Interviste: L’angolo retto, da sogno a libreria indipendente

Giulia Siena
LOCOROTONDO
– Locorotondo si erge fiera su una collina; la città – illuminata da una luce intensa – si guarda attorno, tra viti e trulli. La sua è una storia antica, una di quelle che affascina i turisti e rende fieri i residenti. Locorotondo rappresenta quella Puglia che non è mai morta, che non è mai appassita, anzi, ha trovato la forza di evolvere e fiorire. Ci troviamo in territorio di Bari, al confine con le province di Brindisi e Taranto, qui la cultura ha ancora vita, qui non ha mai smesso di alimentare i sogni di coloro che ancora credono nel proprio territorio e nelle proprie capacità. Qui, nella sua amata Locorotondo, il giovane imprenditore Paolo Giacovelli (nella foto in basso) ha dato vita alla Giacovelli Editore e nel 2017 alla Libreria L’angolo retto. Vediamo come è nato questo progetto.

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Feminism, seconda edizione della Fiera dell’editoria delle donne. A Roma dall’8 al 10 marzo

ROMA – Secondo annuale appuntamento per Feminism, unica Fiera dell’editoria delle donne in Italia, che si inaugura l’8 marzo, all’insegna della festa e del confronto sempre con ingresso gratuito.

Dopo il grande successo dell’anno scorso mediatico e di pubblico, arrivano tre intensi giorni di incontri ed eventi alla Casa Internazionale delle Donne (via della Lungara, 19) di Roma, in piena sintonia con lo sciopero femminista e per ribadire lo stato di agitazione permanente “La Casa Siamo Tutte”.
La seconda edizione, con ospiti di calibro nazionale e internazionale, segue un filo conduttore, “Passa le parole”, che vuole sottolineare quanto i libri trasmettano saperi, per creare confronti di genere e culture.

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Bonfirraro: “La scelta di Lilian” di Marcella Spinozzi Tarducci

Daniela Distefano
CATANIA
“Mentre l’aereo sorvolava di nuovo le Alpi e si avvicinava alla Toscana e poi a Firenze, Lilian non guardò fuori dal finestrino. Con la testa appoggiata allo schienale e con gli occhi chiusi, pensava alla sua vita passata e più ancora a quella futura. Cosa avrebbe fatto ora che sapeva? Come avrebbe sistemato la sua vita? Il pensiero di Alberto, e della sua bottega dove spendeva la maggior parte delle sue giornate, e del piccolo borgo alla periferia di Firenze, tutto le appariva squallido e senza senso. Si salvava solo l’affetto dei suoi figli, i quali però la legavano in modo inequivocabile ad Alberto che lei voleva lasciare”.
Un luogo ameno dell’Umbria, poi Firenze, infine l’Inghilterra. Lilian percorre rotte singolari per ritrovare se stessa. Affamata di amore, in mezzo alle bufere della vita, questa giovane donna si reinventa, si trasforma, per scoprire la sua vera stella, il suo destino nascosto, la terra a cui appartenere per sempre. Protagonista del romanzo La scelta di Lilian (Bonfirraro) di Marcella Spinozzi Tarducci è una vittima che parte da zero per conquistarsi una porzione di felicità.

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Tunué: “Gli anni migliori”, la graphic novel delle evoluzioni

Giulia Siena
PARMA
– Stefano Casini disegna storie e immagini; le sue opere sono tradotte in tutto il mondo. Le sue opere parlano di eroi e avventurieri. Questa volta, con Gli anni migliori, Stefano Casini – fumettista di fama internazionale – torna nei suoi luoghi per narrare e disegnare una storia di crescita ed evoluzioni. La graphic novel, pubblicata da Tunué, si staglia sullo sfondo della Toscana. I protagonisti, Saverio e Max si muovono tra le strade di Livorno, tra la scuola e terrazza Mascagni che guarda al Tirreno.

