“Le novità in libreria scelte per voi da ChronicaLibri”

Alessia Sità

ROMA – Cosa ci aspetta in libreria per questa primavera 2012? Sicuramente tante proposte interessanti che, come sempre, riusciranno a soddisfare i gusti di tutti i lettori. Si parte con le novità targate Edizione Ambiente che in questi giorni segnala l’uscita di “Boschi & Bossoli” di Michael Gregorio ed “Eating Planet 2012”, il primo libro del Barilla Center for Food & Nutrition realizzato in collaborazione con Worldwatch Institute, disponibile in libreria dal 26 aprile. Per gli amanti della storia, Isbn Edizioni suggerisce “I giorni veri” di Giovanna Zangrandiil diario della resistenza di una donna e di una grande scrittrice – pubblicato nella collana dedicata al Novecento italiano e ristampato a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile. Avagliano Editore ricorda il giornalista e scrittore Antonio Ghirelli, scomparso da poco, attraverso i suoi libri: “Un secolo di risate” e “Una bella storia”. Le Edizioni Pendragon annunciano l’imminente uscita di due coinvolgenti romanzi: “Adéu di Vasco Rialzo e “Ferro e Fuoco” di Romano De Marco. I giovanissimi potranno invece avventurarsi fra le novità di Carthusia Edizioni, che segnala “Io non mi separo” di Beatrice Masini e Monica Zani; “Il coraggio di pensare a Dio” di Domenico Barrilà ed Emanuela Bussolati; “C’era, lassù al castello” di Roberto Piumini e Gianni De Conno; “Gigin Zucchina” di Chiara Patarino ed Elena Prette. Da non perdere, inoltre, due importanti uscite: il toccante romanzo di Saverio Fattori “12:47 Strage in fabbrica” pubblicato da Gaffi Editore e “Saranno infami” di Alberto Paleari edito da Fandango Libri. Fra le sue novità, Mondadori annovera “Un perfetto sconosciuto” di Lesley Lokko, l’ultimo lavoro di Carlos Zafon Ruiz “Il prigioniero del cielo” e “Una ragazza da sposare” di Madeleine Wickham (Sophie Kinsella). E per finire il nostro viaggio alla scoperta delle tante novità editoriali, segnaliamo “Le nuvole di Timor” di Marco Ferrari, edito da Cavallo di Ferro, disponibile in libreria dal 17 maggio.

 

“Romancing Miss Brontë”: il genio delle sorelle Brontë rivive fra le pagine del romanzo di Juliet Gael

Alessia Sità

ROMA – Fin dai tempi del Liceo, ho sempre nutrito un profondo interesse per la letteratura del periodo vittoriano e in particolar modo per le tre sorelle Brontë: Charlotte, Emily e Anne. A soddisfare ulteriormente la mia curiosità  ha contribuito anche “Romancing Miss Brontë”, l’accurata biografia romanzata dell’americana Juliet Gael, pubblicata da Tea. In perfetta armonia fra realtà e finzione, questo straordinario romanzo ripercorre scrupolosamente le tormentate e drammatiche vicende della famiglia Brontë. Figlie di un sacerdote anglicano di origine irlandese, le tre sorelle trascorsero un’esistenza solitaria nella selvaggia natura delle brughiere dello Yorkshire. Dopo la prematura morte della madre e delle due sorelle maggiori, furono allevate dall’inflessibile zia Mrs. Branwell. L’isolamento però non impedì loro di ricevere un’eccellente istruzione, che favorì la creazione di un mondo fantastico e allo stesso tempo crudele. Nonostante le rigide regole e le tipiche consuetudine dell’Inghilterra dell’Ottocento, Charlotte, Emily e Anne sfidarono i pregiudizi di un’epoca e della gente, facendo conoscere al mondo intero il loro straordinario talento letterario, decisamente fuori dal comune.
Infranto il sogno di aprire una scuola presso la parrocchia e nostalgica di rivivere l’adrenalina culturale del periodo trascorso a Bruxelles, Charlotte persuase Anne ed Emily a pubblicare le loro poesie usando gli stessi pseudonimi dell’infanzia. Fu così che nel 1847, i tre fratelli Ellis, Acton e Currer Bell pubblicarono presso due note case editrici di Londra i loro romanzi – Jane Eyre, Cime Tempestose e Agnes Grey – destinati a suscitare l’interesse della critica e a diventare un vero e proprio successo mondiale. L’anonimato tenacemente difeso, soprattutto da Emily, contribuì per molto tempo ad alimentare il sospetto che vi fosse un unico autore per tutte e tre le opere. La grande popolarità suscitata nel mondo editoriale però non cambiò la solitaria esistenza del trio di scrittrici. Lo spettro della morte continuò a far loro visita prematuramente. Prima fu la volta di Branwell, l’unico maschio della famiglia vittima dell’oppio e dell’alcol, la cui degradazione fisica e morale divenne un vero tormento per l’intera famiglia; poi toccò anche alla ribelle Emily e alla dolce Anne, entrambe scomparse alla soglia dei trent’anni. Tenacemente e confidando solo nella forza della fede, la piccola Charlotte proseguì  il suo lavoro di scrittrice nel ricordo delle adorate sorelle. Con straordinaria capacità narrativa e con grande sensibilità, Juliet Gael ricostruisce, attraverso le vicende e le sofferenze di Charlotte Brontë, la storia, le passioni e gli amori di tre donne decisamente in contrasto con l’ideale femminile del periodo vittoriano, in quanto simbolo di coraggio e determinazione. “Romancing Miss Brontë” ha il merito di ricreare l’atmosfera di un’epoca e di commuovere il lettore in modo del tutto inaspettato.

