“Indagini in cucina”, il nuovo libro di Mila Venturini tra verità che non ti aspetti

indaginiincucinaGiulia Siena
PARMA – Cosa succede se durante un concorso di cucina due bambini si accorgono che qualcosa non va per il verso giusto? I due bambini sono Paolo e Francesca, nati dalla penna di Mila Venturini e protagonisti di Indagini in cucina, la nuova e avvincente avventura targata biancoeneroedizioni. Ma partiamo dall’inizio, da quando nel loro diario i piccoli detective annotano che “la prossima settimana il paese ospiterà la finale di una gara di cucina napoletana organizzata dalla rivista “Presi per la gola”. I nonni hanno convinto Aisha Ahmed, la cuoca dell’albergo, a partecipare alla gara, anche se lei all’inizio non voleva. E i nonni hanno avuto ragione, perché Aisha ha superato le selezioni ed è tra i tre cuochi finalisti! è venuto uno dei giudici in persona a comunicarglielo…” Il concorso, infatti, è un’ottima occasione per Aisha di dimostrare la propria bravura e, vincendo, di portare suo figlio a Parigi. Ma gli avversari sono agguerritissimi, poco simpatici – notano Paolo e Francesca – e, soprattutto, durante i giorni di sfida avviene qualcosa di poco chiaro. Gli ingredienti scelti da Aisha prima della gara non sono gli stessi che poi andrà a cucinare… Come mai? Cosa sta succedendo? A questo punto entrano in scena i due piccoli detective che grazie alla loro curiosità e alla loro testardaggine andranno in fondo alla storia.

 

Indagini in cucina, grazie al font biancoeneroedizioni è una storia ad Alta Leggibilità, adatta a tutti i lettori dagli 8 anni.

 

Libri per ragazzi: 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da Luca Vaudagnotto

foto-36-300x225TORINO – La lunga estate di consigli letterari di ChronicaLibri si chiude con i 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da Luca Vaudagnotto, insegnante della scuola primaria che chiude la nostra rassegna con suggerimenti di libri per ragazzi.  Termina, così, l’avvicendarsi su queste pagine dieci tra scrittori, comunicatori, librai, illustratori, bibliotecari, agenti letterari  e donne e uomini della scuola che hanno dato il loro contributo per invogliare alla lettura. I 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da… sono 100 consigli letterari che rimarranno per tutto l’anno.

 

Non è facile orientarsi nella letteratura per l’infanzia, per la varietà di titoli esistenti e la quantità di pubblicazioni più diverse, che mettono in difficoltà anche gli addetti ai lavori. Si è voluto qui operare una scelta evitando le mode del momento, scegliendo i titoli per i temi proposti o gli stimoli che possono dare ai giovani lettori, con un occhio di riguardo alle piccole case editrici e al tema della diversità, qui presente in alcune delle sue molteplici forme. Buona lettura!

