La Lepre Edizioni

La gatta della Regina di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa

Daniela Distefano
CATANIA
– Scritto a quattro mani, La gatta della Regina (La Lepre Edizioni) di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa, ideale seguito del romanzo La mantella rossa, ma anche racconto a sé, narra le peripezie di tre fratelli – Álvaro, Inés e Juan de Mesa – a cominciare dal 1519. Sono trascorsi quasi vent’anni da quando Diego de Mesa e Clara Fonseca, i protagonisti di La mantella rossa, si sono stabiliti a Tenerife, tappa cruciale per le navi in viaggio verso le Indie. I loro figli sono i rappresentanti della prima generazione di castigliani nata e cresciuta nell’isola. Attra­verso le loro storie si narra un mondo in espan­sione.

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“Il segreto di Ippocrate” di Isabella Bignozzi: tra storia e attualità

Giorgia Sbuelz
ROMA
Il segreto di Ippocrate narra la vita e l’operato di Hippokrátes, il medico di Kos a cui si deve l’attribuzione del celebre giuramento. Pubblicato nella collana Visioni per La Lepre Edizioni, l’opera è frutto della penna e dell’accurata ricerca di Isabella Bignozzi, medico odontoiatra a sua volta. Il libro mette in luce diversi aspetti della vita dello scienziato, dall’infanzia nella scogliosa isola greca, fino alla vecchiaia dove lo incontriamo intento a dettare le sue memorie al discepolo Pòlybos.

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La Lepre Edizioni: “La mantella rossa”, romanzo a quattro mani

Daniela Distefano
CATANIA“Clara non mostrò alcuna reazione. Restò muta, con un’altra espressione indecifrabile sul volto. Ancora una volta gli eventi stavano decidendo per lei. Senza preavviso la vita prendeva un’altra piega, la spingeva verso l’ignoto e il mistero. Pensò che forse era proprio quello il suo destino”.

L’idea di questo romanzo a quattro mani, La mantella rossa (La Lepre Edizioni), è stata suggerita dalle origini dei due autori, Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa. Dai nonni materni sono risaliti alla storia della parte spagnola della loro famiglia che fin dall’alto Medio Evo partecipò attivamente alla Reconquista, il lungo conflitto con gli Arabi concluso con la vittoria cristiana a Granada. Continua

L’ascesa all’Olimpo: in viaggio con Cagliostro sulle tracce della tradizione ermetica

lepre_ascesa all olimpo_chronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA – Questo viaggio si comincia dalla fine. Come se dovessimo scalare un monte e partissimo dalla vallata, risalendo mano a mano verso la cima. Del resto si tratta di un’ascesa, L’ascesa all’Olimpo- Cagliostro e la tradizione ermetica nella Massoneria, di Alessandro Boella e Antonella Galli, pubblicato per La Lepre Edizioni.
La fine è quella dei Rosacroce D’Oro. Siamo nel XVIII secolo, il secolo dei Lumi, quando “le teste si riscaldano e i cuori si raffreddano”, i membri dell’Ordine si ritirano lasciando ai posteri il Manifesto dei Superiori Incogniti dell’Ordine ai membri di ogni grado e sistema segreto, Continua

Silvia Pingitore, “Il disordine delle cose” per le generazioni senza santi in paradiso

il disordine delle cose_pingitore_chronicalibriGiulia Siena
PARMA
– Lucia non aveva mai pensato al suo futuro. Lucia si accontentava di vivere giorno per giorno senza domande e senza richieste tra l’ordine della sua scrivania e le quattro mura di un seminterrato nel centro di Roma con sua madre e suo padre. Lei, come molti, non aveva “santi in paradiso” ma, come pochi, non voleva diventare un’artista, una celebrità, un’attrice, nonostante il suo nome, Lucia Fellini, potesse suggerire – ai suoi coetanei – quel tipo di carriera. Lucia non aveva pretese ma, quando all’ultimo anno di liceo venne presentata l’Università La Speranza, capì che la sua strada era imparare a comunicare! Così, fuori dal tempo, dalle mode e dalla realtà Lucia scelse la sua strada. Lucia, nata dalla geniale penna di Silvia Pingitore, però, rimaneva ai margini di quella vita troppo diversa da lei, fatta di arrivisti, segreti e invidie. Dal suo mondo ordinato e quasi intatto, fermo a decenni che non le appartenevano, nel mondo di Lucia entrò il disordine, Il disordine delle cose.