“Intervista a Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni”

Alessia Sità

ChronicaLibri ha intervistato Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni, che ci parla dello spirito e dei progetti futuri della piccola casa editrice specializzata in narrativa.
Qual è la proposta editoriale di Autodafé?

Pubblichiamo opere di narrativa (romanzi o raccolte di racconti) capaci di stimolare la riflessione e la comprensione della realtà sociale dell’Italia contemporanea. Abbiamo quindi un’identità tematica, più che di genere o di stile, frutto da un lato di una nostra precisa scelta culturale e civile e dall’altro della considerazione che questo tipo di offerta è abbastanza rara nel panorama editoriale italiano.
I due significati attribuiti al nome Autodafé, ovvero ‘Fatto da solo’ e ‘Atto di Fede’, possono essere considerati la vera ‘formula vincente’ e il tratto distintivo della vostra casa editrice?

Direi che rappresentano bene lo spirito della nostra avventura editoriale: una piccola casa editrice per autori non ancora affermati, connotata da una cura artigianale del lavoro e animata da un indispensabile ottimismo. Non mi azzarderei a parlare di “formula vincente”, almeno per ora.
Autodafé come sceglie i propri autori?

Per un anno e mezzo abbiamo valutato tutte le proposte editoriali ricevute: per una decina di mesi con buoni risultati, poi il metodo si è rivelato poco efficace, di fronte a una gran quantità di proposte totalmente fuori tema. Abbiamo perciò ristretto il campo della selezione, avvalendoci di una prima cernita esterna alla redazione della casa editrice. I criteri di selezione restano invece gli stessi: opere di qualità letteraria che abbiano rigorosa attinenza con la nostra linea editoriale.
Il vostro obiettivo è quello di ‘pubblicare opere che aiutino a comprendere e a riflettere intorno alla realtà sociale dell’Italia contemporanea’. L’opera più significativa a tale proposito qual è stata?

Tutte quelle pubblicate, ovviamente. Non lo dico solo per obbligo e correttezza, ma anche e soprattutto perché, in effetti, se un’opera non ha le caratteristiche indicate non la pubblichiamo. E direi che proprio le differenze di genere e di stile, quindi la conoscenza di tutti i titoli e non di uno soltanto, aiuta a comprendere appieno come si possa raggiungere l’obiettivo indicato percorrendo strade letterarie apparentemente diverse.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive Autodafé questa continua “lotta”?