Libri per lettori in erba o ascoltatori navigati (4-7 anni):
1. “La grande fabbrica delle parole” di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, Terre di Mezzo editore
Perché è un’avventura che fa riflettere sulle parole che usiamo, su quanto sia importante sceglierle con cura. È un libro che ha il grande pregio di far incontrare ai bambini parole e modi di dire strani, ‘difficili’, in modo curioso, con ottimi spunti ortografici (questa è chiaramente una deformazione professionale!).
2. “Un tappeto davvero speciale” di Jeong-Ah Seo, Sironi Ragazzi edizioni
Perché è un’avventura ambientata in Iran ed è così importante far conoscere ai bambini altre culture e altri angoli di mondo: uno piccolo inizio per migliorare la qualità dell’integrazione in Italia. Punto di forza di questo libro sono le illustrazioni, a cura di Ali Boozari, che tuffano il lettore nelle atmosfere magiche dell’iconografia islamica.
3. “La storia del leone che non sapeva scrivere” di Martin Baltscheit e Marc Boutavant, Motta Junior edizioni
Perché questo leone non aveva mai avuto bisogno di scrivere. Poi, un giorno, qualcosa di inaspettato scombussola la sua vita, e ruggire non gli basta più. È una bella storia da leggere ai bambini che a settembre inizieranno la prima elementare, per dare, prima degli esercizi, un senso all’apprendimento della scrittura. E può essere significativa anche per i più grandi, che magari perdono di vista l’importanza dell’imparare a scrivere.
4. “Vieni a prendermi” di Javier Marias, edizioni Gallucci
Perché è un’avventura estiva che ruota attorno all’esplorazione di un bosco e al ritrovamento di una misteriosa scatola, che nasconde una fotografia e una lettera. Un libro per invogliare a scrivere o dettare una lettera, seppellirla e vedere cosa succede; un invito a vivere un’avventura, per capire che la vita vera e i libri hanno molto in comune.
Libri per lettori più esperti (7-10 anni):
5. “Pupa” di Loredana Lipperini, Rrose Sélavy editore
Perché affronta il tema del rapporto a volte difficile, a volte inesistente nel mondo contemporaneo, tra bambini e anziani: Pupa, questo il nome della nonna acquisita, aiuterà la giovane protagonista Adele a superare stereotipi e preconcetti che spesso investono la terza età.
6. “Lettere dello scoiattolo alla formica” di Toon Tellegen, Feltrinelli Kids edizioni
Perché è una storia di amicizia tra animali che si svolge a suon di missive, in cui i protagonisti si confidano, scherzano, ricordano, si raccontano. Un bel modo per avvicinare i ragazzi al genere letterario della lettera e uno stimolo invitante a creare un proprio epistolario con gli amici, che magari durante le vacanze sono lontani.
7. “Don Chisciotte raccontato ai bambini” a cura di Rosa Navarro Duràn, Mondadori edizioni
Perché è di fondamentale importanza far conoscere ai bambini i classici (seppur in forma adattata, come in questo caso) e soprattutto perché, in base alla mia esperienza a scuola, i bambini amano le storie ricche e intramontabili come questa e ne rimangono affascinati.

Per tutti:
8. “Il ladro di polli” di Béatrice Rodriguez, Terre di Mezzo editore
Perché è un libro illustrato da raccontare, senza parole, e ogni età può trovare la sua storia. Affronta con leggerezza e simpatia, attraverso gli animali protagonisti, il tema dell’amore ‘diverso’ e il finale lascia piacevolmente spaesati, grandi come piccini. Tra i migliori libri illustrati del 2010 secondo la rivista americana Publishers Weekly.
9. “Nella terra dei sogni” di Robert Louis Stevenson, edizioni Rizzoli
Perché è un altro autore classico, ma in una veste inconsueta: scopriamo lo Stevenson poeta, contornato dalle delicate illustrazioni oniriche di Simona Mulazzari. Il consiglio è di leggere o farsi leggere una poesia prima di dormire, per avvicinare piccoli e grandi a questo modo speciale di esprimersi e raccontare. E chissà che, una volta terminata la lettura, non si trasformi questo momento nel gioco d’inventar rime e poesie.
10. “Chi gioca non fa la guerra” di Elio Giacone, edizioni Elledici,
Perché un libro può essere anche uno strumento per fare delle esperienze. Vengono proposti duecento giochi da tutto il mondo, da fare in coppia, con gli amici o con tutti i bambini della spiaggia. Un libro dove i più grandi possono spiegare i giochi ai più piccoli, dove si legge assieme per capire le regole, dove si impara che dappertutto, nel mondo, i bambini sono bambini e giocano.

 

Luca VaudagnottoLuca Vaudagnotto, insegnante di scuola primaria, da dieci anni insegna nelle scuole della Valle d’Aosta, prima nella scuola dell’infanzia, poi primaria, ora come insegnante di sostegno. Laureato in Scienze della Formazione Primaria ad Aosta, specializzato in sostegno all’Università di Torino, ha partecipato come tesista ad un gruppo di lavoro misto tra Università della Valle d’Aosta e Università di Genova con uno studio, poi pubblicato, sul fenomeno delle pluriclassi nella sua regione. Appassionato di teatro, danza, arte, musica, opera e letteratura, oltre a riempirne il suo tempo libero, cerca di portare nel suo lavoro tutti i suoi interessi, convinto che la scuola possa essere davvero un’esperienza unica e insostituibile nella crescita dei bambini.