Pubblicato da La Lepre Edizione, il romanzo di Silvia Pingitore dopo averci presentato la protagonista e il suo mondo ci porta in viaggio: dal crollo dell’Università La Speranza alla Finlandia. Sì, la Finlandia, perché Lucia aveva fatto entrare poche cose nuove nella sua solita vita, tra queste c’era il poema epico Kalavala, il libro “sacro” finlandese incentrato sull’amore per la natura. Come una sorta di ossessione questo libro era uscito dalle aule universitarie ed era entrato nella sua quotidianità, era simbolo, segno e sogno di una speranza che in Lucia si stava destando. Allora per gioco e all’improvviso Lucia partì verso questo nuovo mondo senza sapere per quanto tempo e per quale obiettivo sarebbe stata lontana dalla sua solita vita. Il viaggio alla ricerca di santi in paradiso ha inizio.

 

Silvia Pingitore con ironia e disillusione crea un particolarissimo ritratto di giovani dalle belle speranze. Quello che ne esce è una generazione tradita, insicura, talentuosa, rabbiosa e ormai quasi indifferente. Giovani donne e uomini che partono alla ricerca di qualcosa che nella loro terra gli viene negato. Ma cosa? La possibilità di sperare, ancora?

 

 

“E voi che la guerra l’avevate vista solo in televisione, voi ancora non lo sapevate che di guerra ce ne sarebbe stata un’altra, e che vi avrebbe tolto non il pane ma la dignità. 
Era la guerra fra poveri, era per voi tutti.
Tutti quelli senza i santi in paradiso. 
Proprio come Lucia, che aspettava quell’uomo seduta su una panchina”.

I nostri 10 Libri per l’estate 2014 per gli incontentabili: “L’estate di Sgt. Pepper”

LepreROMA – Scegliendo tra i libri che quest’anno ci hanno regalato piacevoli momenti è nato #Sonoioiltuolibroperlestate2014, lo slogan che accompagna le nostre migliori letture.  Tra questi c’è “L’ESTATE DI SGT. PEPPER Come i Beatles e George Martin crearono Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” di George Martin, con la prefazione di Stefano Bollani pubblicato da La Lepre edizioni.

 

“La musica è fatta di movimenti meccanici: gente che batte, soffia, pizzica, gratta; ma alla fine il risultato non è tangibile,è sogno. La musica non si può toccare, o guardare. Si ha la sensazione di poterla vedere quando si osserva uno spartito, ma quello è soltanto un pezzo di carta. La musica non esiste senza un paio di orecchie funzionanti, e senza il tempo di poterle usare. Ecco il motivo per cui penso che sia la più bella di tutte le arti e mi manda a tal punto in estasi. Più che di ogni altra cosa, la musica ha bisogno di tempo”.

“Lilus Kikus” e la magia di chi è diverso

lilus kikusGiulia Siena
ROMA
“Mentre passeggia Lilus sogna, cullata dal suo modo di camminare che ricorda il dondolio di una barca… sogna di avere un castello. La Castellana lontana”. Lilus Kikus è una bambina leggera; il suo andar ricorda quello di una farfalla giocosa, il suo andare non ha una destinazione precisa perché Lilus segue quello che i suoi occhi vedono e rincorre quello che la sua curiosità suggerisce. Lilus non è come gli altri bambini, lei è diversa: non gioca nella sua camera senza tende e piena di luce, gioca agli angoli delle strade, sul ciglio del marciapiede oppure in riva al mare; lei crede alle streghe, ha amiche libere, sbarazzine e ancora più strane, parla con i grandi e passa il suo tempo libero seduta sulle scale. Lilus può sembrare un po’ stramba, ma ha una magia che solo i protagonisti delle grandi favole hanno.

 

Scritto nel 1954, “Lilus Kikus” è il racconto della scrittrice e giornalista messicana Elena Poniatowska. Pubblicato in Italia nella collana Ta Wil de La Lepre Edizioni, il libro è una scatola magica nella quale si entra e si viene rapiti. Lilus è come cosparsa di polvere prodigiosa che la rende unica e accattivante, che rende il suo camminare altalenante una culla per il lettore che guarda al mondo attraverso lo sguardo mutante di questa bambina. Lilus è vita, quella vita che da grandi dimentichiamo di guardare; Lilus è innocenza, vivacità e moto perpetuo; Lilus è quella curiosità vorace che ancora oggi riesce a cambiare il mondo.