CasadeiLibri, arriva la nuova opera di Véronique Brindeau

Il sentiero che porta alla casa del tè: l’arte dei giardini giapponesi

Il sentiero che porta alla casa del tè è in libreria da mercoledì 4 dicembre per CasadeiLibri. La nuova opera di Véronique Brindeau – già autrice de L’elogio del muschio e Hanafuda, il gioco dei fiori, oltre che delle traduzioni dei racconti di Ikezawa Natsuki e le poesie di Ogawa Shizue – è una raccolta che vede protagonista l’arte dei giardini giapponesi.
Gli articoli che compongono l’opera percorrono l’antica tradizione nipponica che unisce filosofia, natura e armonia estetica; nei giardini – come è possibile vedere anche dalle foto che completano il libro – ogni elemento, dalle rocce all’acqua fino alla disposizione delle piante, è scelto con cura per creare un equilibrio perfetto tra uomo e ambiente.

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Pesaro, fino al 1 dicembre la mostra L’Età Moderna. Altri sguardi, nuovi racconti

La storia raccontata dalle donne e dagli uomini per un mondo migliore

Da sabato 23 novembre a domenica 1 dicembre arriva a Pesaro la mostra L’Età Moderna. Altri sguardi, nuovi racconti, tratta dall’omonimo libro della collana «Storie nella Storia» di Settenove, con la direzione scientifica di SIS – Società Italiana delle storiche.

Dalla Preistoria all’Età Moderna: un racconto nuovo, capace di intrecciare le vicende di donne e uomini, di valorizzare le relazioni e le differenze, di contribuire alla costruzione di un mondo comune migliore.

Una prospettiva ampia e senza gerarchie: quella della storia delle donne e di genere raccontata a bambine e bambini dalle storiche della SIS – Società Italiana delle Storiche.

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Franco Maria Ricci Editore: le pietre come opera d’arte

Mercoledì 6 dicembre la presentazione di “Scritto nella pietra”

ROMASCRITTO NELLA PIETRA Minerali collezionati e descritti da Roger Caillois verrà presentato mercoledì 6 dicembre alle ore 18 presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, in occasione della mostra in corso fino al 14 gennaio 2024 STORIE DI PIETRA. 200 capolavori da Guido Reni a Damien Hirst passando per Rodin e Picasso. Un cospicuo gruppo di esemplari tratti dalla collezione di Caillois fa infatti da prologo all’esposizione che racconta, con oltre 200 opere, il fascino delle pietre nella storia dell’uomo. La presentazione del volume è inserita in un ricco palinsesto di eventi a tema pietre che Villa Medici propone nella settimana dal 6 al 10 dicembre, svelando anche luoghi raramente aperti al pubblico.

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THE 1950s, Storie americane dei grandi fotografi Magnum

14 grandi fotografi per oltre ottanta immagini iconiche: aspettando Winter Jamboree

PARMA – Si apre oggi, sabato 7 ottobre 2023, THE 1950s Storie americane dei grandi fotografi Magnum, la mostra fotografica dedicata alla cultura americana degli anni Cinquanta prodotta e realizzata attraverso una selezione esclusiva di fotografie dell’archivio Magnum Photos a cura del Summer Jamboree. Il progetto espositivo originale, curato da Marco Minuz insieme a Summer Jamboree, raccoglie 82 fotografie di 14 autori e sarà ospitato a Palazzo del Governatore fino al 10 dicembre 2023.

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Viaggio nella musica di Miecio Horszowski, a Parma fino al 30 giugno 2024

In mostra l’ampio archivio che ripercorre 101 anni di vita e 90 anni di carriera dell’enfant prodige della musica

Giulia Siena – Si apre oggi, sabato 30 settembre 2023, Viaggio nella musica di Miecio Horszowski, la mostra che la città di Parma dedica alla figura e alla carriera del celebre pianista polacco. Attraverso documenti originali e inediti tra cui diari, lettere, fotografie, prestigiosi autografi di importanti protagonisti della storia, il percorso espositivo – curato da Federica Biancheri e Cristina Gnudi con il coordinamento di Manuela Calderini – racconta la straordinaria carriera del musicista che suonò nei più grandi teatri europei tra tournée in Italia, Sud America e Stati Uniti.