Con biancoenero edizioni arriva “Mamma in fuga” dal solito caos

mamma in fuga_CHRLGiulia Siena
PARMA“Vi starete chiedendo che fine io abbia fatto. Niente segreti fra noi. Me ne sono andata per un po’. Quanto? Dipende… In mezzo a quel disastro che è casa nostra non riuscivo più a vivere”. A parlare è la madre di Silvia e Lisa che, disperata dal disordine che le figlie e il marito – un accumulatore seriale! – creano in casa, decide di sparire per un po’. Ma la sua non è una sparizione come tutte, la sua è una vera e propria fuga. Mamma in fuga, infatti, è il titolo del libro di Arianna Di Genova illustrato da Sarah Mazzetti e pubblicato nella collana Zoom di biancoenero edizioni. Ma dove sarà andata questa madre esasperata dal caos? Silvia, la più piccola della famiglia, sa subito cosa fare: cercare nel ripostiglio se la mamma ha portato via con sé la torcia o le candele. Perché? Perché questo potrebbe essere un gran bell’indizio visto che la mamma minacciava sempre di andarsene via e rinchiudersi in una grotta. E, infatti, le ha portate vie e, al posto della torcia e delle candele, c’è un biglietto… della mamma! Dice che è andata via per un po’, ma la destinazione è sconosciuta. Allora la temeraria Silvia convince il papà e la sempre riluttante Lisa a intraprendere le ricerche nel bosco: lì ci sono le grotte che potrebbero essere il nascondiglio della loro mamma. Dopo giorni pieni di ansia e una ricerca estenuante le ragazze capiscono che per far contenta la loro mamma e farla ritornare a casa devono prendersi cura delle loro cose e fare ordine nel loro perenne disordine. Decidono, così, di buttare le cose che non servono e non litigare più tanto spesso; intanto, la lunga ricerca nel bosco prende il via.

 

Un racconto fatto di problemi quotidiani e suspense. Si potrebbe riassumere così Mamma in fuga di Arianna Di Genova, il libro per tutti – è scritto con il font biancoenero ad Alta Leggibilità (ideale per chi ha difficoltà di lettura) – che è un piacevole viaggio nella vita di Silvia e del suo piccolo grande caos.

 

Dagli 8 anni.

Federico il Pazzo, un imperatore per amico nella periferia di Napoli

federico il pazzoGiulia Siena
PARMAPatrizia Rinaldi dopo Mare Giallo e Piano Forte torna a parlare di ragazzi nelle realtà svantaggiate e questa volta lo fa con Federico Il Pazzo (Sinnos). Illustrata da Federico Appel, la storia è quella di Angelo, un tredicenne che da Verona si trasferisce nella periferia di Napoli con la serena ma poco rassicurante affermazione della madre single: “Ora stiamo tornando a casa e a casa resteremo per sempre”. La madre di Angelo è un’ottimista per natura, lei sorride in faccia alla vita e continua a ripetere “La vita va da chi le vuole bene”. Sicuramente, questo stesso ottimismo, ha svegliato Angelo dal suo coma profondo. Aveva nove mesi, solo nove mesi, ed è caduto in coma. Ha vissuto in quel “galleggiamento” che ogni tanto torna e lo ruba al presente per giorni e solo la madre, la voce della madre, lo ha trattenuto e fatto nascere, di nuovo. E grazie a lei, ora, dovrà ricominciare la sua vita in un altro posto che non è la sua casa perché, per la mamma la casa è Napoli e lì comincia la loro nuova vita. Ma per Angelo cominciano i guai: la sua lingua, il suo modo di fare e il suo modo di essere sono estranei a quella realtà colorata e problematica. I vicini ostili, le strade nuove, i cibi mai assaggiati prima, Capa Gialla, il ripetete violento per il quale Angelo diventa il bersaglio facile, sono le difficoltà che si presentano ogni giorno. Poi c’è Giusy, una “femmina” determinata a diventare meccanico e Federico il Pazzo, un vero e proprio mistero. Quel ragazzino che abita con la nonna sullo stesso pianerottolo dello “straniero Angelo” e che in aula, in terza E, si siede lontano, vicino ai teppisti, si isola nel suo libro che parla di un imperatore e la sua grandezza. Quel ragazzo in realtà si chiama Francesco, ma tutti lo chiamano Federico, come Federico II di Svevia, il grande imperatore del passato celebre per la sua lungimiranza. Francesco ha capito che rifugiarsi nella storia e nel sapere e rispondere con una dialettica arguta all’arroganza che lo circonda lo fa sentire forte e protetto. Ma cosa protegge Angelo da quell’ambiente ancora a lui estraneo? Lo scontro con Capa Gialla, infatti, non tarda ad arrivare e sarà quello il barbaro “rito di iniziazione” che regalerà al piccolo protagonista la consapevolezza che la paura si vince.

