Bookabook, racconti per aria

Lombini e Tadiello: arriva “Apriti cielo!”

Daniela Distefano
CATANIA
– Da oltre venti anni sorvolano i cieli a bordo della compagnia aerea al servizio di Sua Maestà. Si chiamano Franco Lombini e Mario Tadiello, due steward italiani. Oltre la professione, sono stati rapiti da una fulminea passione per la scrittura, arricchita da una vena di impareggiabile umorismo british. E il risultato è un libro dal bel titolo, Apriti cielo!, una raccolta di cinquanta storie di volo, che i due autori definiscono, con sagacia “Confessioni minime di due steward al servizio di Sua Maestà”. Il libro viene presentato in una modalità innovativa, per i tipi di Bookabook, una nuova casa editrice milanese che coniuga l’innovazione del crowdpublishing alle tecniche dell’editoria tradizionale.

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Arkadia: Marinette Pendola e il ricordo di un agguato

Lunga è la notte, il romanzo di una storia vera

Giulia Siena
PARMA
“Alla fine, la mia vita è stata serena. Semplice, forse persino banale, ma serena. Non ho bisogno di andare a rivangare vecchie storie. Alla mia età, non chiedo altro che di vivere in pace gli ultimi anni che mi restano. Pochi, a dire il vero, molto pochi. Ho settantotto anni. Non posso viverne molti di più”. Una storia sepolta dalla polvere degli anni; un paese lontano, un vociare confuso, donne e uomini votati al lavoro e al sacrificio; una sera come tante, un bambino come tanti. “Ora ricordo. Ricordo perfettamente quello che avvenne quella sera”. Un barlume di consapevolezza e lucidità attraversa Mimmo, lui che a quella faccenda non aveva più pensato, lui che era solo un bambino a cui vennero sottratte le carezze che sua madre amava serbargli. Eppure quella vicenda torna alla sua memoria come un boomerang, come un calcio sferrato a tradimento.

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I bozzetti floreali di Matilde Serao.

Giulio Gasperini

AOSTA – Matilde Serao fu scrittrice prolifica e vulcanica. La sua attività di scrittrice e di intellettuale si squadernò attraverso tanti generi letterari, dal giornalismo alla novella al romanzo; molta della sua produzione, sparsa e persa sotto tanti noms de plume, è oggi sconosciuta perché mai più ripubblicata, terra di scoperta per gli appassionati della tellurica scrittrice. Le Edizioni Spartaco hanno avuto il coraggio di riproporre, in un’edizione elegante e raffinatamente curata, alcuni dei bozzetti che la Serao scrisse sui fiori, che tanto la appassionavano, nel primo volume de L’anima dei fiori, sottotitolata Per amarvi, o fiori! e curata da Donatella Trotta, che firma un ricco e imperdibile saggio introduttivo per inquadrare non solo la Serao ma anche il materiale narrativo presente nel testo.

Matilde Serao amava i fiori e più in generale le piante; li adorava. Considerava il loro utilizzo un elemento di abbellimento non solo fisico e accessorio ma dell’anima stessa. Aveva una conoscenza vastissima e puntuale della varietà dei fiori, delle istruzioni per la loro cura, dell’attenzione che era necessaria per il loro benessere, dalla disposizione nella stanza ai tempi di innaffiamento. Questi bozzetti sono ricami leggeri e pieni di grazia, nei quali la Serao trasforma l’immagine e il senso dei fiori in squarci di lirismo profondo e dirompente. Sono delle pause rinfrescanti nella sua attività di scrittrice e di donna “politica”, impegnata nella documentazione della realtà, nella sua analisi, nel suo titanico lavoro di cronista e di intellettuale.

Le Edizioni Spartaco hanno il coraggio editoriale di riesumare dall’oblio editoriale e di riportare alla memoria una testimonianza calzante e persino necessaria, una scrittura intellettuale ma leggera, nella quale il fiore diventa simbolo di un impegno che trascende lo scopo decorativo ma si squaderna in un significato più ampio. La visione della Serao è potente e dettagliata, offrendo squarci di analisi e senso che ampliano la brevità dello scritto e ne scontornano i limiti.

