Intervista a Stefano Redaelli, dolenti epifanie poetiche giunte su carta
Parlare di Beati gli inquieti significa raccontare la bellezza dell’ascolto; una bellezza che si cela anche dentro storie di dolore e buio abissale. Parlare di Beati gli inquieti è dare voce al silenzio assordante riguardo la malattia, alle strutture psichiatriche, alla solitudine dei pazienti. Parlare di questo libro e farlo con il suo autore, Stefano Redaelli (nella foto in basso), è fare insieme una riflessione; un esercizio accorto di poesia, memoria e consapevolezza.
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