Male. C’è un problema di proliferazione degli editori, ma soprattutto di sovrapproduzione: escono più titoli di quanti il mercato possa digerirne. Dall’altra parte, è anche vero che gli editori sono invece “pochi” rispetto alla quantità davvero enorme di proposte avanzate dagli autori, e non tutte improponibili o presuntuose. Deve però ristabilirsi un equilibrio tra buone opere scritte, editori che le pubblicano, lettori che le leggono.
Quali sono i progetti futuri di Autodafé?

Nell’immediato, siamo proprio concentrati sulla valorizzazione delle opere pubblicate, con l’obiettivo di avere un riscontro preciso delle nostre reali potenzialità. Siamo convinti della validità dei titoli pubblicati, ma ora devono essere i lettori a dirci se esiste davvero lo spazio per una proposta editoriale come la nostra.

“Algeria: le città, le oasi e il grande Sud”: un paese da scoprire e amare

 

Alessia Sità
ROMA – Se desiderate scoprire le bellezze e i segreti di un paese immenso e ricco di luoghi straordinari, leggete “Algeria: le città, le oasi e il grande Sud” di Vittorio Franchini edito da Polaris.
Cos’è veramente, questa Algeria?
Un paese immenso che confina a ovest con il Marocco e la Mauritania, a sud con il Mali e il Niger, è a est con la Tunisia e la Libia, un paese per lo più desertificato e che, nonostante ciò, propone al visitatore una serie inesauribile di situazioni diverse, dalle spiagge del Mediterraneo ai monti che fanno da baluardo fra il mare e il Sahara, (monti dei Traras, massiccio del Dahara, monti della Cabila de Collo, il massiccio dell’Edough, per citarne alcuni), alle grandi dune e alle loro straordinarie suggestioni, ai picchi crudeli dell’Hoggar e dei Tassili che proiettano il visitatore in un mondo da fantascienza. E sulla costa, sulle montagne, nelle oasi un popolo decisamente ospitale, travagliato da troppe lotte intestine.
Nel passato le colonizzazioni della gente del Mediterraneo, i fenici, i romani, poi gli arabi; il lungo, crudele, protettorato francese sfociato nella grande insurrezione popolare che ha restituito l’indipendenza al paese.
Ora un periodo politicamente tribolato, ma che non ha impedito al turismo di riprendere, seppur lentamente, a scoprire i tesori dell’Algeria, le sue coste, le sue città, quel misterioso mare di sabbia e di roccia che è il Sahara che nel suo cuore contiene quegli straordinari documenti del passato noti come i graffiti rupestri, testimonianza di una antichissima civiltà, fino a pochi decenni or sono addirittura impensabile, ed oggi degna di tutte le attenzioni e di studi capaci di rivelarci altri particolari sui popoli che li hanno creati. E su tutto domina la natura con la poesia di certi tramonti, il lirismo incantato di certe albe, la suggestione del deserto con l’eterno canto dei suoi granelli che rotolano sul mondo creando e disfacendo paesaggi. Una guida completa ricca di cartine, di immagini a colori e in bianco e nero. Molti disegni e descrizioni particolareggiate dele oasi, ma soprattutto delle zone preistoriche del sud.

 

“Pronto in tavola”, le ricette direttamente in cucina

ROMA Aliberti porta in libreria “Pronto in tavola”, il nuovissimo libro di Cecilia Lombardini. Gli impegni dentro e fuori casa rischiano dì farci trascurare il piacere di cucinare e di gustare un pranzetto fatto con le nostre mani. L’autrice dì questo libro ci viene in soccorso con una serie, di ricette gustosissime, molto facili e veloci da preparare. Dall’antipasto al dolce i trucchi per un alimentazione varia e sempre buona, per tutta la famiglia, dai più piccoli ai più anziani. Lo speciale formato di questo libro vi permetterà di consultare le ricette mentre cucinate: mettetelo in piedi sul tavolo formando una v rovesciata con la copertina e cominciate a sfogliarlo come un calendario fino a trovare la ricetta che fa per voi.

“Ho sempre avuto una passione grandissima per la cucina, lo faccio spesso e volentieri perché mi diverto. Però, lavorando, il tempo è sempre poco. E così, visto che mettersi ai fornelli è obbligatorio, ho pensato di condividere questa passione con le mie figlie di sette e dieci anni”.