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Anteprima: a Parma la mostra “Edgar Degas e i suoi amici”

Dal 16 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 Palazzo Dalla Rosa Prati apre le porte all’impressionismo

Giulia Siena – Edgar Degas, ma non solo. Disegni, xilografie, litografie e pochoir, acqueforti, libri, heliogravure e sculture in bronzo che raccontano “il meno impressionista fra gli impressionisti”, ovvero Edgar Degas (1834-1917). E poi una finestra importante su coloro che hanno condiviso quella stessa idea estetica del pittore e scultore parigino, padre dell’impressionismo ma che spesso si considerava un “realista indipendente“. Spazio quindi a Morisot, De Nittis, Cassat, Moreau, Renoir, Raffaelli, Manet, Lepic, Guillaumin, Forain, Desboutin e Boldini.

Si apre oggi a Parma Edgar Degas e i suoi amici, la mostra curata da Vincenzo Sanfo e visibile nelle storiche stanze di Palazzo Dalla Rosa Prati (Strada Duomo, 7) fino al 7 gennaio 2024.

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Lucio Dalla, colori e musiche. La mostra itinerante di Antonio Cotecchia è un viaggio nella contemporaneità

A volte basta una canzone: fino al 23 dicembre a Parma

Giulia Siena – 10 dipinti per altrettante canzoni. Si è aperta sabato 17 dicembre presso la Chiesa di San Marcellino a Parma – dove sarà visibile fino al 23 dicembre – A volte basta una canzone. Lucio Dalla, 10 canzoni in mostra. L’esposizione pittorica e sonora è ideata e realizzata da Antonio Cotecchia, con il patrocinio del Comune di Parma. Cotecchia omaggia Lucio Dalla attraverso un percorso che, alla pittura, affianca la musica, altra grande passione del pittore e urban artist di origine salernitana. Alcuni dei più profondi e iconici brani di Dalla prendono vita: aderiscono alla realtà, parlano del contemporaneo, entrano nei fatti di cronaca quotidiana diventando 10 dipinti dalle forme speculari e i tratti decisi. Accanto ad essi le tracce sonore ed effetti audio ricavati dalla rielaborazione, con una nuova masterizzazione spettometrica, dello stesso Cotecchia.

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Mostre: “Seriche armature”, al Labirinto del Masone fino a gennaio 2023

Roberto Capucci, metamorfosi di un’idea

Giulia Siena – Trent’anni fa, nel 1993, Luxe, calme et volupté era il nome di una collana editoriale che Franco Maria Ricci aveva pensato per esplorare il mondo della moda attraverso le opere degli artisti più affascinanti del XX secolo. Il nome, ripreso da un quadro di inizio secolo di Henri Matisse, evoca quella luce, calma e piacere intenso e avvolgente che regala la bellezza di un’opera d’arte. E di arte si parla quando si passa in rassegna la produzione sartoriale di Roberto Capucci. Lo stilista romano classe 1930 non ha certo bisogno di presentazioni. Basti pensare che, nel 1995, espone i propri abiti alla Biennale di Venezia in occasione del centenario della manifestazione: dodici sculture in tessuto che esulano dal semplice compito di vestire; sono interpretazioni di miti e sogni; metamorfosi di stoffe.

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L’antropologa Veronica Ceccarelli presenta “Il popolo piumato”

Parma, Museo d’Arte Cinese ed Etnografico

Venerdì 30 settembre alle ore 18 presso il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, l’antropologa Veronica Ceccarelli presenta Il popolo piumato. I kayapò, gli ultimi guerrieri dell’Amazzonia. Il libro, edito da LuoghInteriori, è nato dall’appassionante lavoro di ricerca della Ceccarelli per le manifestazioni culturali dei nativi americani. Il volume infatti è un viaggio alla scoperta delle espressioni artistiche degli Indios del Brasile.

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Il sonno della ragione. Goya e Grosz in un dialogo artistico fuori dal tempo

Parma: a Palazzo Pigorini fino al 13 gennaio 2023

Giulia Siena – Si è aperta oggi, venerdì 23 settembre, GOYA-GROSZ Il sonno della ragione, la mostra che Parma dedica a due grandi artisti europei. Fino al 13 gennaio 2023, le splendide sale di Palazzo Pigorini ospiteranno i Caprichos di Francisco Goya (1746-1828) in dialogo con i disegni e i dipinti di George Grosz (1893-1953).

“Abbiamo concepito questa mostra nel 2019 – ha spiegato in apertura Didi Bozzini, curatore dell’esposizione insieme a Ralph Jentsch quando il mondo era in un’epoca di benessere e crescita. Eppure questi due artisti, legati dal profondo impegno etico, ci riportano a una drammatica situazione attuale. L’idea di questo percorso espositivo è che si mostrino i vizi, le storture, le malefatte come rappresentazione che l’artista fa di una realtà diversa, ma mai del tutto cambiata”.

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