 

L’inserimento, l’amicizia, la violenza, i ricordi, la ricerca della felicità e le paure sono temi che con spontaneità si rincorrono in questo libro scritto con maestria da Patrizia Rinaldi. L’autrice, ex insegnante napoletana, racconta una realtà che conosce bene e la affronta con competenza e realismo. La scuola di Angelo è una scuola che può essere ovunque e lui, così come Francesco, Giusy o Capa Gialla, potrebbero essere i ragazzi di un qualunque quartiere.

 

Vincitore nel 2006 del Premio Pippi per l’inedito, Federico il Pazzo è un libro per tutti perché è stato stampato con la font leggimi (carattere speciale appositamente studiato per agevolare la lettura e per permettere a tutti di diventare grandi lettori!).

 

Leggendo Crescendo: “Giancretino e io”, nuova avventura targata biancoenero edizioni

giancretinoGiulia Siena
PARMA
Vincent Cuvellier, l’autore più divertente dell’intera Francia, dopo il successo italiano di La settima onda e Scappiamo, torna in libreria e lo fa con Giancretino e io. Il libro, con le illustrazioni di Aurélie Grand e pubblicato da biancoenero edizioni nella collana Zoom (ad Alta Leggibilità), è  la prova, irriverente e realistica, di una amicizia-non-amicizia.

“Lui è proprio così: ogni volta che apre bocca dice una scemenza. Sono sicuro che nel dizionario, alla voce “cretino” c’è scritto: “Come Gianfelice Monton”. Nonostante si conoscano da sempre, nonostante siano stati insieme al nido, all’asilo, in colonia, alle elementari e ovunque, nonostante le rispettive madri siano amiche inseparabili, Beniamino continua a sottolineare che lui e Gianfelice non sono mica amici! Perché? La risposta è semplice: Gianfelice è un cretino, quindi è Gincretino! Per Beniamino, infatti, la stupidità, la superficialità la presunzione e la saccenza di questo bambino odioso con una faccia molto simile a quella dei topi (senza offesa per i topi, sottolinea l’autore) è insopportabile. Ma non tutto ci possiamo scegliere e Beniamino lo sa; non può evitare, infatti, che Giancretino passi la notte a casa sua perché le loro mamme – da super amiche quali sono – devono andare al concerto di quella cantante che strilla, quella che proprio non sopporta… come si chiama? Ah già Céline, Céline Dion. Sua madre e Agnese, la madre di Gianfelice, la adorano e, prese da una pazzia quasi adolescenziale, decidono di lasciare i bambini a casa fidandosi dello sguardo vigile della vicina, la signora Chibbani. Come farà Beniamino a sopportare il suo non-amico? Come farà a sopportarne i capricci e la stupidità? Ma davvero sua madre non capisce che loro due non sono amici?

 

Promette di diventare un classico Giancretino e io, anche grazie al suo linguaggio coinvolgente e sopra le righe. Vincent Cuvellier, infatti, ci coinvolge nella storia e nella vita dei suoi personaggi ma, ci ricorda, “non bisogna dire le parolacce. E non bisogna neanche scriverle. Nei libri per ragazzi, poi! […] Però, ragazzi miei, una promessa ve la posso fare. Io smetterò di usare le parolacce nei miei libri quando voi smetterete di dirle. D’accordo?”

 

 

Età di lettura: dagli 8 anni.

 

Quattro ali per volare e per sconfiggere la solitudine e una malattia rara

quattro-ali-per-volareGiulia Siena
PARMA
– Aurorarosa detesta il suo nome. Perché mai due persone sagge e istruite come i suoi genitori hanno scelto per lei un nome così brutto? Ma non basta…oltre al nome, i suoi genitori – entrambi portatori sani – le hanno “scaricato” anche una bella zavorra, una malattia che la costringe a mangiare ogni tre ore. Dall’esterno, per Aurorarosa, è tutto normale: abbastanza alta, abbastanza magra, abbastanza carina, con due occhi dolci e un delizioso neo vicino le labbra, ma all’interno il meccanismo del fegato fa fatica a compiere il suo dovere perché la Glicogenesi rallenta tutto. Ma Aurorarosa non si perde d’animo, così come deve sopportare il suo nome, sopporto la sua malattia. Dall’altra parte c’è Giulio, stessa classe di Aurorarosa – la ragazzina sfigata dal nome strano – ma nessun amico. A lui gli amici non servono ha già abbastanza problemi con i suoi genitori. Questi ultimi si sono separati per “incompatibilità di carattere” ed è lui, Giulio, che deve sopportare i silenzi del padre e la logorrea della madre.

