Romanzi e film con al centro Roma e le sue bande stanno riscuotendo sempre maggior successo, come mai?
Dopo la guerra dei trenta anni contro la passione civile e l’etica della pubblica responsabilità cosa dovevamo aspettarci se non la mitizzazione di mafiosi, stragisti ed assassini? E’ un problema enorme perchè si confondono continuamente i piani tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Inoltre le cronache di fine impero che riempioni le pagine dei giornali di furbetti, escort, tronisti, bellezze costruite su misure da ottimi sarti di carne umana e inchieste su inchieste che hanno a che fare con le elite politiche ed imprenditoriali del Paese hanno messo il turbo a questa tendenza. In una situazione dove il lato oscuro della forza ha preso il sopravvento chi è peggio il Freddo, il conduttore televisivo che gronda bava dalla bocca vivisezionando lo stupro e l’omicidio di una minorenne o i praticanti del bunga bunga?
Per me è un luogo dell’anima, la fisicità delle memorie familiari e di quelle collettive. E’ un quartiere come tanti altri, la differenza sta nella bellezza urbanistica e nella vivacità sociale che ne hanno fatto nei decenni un posto di resistenze persistenti.
“Passione” per le cose che appartengono a tutti, come ad esempio un quartiere o come le utopie. E poi “disarmare” l’odio e il rancore che ci portano inevitabilmente a combattere quello che sta peggio di noi. Come diceva un vecchio saggio il rancore è come prendere un veleno e aspettare che l’altro muoia. Ecco oggi le città, i quartieri popolari e di periferia sono attraversati da un fiume di rancori. Basterebbe cambiargli di segno, disarmarlo appunto, diventerebbe una grande fonte di energia capace di fertilizzare terreni aridi, senza più vita.