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Juan Arjona, “A volte mi annoio”: indossare i panni degli altri per accettare se stessi

Giulia Siena
PARMA – Tanti volti, tante età, tanti colori, tante forme, tante espressioni e tante storie. La copertina di A volte mi annoio, il libro Juan Arjona, illustrato da Enrique Quevedo e tradotto da Rossella Michienzi per Coccole Books è un elogio alla diversità. La noia, infatti, non è altro che un espediente per poter indossare tutte le facce che si vuole, senza essere rimproverati o giudicati. “A volte mi annoio e faccio le facce. Se faccio la faccia da papera, sembro una papera, me lo dicono tutti: «Sembra una papera! Faccia da papera! Faccia da papera!» E non mi interessa, perché sono una papera fantastica: nuoto nello stagno, mi immergo, pesco… Insomma, quello che fa una papera”. Un gioco di crescita e immedesimazione che i bambini sono abituati a fare con la loro innata spontaneità. Un gioco che promuove – involontariamente ma necessariamente – la diversità e sviluppa l’empatia. Indossare la maschera invisibile e fare le facce è svincolarsi dal proprio ruolo e vestire i panni dell’altro, vivere le sue emozioni, provare le sue gioie, avere i suoi talenti, apprezzare i punti forti e accettare quelli deboli. Continua

Una Fiaba per ASROO: “Il bambino che sapeva amare” tra i partecipanti al Concorso Letterario Nazionale “IL DONO”

LAURA MOSCATELLI
Il bambino che sapeva amare – C’era una volta, sperduta fra i verdi prati di campagna, in un luogo collinare, una casa dove viveva un bambino che portava in se un grande amore per tutte le persone del mondo e per il Creato. Rispettava ogni vita, che fosse quella di un animale, di un insetto, di una pianta o di un fiore, lui la rispettava. Diceva: “La vita è vita per tutti, e a ognuno è cara la sua, non bisogna distruggerla, ma rispettarla.”
Questo bambino si chiamava Josè Maria. Egli amava molto la natura, amava tutto il Creato, gli animali, le piante, il sole e la luna. Amava guardare sempre il cielo e le sue stelle, che brillavano di una luce intensa. Quando le guardava, restava senza fiato, tanto erano belle e luminose. Si stupiva ogni volta come se fosse la prima volta che le guardava. Rimaneva incantato e desiderava il cielo con tutto se stesso. Diceva: “un giorno io andrò lassù, in cielo, da Gesù, con i suoi angeli”.
Di giorno osservava i colori del cielo e la disposizione delle nuvole che davano vita a forme straordinarie. Diceva che il cielo assomigliava a una tela su cui Dio dipingeva ogni giorno nuove forme e nuovi colori per allietare gli uomini sulla terra. Di notte amava guardare le stelle, conoscere le costellazioni e chiamarle per nome. Sapeva che Dio le conosceva una per una e le chiamava al suo servizio.
Amava osservare i fenomeni della natura, che fosse un arcobaleno dai colori brillanti o le forme dei cristalli dei fiocchi di neve. Continua

Speciale San Valentino: “D’amore e altre tempeste”, la graphic novel sul sentimento che nasce

Giulia Siena
PARMA “E’ come un’enorme, stupenda bolla di sapone. O un uovo di uccello con un guscio sottile sottile che non si può toccare, altrimenti si rompe”. L’amore è un sentimento sconvolgente e improvviso, e quando arriva cambia tutto. La prima volta che fa capolino nella nostra vita, spesso durante gli anni dell’adolescenza, arriva a scombussolarci quando già i tanti cambiamenti del nostro corpo ci mettono alla prova. Viola , e non solo lei, vive questo doppio cambiamento. Storm – così soprannominato perché suona la batteria come una tempesta – ha lo stesso problema: sta cominciando a conoscere il proprio corpo e deve imparare a tradurre i segnali che il proprio cuore gli invia. Sono nella stessa classe, si piacciono ma non sanno come dirselo. Storm è incuriosito e attratto da Viola, quella ragazza che da qualche giorno lo fissa assorta. Qualcosa nei due avviene e ognuno, a proprio modo, vive queste evoluzioni dovendo combattere e domare gli ormoni, il cuore e la paura. Annette Herzog, tedesca trapiantata in Danimarca, è l’autrice di D’amore e altre tempeste, la graphic novel edita da Sinnos dedicata al sentimento più chiacchierato e desiderato. Continua

Intervista: Ka Book, librai indipendenti e intraprendenti al Quadraro Vecchio

Marilena Giulianetti
ROMA – Spesso ci leggete raccontare gioie e dolori dell’editoria indipendente. Ma, da indipendenti, la vita non è facile neppure per i librai: fuori dalle catene la gestione di una libreria è un’attività molto complessa nei piccoli centri come nelle grandi città. Di questa realtà, complessa e al tempo stesso affascinante, ne parliamo con i gestori di Ka Book , nuova libreria nata all’interno dello storico quartiere Quadraro Vecchio, a Roma (via dei Juvenci 69).