 

 

Aurorarosa e Giulio sono i protagonisti di Quattro ali per volare, il libro di Alessandra Sala e Niccolò  Seidita pubblicato da Il Ciliegio nella collana Teenager. Il libro  – di cui una parte dei diritti d’autore verrà devoluta all’AIG – Associazione Italiana Glicogenosi – è un racconto coinvolgente e fresco in cui le problematiche diventano una risorsa, una nuova forza. La giovane protagonista nonostante la malattia, infatti, riesce a trovare sempre nuova energia per affrontare i problemi di ogni giorno e di essere lei stessa da stimolo per la solitudine e la rabbia di Giulio. Insieme, i due ragazzi – anche con l’aiuto di prof intelligenti e una buona dose di poesia – riusciranno a coltivare un’amicizia e far nascere la loro piccola storia. La storia di Aurorarosa e Giulio è, infatti, una piccola storia d’amore.

 

Dai 12 anni.

Novità: con I giganti e le formiche arriva dall’Oriente la poesia di Cho Won hee

I_giganti_e_le_formicheGiulia Siena
ROMA – Le immagini poetiche create con estro e dolcezza dal tratto pulito ed equilibrato di Cho Won hee approdano in un albo illustrato essenziale ma di forte impatto. Questo è I giganti e le formiche, il volume pubblicato da Orecchio Acerbo editore e in libreria dal 29 maggio. I giganti e le formiche, premiato al CJ Festival – una delle più importanti rassegne di tutto il panorama asiatico e attentissimo alle nuove forme espressive dei giovani talenti dell’illustrazione mondiale – è un piccolo viaggio poetico in una foresta incantata. Incantata, sì, perché è quasi una magia quella che lega con un sentimento di affetto e reciproco rispetto i giganti agli esseri più piccoli della terra. I giganti, grossi, enormi e imponenti con muscoli e braccia rosse, capelli corvini e grandi piedi, sono davvero degli esseri di cui aver paura: volendo potrebbero fare davvero male alle piccole creature con le quali condividono il bosco. Ma, a differenza di quello che si possa pensare, le loro grosse braccia muscolose servono solo da rifugio sicuro per i piccoli uccelli che imparano a volare o da alleate nel curare le ferite. Lui, il mastodontico gigante maschio, è quasi un maestro di vita, un esempio per gli uccelli che si divertono a giocare con lui e a colorare l’aria con i loro voli. Le formiche, poi, sono così premurose con la grande donna dai capelli lunghi e dal passo incerto. Lei, la statuaria donna, per non fare del male ad alcuna formica aspetta, ferma sui suoi passi, che ogni giorno queste tornino a casa sicure prima di riprendere il suo cammino. Succede, così, che uno si prenda cura dell’altro, il grande del piccolo, il potente dell’impotente e viceversa. L’amore entra così in circolo.

 

I giganti e le formiche è, infatti, una storia d’amore. Un amore irreale ma vero, un amore impossibile ma realizzabile. Un amore che cambia le cose, le migliora, perché anche dove l’abitudine lo nega la natura lo asseconda.