Ricordi personali, visioni paesaggistiche, notizie scientifiche si impastano, miscelandosi compiutamente in un’indagine che non ha nulla di banale né di scontato, garantendo al lettore un coinvolgimento emotivo e sensoriale che disvela esperienze già note ma che così raramente vengono ricondotte in una prospettiva di così ampio respiro. Il fiore è un linguaggio, e la Serao lo conosce approfonditamente, regalando a ogni lettrice e ogni lettore la chiave di decodifica e traduzione, garantendo a tutte e tutti la possibilità di farsi conoscitori e diffonditori. Perché il patrimonio di conoscenza – lei lo sapeva bene – non può rimanere confinato a pochi noti, ma deve diventare tesoro comune, un retaggio inconsueto e imprevisto che possa rendere tutti più consapevoli e un po’ più ricchi; di quel lusso così immateriale da risultare superfluo ma che è, invece, la più perfetta delle sostanze.

Novità Edicola Ediciones

Il sistema del tatto di Alejandra Costamagna: l’importanza delle radici

Giorgia Sbuelz
ROMA
“Pensava che le parole avessero pieghe nascoste e occupassero il confine tra la pelle e il mondo”.
Alejandra Costamagna è attualmente una delle più importanti scrittrici dell’America Latina. Cilena di nascita, argentina e piemontese di origine, sa bene cosa significhi occupare il confine tra la pelle e il mondo, e sa farlo con le parole. Quelle belle, quelle giuste. Il sistema del tatto, pubblicato in Italia da Edicola Ediciones, è una storia famigliare, che può essere quella della stessa Costamagna o di chiunque abbia vissuto in prima persona il senso di sradicamento.

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Amador-Pedro Barrajon nei testi della fede

Effatà: Un Vangelo di grazia e misericordia. Meditando con san Luca

Daniela Distefano
CATANIA
Un Vangelo di grazia e misericordia. Meditando con san Luca di Amador-Pedro Barrajon (Effatà) è un testo che racchiude brani e commenti ad una delle più straordinarie testimonianze scritte del Divino – fattosi carne -pervenute fino ad oggi. In modo particolare, l’autore si sofferma sul Vangelo di San Luca, l’evangelista che con mansuetudine, pacatezza descrive la grazia della Madonna, umile serva di Dio e Madre dell’umanità. Leggendo san Luca abbracciamo il fulcro del messaggio di Cristo, il suo incessante incitamento alla carità, al dono di sé, che non vuol dire necessariamente rinuncia o altro sacrificio superiore alle nostre forze.

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Dalla vita vissuta al romanzo: l’esperienza di George Sand



Giulio Gasperini

AOSTA – Quando apparve, nel 1859, questo romanzo di George Sand fu una pietra dello scandalo. Oggi, nel 2020, riesumandolo dal suo incolpevole oblio, Iacobelli Editore ripubblica (a cura di Annalisa Comes) Lei e lui, potente esperimento di narrazione di una storia d’amore complessa e turbolenta, dove fin dal titolo la presenza femminile occupa la scena privilegiata, e si fa punto di focalizzazione primaria. 

Raccontare la vita di George Sand è di per sé stessa una discesa nella narrazione più appassionante, perché la vita della scrittrice francese fu essa stessa un romanzo, un’epica intensa e strabordante, fatta di arte e impegno politico e sociale. George Sand stessa diventò simbolo e incarnazione di atteggiamenti finanche scandalosi, perché pietre di inciampo per la società del tempo.

I suoi amori furono ugualmente provocatori, socialmente osceni: da quello con Chopin a quello, tempestoso, con Alfred de Musset; ed è proprio quest’ultimo che offre la materia per il romanzo “Lei e lui”. Due artisti, con visioni e inspirazioni opposte e contrastanti, creano una vicenda perturbante e sovversiva, nella quale si rincorrono e si assediano, animati entrambi dai sentimenti più squassanti e travolgenti. Si racconta del loro amore, delle loro fughe in Italia, delle loro separazioni e dei loro ritrovi, più inattesi e insperati.

Attraverso un genere ibrido, a metà tra il romanzo epistolare e quello memoriale, con squarci sul romanzo di formazione, la Sand scrive di sé ma anche di tutti gli altri, diventando un exemplum nel quale chiunque si può rispecchiare. La scrittura, a tratti manierata – ma in linea con il gusto del tempo – ha lo scopo di condurre un’analisi chirurgica dei meccanismi dell’amore, della gelosia, del possesso. L’analisi di questi meccanismi, così attentamente e scrupolosamente osservati da una narratrice esterna, è un’incalzante viaggio nella profondità degli animi umani, coinvolgendo anche la dimensione artistica, indissolubile e imprescindibile.