Una piccola libreria nel quartiere di una grande città. Una nuova piccola realtà culturale che alimenta e movimenta il territorio. Al Quadraro vecchio ecco la libreria indipendente Ka Book, gestita da Marianna Piero e Andrea. Come nasce Ka Book?
La libreria Ka Book è una realtà giovanissima all’interno del Quadraro, quartiere un po’ particolare, oggi multietnico e con una storia molto forte alle spalle. Camminando per le sua strade ci siamo accorti che mancava qualcosa, anche dal punto di vista urbanistico. Abbiamo sentito l’assenza di un punto di raccolta per le persone che lo abitano. Continua

Mondadori: “L’età ridicola” in cui si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario

Giulia Siena
PARMA – L’età ridicola è un’età svuotata di senso. L’età ridicola è quella condizione di disillusione e stallo che vive l’anziano mentre aspetta che qualcosa succeda. L’età ridicola poiché si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario. L’età ridicola è il romanzo di Margherita Giacobino pubblicato da Mondadori.

La vecchia protagonista di questo libro non ha un nome; vive in un grande appartamento nel centro di Torino, in quelle mura dove è intrappolato il proprio presente e dove è custodito l’amore passato, ma mai concluso, per Nora. In quelle stanze, che custodiscono ancora il profumo e i vestiti dell’amata, ha vissuto un amore immenso per un’altra donna, la sua donna. Ora, in quelle stanze, accudisce il vecchio gatto Veleno e osserva muoversi un’estranea a suo servizio, Gabriela. Per la vecchia ormai la vita è tutta lì, se non fosse per Malvina, l’amica di sempre con la quale si trascina fino in pasticceria a placare la golosità dell’una e il bisogno di compagnia dell’altra; ma la vecchia è un po’ che ci pensa: forse dovrebbe proporre a Malvina di andare a vivere da lei, c’è Gabriela che potrebbe fronteggiare la continua e sempre maggiore sbadataggine dell’amica e sopperire alle carenze dell’una o dell’altra. Già, dovrà dirglielo a Malvina, così quella povera anima potrà tenersi al riparo dalle grinfie del nipote interessato solo all’eredità e non alle sorti di quella zia avvertita sempre come uno strambo problema a cui dar retta. Continua

Slow Food Editore: “Le Carte del Vino”, un viaggio enologico lungo 8000 anni attraverso 56 Paesi

Giulia Siena
PARMA – Parlare di vino non è mai parlare esclusivamente di un prodotto. Parlare di vino significa raccontare una storia, risalire ai luoghi, al clima, alle persone e ai momenti; significa osservare il terreno, ascoltare il vento, assaporare il sole e lasciarsi bagnare dalla pioggia. Parlare di vino significa avere pazienza, gustare l’attesa perché quello che troviamo in un bicchiere non è altro che il risultato di molte fasi che vanno percorse. Parlare di vino vuol dire abbracciare più tematiche e ascoltare con tutti i sensi.

Le Carte del Vino. Atlante dei vigneti del mondo asseconda alla perfezione questa esigenza di percorrere il mondo vitivinicolo e intrecciare le sensazione olfattive e gustative con la storia, la geografia e le tante evoluzioni delle tecniche di vinificazione. Il volume – un atlante prezioso e completo – è frutto del lavoro sinergico tra Adrien Grant Smith Bianchi e Jules Gaubert-Turpin che raccoglie 8000 anni di storia cadenzati in 100 carte geografiche di 56 Paesi. Questo lungimirante progetto, pubblicato da Slow Food Editore, è un ottimo strumento di conoscenza e supporto per addetti ai lavori e interessante percorso conoscitivo per semplici appassionati che vogliono approcciarsi o approfondire le tematiche enologiche. Continua