Quando i Silenzi (e le trasparenze negate) uccidono lo Stato

Silenzi di StatoGiulio Gasperini
AOSTA – Era il 2 dicembre 1766 quando, in Svezia, il re Adolfo Federico approvò il Tryckfrihetsförordningen, ovvero l’ordinanza sulla libertà di scrittura e di stampa. Questa norma è la prima al mondo sulla trasparenza amministrativa. L’articolo 6, ad esempio, recitava: “Tutti i documenti, protocolli, sentenze e premi, sia passati o da produrre e mantenere d’ora in avanti [dovranno essere] quando richiesti, immediatamente rilasciati a chiunque ne faccia domanda”. Tutti i cittadini avevano libero accesso ai documenti della pubblica amministrazione, senza nessuna limitazione né contenimento. Silenzi di Stato di Ernesto Belisario e Guido Romeo, edito da Chiarelettere con una prefazione di Gian Antonio Stella, dimostra al lettore come, invece, nell’Italia del 2017, la situazione sia ben diversa.
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L’ascesa all’Olimpo: in viaggio con Cagliostro sulle tracce della tradizione ermetica

lepre_ascesa all olimpo_chronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA – Questo viaggio si comincia dalla fine. Come se dovessimo scalare un monte e partissimo dalla vallata, risalendo mano a mano verso la cima. Del resto si tratta di un’ascesa, L’ascesa all’Olimpo- Cagliostro e la tradizione ermetica nella Massoneria, di Alessandro Boella e Antonella Galli, pubblicato per La Lepre Edizioni.
La fine è quella dei Rosacroce D’Oro. Siamo nel XVIII secolo, il secolo dei Lumi, quando “le teste si riscaldano e i cuori si raffreddano”, i membri dell’Ordine si ritirano lasciando ai posteri il Manifesto dei Superiori Incogniti dell’Ordine ai membri di ogni grado e sistema segreto, Continua

Joseph S. Nye, Jr e i gufi del declino U.S.A.

Fine del secolo americano_il Mulino_chronicalibriDaniela Distefano
CATANIA 2626, autore del saggio Fine del secolo americano? (il Mulino), è un politologo statunitense, professore nella prestigiosa John F. Kennedy School of Governement di Harvard; ha ricevuto come riconoscimento per il suo servizio il “Distinguished Honor Award”. Come esperto di Politica ai massimi livelli non ci sta ad affondare il coltello dentro un corpo ancora vivo e pulsante come quello degli Stati Uniti. Forse non sono tempi d’oro per nessuno, però l’America è ancora – sotto molti aspetti – una terra della cuccagna e non ha rivali credibili quanto a influenza culturale e potenza militare. Continua

Dai fatti, lo studio della natura umana

Repertorio del delitto italianoGiulio Gasperini
AOSTA – 15 anni di morti violente, 15 anni di studio di casi e della natura umana, cogliendo nel gesto estremo l’atto conclusivo di un percorso accelerato alla follia. Ecco cosa contiene il volume delle “”Edizioni Clichy, Repertorio del delitto italiano, che raccoglie gli articoli scritti dalla giornalista Roberta Mercuri la quale, dal 1996, tiene sull’edizione del lunedì del Foglio la rubrica “Delitti”.
In queste piccole – quando non addirittura piccolissime – schegge di cronaca nera la giornalista descrive il fatto criminoso con asciutta semplicità narrativa, elencando in una sorta di modello i dati generali dei protagonisti della vicenda, la cronaca asciutta di come si sono svolti i fatti, le modalità, il luogo e l’ora dell’accaduto; tutto questo senza indulgere in sentimentalismi o sensazionalismi, che invece vanno tanto di moda nel giornalismo – soprattutto in un certo giornalismo, e particolarmente televisivo – italiano di oggi. Continua

Accoglienza dei migranti e destino dell’Italia

Nessun paese è un'isolaGiulio Gasperini
AOSTA – Evidentemente superata una stagione “emergenziale”, l’accoglienza dei migranti che da tante rotte e orizzonti arrivano sul territorio italiano sta diventando una situazione cardine nell’organizzazione della società italiana, mettendo in discussione l’intero sistema futuro. Stefano Catone, nella raccolta di saggi e articoli Nessun paese è un’isola, edita da Imprimatur, parafrasando la celebre poesia di John Donne, sottolinea come il sistema Paese sia fondante e fondamentale per affrontare la questione di migranti, accoglienza ed Europa.
I tanti contributi presenti in questo volume passano in rassegna i tanti aspetti e le sfaccettature di un modello italiano che presenta criticità evidenti e persistenti, potenzialità inespresse e procedure burocratiche assurde quanto inumani. Continua