George Sand ha il coraggio necessario per rendere la sua vita privata materia di narrazione pubblica, affidando alle pagine di questo romanzo la sua vicenda intima, già di per sé scandalosa, dimostrando a ogni pagina tutta la sua risolutezza nel sacrificio pubblico in nome di un ideale narrativo e artistico più alto. Il monumentale epistolario della Sand è fonte prima e privilegiata dalla materia narrata: tutte le epistole scambiate con Alfred de Musset trovano qua fioritura e sistemazione, creando un’organica rappresentazione di una storia particolare che diventa universale.

Iacobelli fa un enorme regalo alle lettrici e ai lettori che non si erano ancora avvicinati all’opera di questa discussa scrittrice, che ebbe molti detrattori, ma che indubbiamente, al netto del valore letterario contemporaneo, fu figura intrigante e seducente, per la sua scrittura ma anche per il lungo manifesto di intenti che fu la sua stessa vita.

Camminare, una filosofia di vita

Ediciclo: “ Nati per camminare” di Alessandra Beltrame


Daniela Distefano
CATANIA
“Il cammino si deve insegnare, e insegnare ad amarlo. Non si deve dare per scontato”.

Alessandra Beltrame (1964), vive tra Udine e Milano, è giornalista ed ha lavorato per i più importanti gruppi editoriali. Dirige la rivista “In Alto” , In questo volume – Nati per camminare (Ediciclo) – prosegue il suo racconto sul cammino a piedi come atto liberatorio non solo fisicamente. Dopo il successo di “Io cammino da sola”, la scrittrice ci fa capire che camminare vuol dire anche allontanarsi da ciò che non ci fa stare bene, dal logorìo della vita fin troppo confortevole; si deve essere in grado di capire cosa impedisce di avanzare e staccarsi dalla routine che produce noia, appiattimento.

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Appuntamenti: Bisceglie si veste di libri

XI Edizione del Festival del Libri nel Borgo Antico

BISCEGLIE
REDAZIONE
– Undicesima edizione per il Festival Libri nel Borgo Antico. Dal 27 al 30 agosto Bisceglie, cittadina della costa Nord della Puglia, ospiterà oltre 100 autori: nomi noti del panorama letterario, televisivo e sportivo italiano. Le vie e le piazze del centro storico biscegliese saranno invase da scrittori, amanti della lettura, curiosi: una vera festa della cultura. Tutte le presentazioni si svolgeranno nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid.

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Ponte alle Grazie: La lezione del legno

Arthur Lochmann, il lavoro manuale e l’etica del fare

Daniela Distefano
CATANIA
“Contrariamente all’acciaio o al cemento, però, il legno è un materiale vivo, risultato di un processo naturale”.

Abbattuto, tagliato, inchiodato, caricato, il legno opera prodigi. Parola di un esperto che nella vita ha fatto scelte non proprio concilianti. Dopo aver studiato Filosofia e Diritto, Arthur Lochmann, autore di questo libro (La lezione del legno, Ponte alle Grazie), sceglie di diventare carpentiere. Un mestiere che procura quella sensazione unica, essenziale, restituendo a chi lo pratica una sensazione di profonda comunione con la propria abilità non solo fisica.

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Letture vintage: Napoli lontana dal mare

Il mare non bagna Napoli nei cinque racconti di Anna Maria Ortese

Giulia Siena
PARMA
Il mare non bagna Napoli. Una constatazione che ripudia la realtà; un ossimoro geografico-topografico. In questo libro di Anna Maria Ortese (1914-1998) pubblicato nel 1953 (Premio Viareggio), si guarda a Napoli con occhi disincantati e curiosi; per la prima volta, forse, non è il mare a fare da sfondo alla narrazione partenopea, ma tutto il resto. Napoli viene descritta osservando i suoi quartieri, le colline verdi del Vomero e di Capodimonte, la punta scura di Posillipo e, più giù, “le case e i vicoli grigi, i miseri vicoli infetti”.

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