raccontare” di Philip C. Stead ed Erin E. Stead, Babalibri (Un grande orso vuole raccontare la sua storia e lo scorrere del tempo – dai 4 anni)
7. “La principessa azzurra” di Irene Biemmi e Lucia Scuderi, Coccole Books (Piccoli artisti alle prese con una recita scolastica piena di sorprese – dai 3 anni)
8. “La leggenda di Lagonero” di Anno Lo Piano e Chiara Nocentini, Sinnos (Cosa fare quando il mistero si infittisce? Naturalmente aprire una indagine! – dagli 8 anni)
9. “Rosso Tiziano?”di Daria Tonzig, Artebambini (L’arte è fatta di particolari e di colori, tipo il rosso. Ma quale rosso? – dai 7 anni)
10. “Il dono dei magi” di O. Henry di Ofra Amit, Orecchio Acerbo (Della deve risparmiare e nonostante questo non riesce a comprare mai nulla per se, ma un giorno riceve un dono – dagli 8 anni)

“Buon Natale, Gatto Killer!”, le divertenti avventure di un gatto irriverente

Buon-Natale-Gatto-Killer-chronicalibriGiulia Siena
ROMA“Questo Natale è stato terrificante. Spaventoso. Tremendo. Deprimente. Assolutamente ingiusto. Terribile, terribile, terribile. Ecco com’è stato. E ora ve lo racconto”.
Tuffy, il gatto più irriverente della letteratura per ragazzi, arriva in libreria con una nuova, nuovissima avventura: “Buon Natale, Gatto Killer!”. Questa volta, il protagonista della geniale penna di Anne Fine, combatte la sua personalissima battaglia contro il Natale. Sì, perché il Natale, come sostiene Tuffy, non è proprio una festa per gatti: non ci si può arrampicare sull’albero addobbato, non si può giocare con le decorazioni e con le mille lucine che sono appese troppo in alto e non si può neppure giocare in giardino, c’è la neve! Questo per Tuffy – pigro, brontolone e dissacrante – è un gran problema, deve stare tutto il giorno ad ascoltare la voce da cornacchia della sua padroncina Ellie e assecondarla negli stupidi giochi con i cuginetti Lucilla e Lance. Un vero e proprio incubo… ma conosciamo Tuffy e sappiamo che ne combinerà una delle sue. Nonostante le minacce del signor Diamo-La-Colpa-Al-Gatto-Per-Qualsiasi-Cosa (il padre di Ellie) Tuffy riesce sempre a combinare qualche danno, che si tratti della sua coda che spazza via i biglietti dai regali o dal ragnetto che fa volare inavvertitamente in bocca a Lance, con Tuffy tutto può succedere, fino a quando finirà in garage.
Accattivante, divertente, ironico, “Buon Natale, Gatto Killer!” è un libro imperdibile. La storia, raccontata in modo incalzante e impeccabile da Anne Fine, è magistralmente illustrata da Andrea Musso. Le immagini, infatti, sottolineano il carattere irriverente e simpatico di Tuffy, rimarcando i tratti salienti di un libro che merita di esser letto. Non solo dai più piccoli.

 

A Natale, storie russe sotto l’albero

Marianna Abbate

ROMA – Cechov ci raccontò la storia dello sfortunato zio Vanja in un complesso dramma di quattro atti. Luigi Mancuso decostruisce la struttura teatrale dell’opera, trasformandola in narrativa, per regalare anche ai lettori più piccoli l’atmosfera irripetibile della campagna russa. Lo zio Vanja diventa così un racconto, molto più fruibile, per chi ancora non è abile nella lettura, ma anche per chi vuole soltanto dilettarsi con una bella storia, tè e biscottini.

Lo zio Vanja e altre storie russe” pubblicato da Nuove Edizioni Romane, è il regalo ideale per grandi e piccini.

Il libro ci regala altre due storie, questa volta atti unici: “Una proposta di matrimonio” e “Le nozze”. Inconfondibile il sapore della Russia di fine ‘800, in bilico tra modernità e tradizioni, tra gusto del passato e sete di modernità.

Come sempre, attraverso un libro possiamo aiutare i bambini a comprendere la realtà odierna, le contraddizioni e i problemi che da sempre accompagnano un popolo in gara con l’Occidente. E se anche non vogliamo addentrarci in dietrologie, possiamo sempre deliziarci con una bella storia magistralmente narrata.