La passione poetica di Giorgio Caproni

Sulla poesiaGiulio Gasperini
AOSTA – Giorgio Caproni aveva le idee chiare sulla poesia, e il volumetto Sulla poesia edito da ItaloSvevo, nella collana Piccola biblioteca di letteratura inutile, è un prezioso gioiello sia editoriale che letterario per comprendere “certe mie idee generali sulla poesia” che Caproni espose al pubblico il 16 febbraio 1982 al Teatro Flaiano di Roma.
La definizione che Caproni sente più sua, che sente immediatamente collegata con la dimensione del poetare è quella di “artigiano”: la parole è creazione pratica, fisica, materiale, e il lavoro del poeta è un artigianato, un mestiere che ha lunga tradizione e altrettanti lunghi scuole e praticantati. Partendo da una sua splendida poesia, letta in apertura della stessa serata, Caproni prosegue evidenziando gli aspetti secondo lui più significanti e fondanti della poesia, a partire dalla differenza che esiste tra il linguaggio poetico e “il linguaggio di normale comunicazione”. Continua

Auxilia Onlus porta in libreria “La bambina con il fucile”, quando i ragazzi fanno la guerra

la-bambina-con-il-fucile_recensione-chronicalibriGiulia Siena
PARMA – Arriva in libreria La bambina con il fucile, storia vera di Pratheepa, ex bambina-soldato tamil restituita alla vita. Il libro è una testimonianza intensa – raccolta e rielaborata dalla scrittrice e ghostwriter Susanna De Ciechi – ed è stato voluto dall’associazione no profit Auxilia Onlus.

Doctor Max, Massimiliano Fanni Canelles, incontra Pratheepa in Sri Lanka. E’ il 2010 e questa donna dallo sguardo da bambina alla quale è stato tolta l’adolescenza insieme a qualsiasi sogno è detenuta in carcere. Ferita da quella guerra che doveva combattere, Pratheepa ha affrontato il dolore, ha guardato la morte negli occhi, le carcasse, le macerie, il dolore. Ha visto morire ogni cosa. Continua

Mimesis: Emanuela Garrone in un percorso tra “Realismo Neorealismo e altre storie”

mimesis_realismo-e-neorealismo_recensione-chronicalibriMarilena Giulianetti
ROMA – Il testo di Emanuela Garrone, Realismo Neorealismo e altre storie, edito da Mimesis, traccia un intenso percorso in quello che è un periodo artistico – dal dopoguerra alla metà degli anni Cinquanta – estremamente affascinante del nostro Paese.
Oggetto d’indagine è la stagione del neorealismo e del realismo pittorico attraverso un percorso sia storico sia critico. Dagli albori in letteratura e in campo cinematografico fino all’analisi con il realismo pittorico e l’astrattismo. Continua

“Cari jihadisti…” per la prima volta in Italia

Cari JihadistiGiulio Gasperini
AOSTA – Appena edito in Italia dalla casa editrice Miraggi edizioni nella collana Tamizdat, il pamphlet Cari jihadisti… di Philippe Muray era uscito in Francia subito dopo gli attentati dell’11/9, causando un dibattito feroce e una sterminata processione di polemiche.
Muray analizza la situazione dell’Occidente, sottolineando come lui stesso si sia dato la sua morte primaria, attraverso il consumismo frenetico, l’auto-annientamento, la dimenticanza dei valori. I “jihadisti”, secondo Muray, non hanno fatto altro che palesarsi in questo momento di estrema vulnerabilità del “nostro” mondo, creando un terrore e una violenza che non deflagrano nell’inaspettato, ma sono a dir poco conseguenze quasi logiche della situazione dell’Occidente stesso: “Le vostre distruzioni compromettono le nostre decostruzioni. Il vostro annientamento interrompe la nostra nientificazione. Siete dei doppioni”. Continua

BéBert Edizioni: “Sex Work”, cosa si cela dietro il mestiere più antico del mondo

sex-work_bebert_chronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA – Partendo proprio dall’espressione “il mestiere più antico del mondo”, la sociologa Giulia Selmi nel suo saggio Sex Work- il farsi lavoro della sessualità edito da BéBert, mostra come possa cambiare la percezione della dicotomia prostituta-soggetto deviante, alla luce di una scelta consapevole delle donne che ne sono coinvolte.
“Il mestiere più antico del mondo” è una definizione che la stessa autrice mette in discussione, perché ascrive il fenomeno ad un contesto spazio temporale assente, dove non viene preso in considerazione tutto quello che determina la circostanza in cui si sviluppa lo scambio, nega la soggettività dei casi e tutti gli elementi socio-politici che definiscono la specificità del singolo. Continua