 

Dai 3 anni per tutte le età

 

 

 

Piccole Donne, un classico irrinunciabile ad Alta Leggibilità

piccoledonneGiulia Siena
ROMA 
– Meg, Jo, Beth e Amy, le quattro sorelle March nate dalla gloriosa penna di Louisa May Alcott nel 1868, tornano a rivivere nell’adattamento di Irene D’Intino per biancoenero edizioni. Le Piccole Donne: la speranzosa Meg, la determinata Jo, la generosa Beth e la piccola Amy, insieme alla madre e alla domestica Hannah, si trovano ad affrontare le difficoltà economiche e le preoccupazioni per il padre partito in guerra. Siamo nell’America scossa dalla guerra di Secessione e le Piccole Donne trascorrono le giornate aspettando notizie dal fronte, vivendo la loro quotidianità fatta di faccende domestiche, canti, letture, speranze e sogni, fino a quando alla finestra di fronte alla casa delle ragazze appare un misterioso ed affascinante giovane. Il giovane è Theodore Laurence, per tutti Laurie, il nipote del vecchio e ricco signor Laurence, vicino di casa della famiglia March. A lui, involontariamente e in modo del tutto innocente e spensierato, si avvicina dapprima la ribelle Joe; poi, tutte le ragazze saranno coinvolte da questa amicizia che le solleverà dai problemi quotidiani e dalle preoccupazioni che la povertà, la frustrazione e le debolezze recheranno loro.

 

Piccole Donne sono tornate e questa volta coinvolgono tutti, ma proprio tutti i lettori. Sì, perché con la collana Raccontami – I grandi classici più facili da leggere la biancoenero edizioni si pone l’obiettivo di avvicinare alla grande letteratura tutti i ragazzi, anche quelli che hanno difficoltà di lettura, grazie, anche, all’ausilio dell’audio book letto da Gabriella Bartolini.

Letteratura per ragazzi: il “Cantastorie” e “Genoveffa di Brabante” tra le novità Gallucci

gallucciROMA – Saranno in libreria tra qualche giorno e già si preannunciano come alcune tra le più interessanti novità della letteratura per ragazzi. Stiamo parlando di Cantastorie e Genoveffa di Brabante, i due libri targati Gallucci pronti per gli scaffali delle librerie e case d’Italia. Cantastorie, di Emanuele Luzzati racconta la vita avventurosa di Iranì regina delle fate: della sua rinunzia a ogni privilegio per sposare Re Solimano e della loro felicità per la nascita dei due gemelli. Canta di come le sorelle tradite cercarono di farle del male, dell’incantesimo che la trasformò in serpente e delle gesta eroiche del suo sposo per liberarla.

 

 

Genoveffa di Brabante, di Lord Cheminot e Ornella Volta con i disegni di Corallina De Maria è una favola adulta di amore e tradimenti, di intrighi e riscatto. Genoveffa di Brabante è la leggendaria eroina che ha ispirato drammi, opere musicali e film. Qui nella versione musicata da Erik Satie e interpretata magistralmente da Paolo Poli nel ruolo del narratore.

“Bianca e il Rubasogni”: storia di tutti noi.

Bianca e il RubasogniGiulio Gasperini
AOSTA – Cosa potrebbe accadere se un misterioso Grigio Signore cominciasse a fabbricare giocattoli che catturano e imprigionano la fantasia e i sogni dei bambini? La favola che Luca Nocella ci racconta, in armonia coi potenti e intensi disegni di Alessandro Coppola, potrebbe sembrare agghiacciante, quasi spettrale; come un po’ sono tutte le favole. Ma poi arriva Bianca, “una bambina dagli occhi color cielo”, che parrebbe non averne mai avuto, di sogni. E lei riuscirà a trovare il modo per spezzare la schiavitù dei giochi, la pericolosità dei piani del Grigio Signore, ricacciandolo da un mondo che esplode di nuovo di colori e luce. In “Bianca e il Rubasogni”, edito da Di Marsico Libri, Alessandro Coppola e Luca Nocella ci fanno respirare una storia emozionante nella sua semplicità e linearità.
Narratore e disegnatore ci fanno tornare ad apprezzare i colori, le forme aeree, le distese senza fine della nostra fantasia che non dovrebbe mai conoscere padroni tranne noi stessi. Ancora più drammatica, perché pare riferirsi alla perdita dei sogni dell’infanzia, che accade in tutti noi quando cresciamo e “diventiamo adulti”, la favola ci potrebbe persino in segnare che tutti noi siamo Bianca, e tutti noi abbiamo dei “giochi” stregati, che ci han fatto perdere la semplicità e l’innocenza dello sguardo, la capacità di far volare la fantasia, la cordialità nell’incontro con gli altri e nell’amore per il prossimo. Ma, coraggiosamente, ce ne mostra anche la cura, ci indica pazientemente come poter resistere, e resistendo vincere. Almeno per questo.