“Saremo Alberi”, apriamo le porte alla primavera

ROMA – “Disegnare gli alberi srotolando una corda…”
Ottimo libro per salutare la primavera appena arrivata. Per i bambini è in libreria “Saremo Alberi” di Mauro Evangelista, il nuovo libro delle edizioni Artebambini. Nella terra dormono tantissimi semi che attendono di svegliarsi. Se proviamo a chiedere quale albero sperano di diventare ed ascoltando con attenzione, riusciremo a sentire le loro risposte. Sulle pagine del libro si manifestano allora i desideri e le speranze di questi piccoli semi. Saranno alberi forti – magri – tristi – eleganti… ognuno con la sua particolare forma ed anche il suo particolare… carattere! Le immagini del libro nascono dalla manipolazione di una piccola corda. I fili intrecciati si dipanano e si allargano disegnando una figura che si sviluppa seguendo un processo di crescita simile a quello degli elementi del mondo vegetale. Una storia che ci parla con semplicità dell’infinita bellezza del mondo ma anche dell’importanza delle differenze regalandoci una sorpresa finale: una pagina-laboratorio su cui far crescere il nostro albero da far vedere e… toccare! .

ChronicaLibri intervista Adriano Marenco

 

Alessia Sità

ROMA – ChronicaLibri ha intervistato Adriano Marenco, autore de La palude e la balera pubblicato da Edizione Progetto cultura. Le risposte dirette e sincere lasciano intravedere la notevole profondità intellettuale di questo abile e attento ‘osservatore’, che con straordinaria capacità narrativa è riuscito a descrivere minuziosamente il triste degrado sociale che affligge il nostro tempo.
Come è nata la ‘metafora’ de “La palude e la balera”?
Quale metafora? È una foto interiore della realtà. Premesso che per me è sempre molto complicato parlare de la Palude tenterò, ma mi dissocio da subito dalle mie risposte. Le cose che scrivo nascono da un’immagine, una parola, una frase, un calzino abbandonato per strada. Poi pian piano mi colmo di sensazioni e idee. La verità è che spesso non so bene dove andrò a parare. Io cerco di liberare tutte le energie che mi han caricato e il tutto pian piano prende forma. Non faccio una scaletta. O meglio la mia scaletta è la vita che cerco di trasformare in una vita al cubo. Io voglio parlare al lettore su più livelli, voglio lasciare un segno dentro, qualcosa che lasci un senso di inquietudine, smarrimento, un cavolo è vero è così! perché sto parlando di quello che c’è dentro e fuori di noi. Cose che magari non siamo in grado di vedere e le abbiamo proprio sotto il naso.
Fin dalle prime pagine del tuo libro emerge subito un disagio esistenziale e un senso di straniamento logorante,  che inevitabilmente lasciano il lettore attonito e senza parole. Credi che una situazione come quella da te descritta nella palude esista realmente oggi?
La Palude è uno stato interiore ed esteriore. È ovviamente il mondo, in senso iperrealistico, che ci circonda. È il plagio dell’anima. È la rottura prolungata. È la realtà scavata fino a non trovarne il cuore. Perché semplicemente non c’è. La palude sono le forze che ci spingono a perdere la memoria, ad abbrutire e semplicizzare il linguaggio, che ci incitano a concepire sogni irrealizzabili e penosi.
La Balera rappresenta una speranza per i reietti della Palude, mentre per le persone normali sembra essere un vero incubo. Perché?
La Balera è una speranza ridicola per quelli della Palude, e nonostante ciò alla fine neanche quella è concessa. Accidenti una birretta gelata e qualche canzone d’amore. Che sarà mai. Le persone normali non esistono. O si è nella palude, al massimo nella balera, oppure si vive in uno status quo mediatico e militarizzato.
Esiste oggi una balera?
Fisicamente la balera è uno stato intermedio tra il mondo di fuori e la palude. È quello che capita quando tenti di recuperare la memoria o il linguaggio. Cose proibite insomma. Bè, certo esiste. Quando vieni da fuori è in fondo la lotta per mantenere vivo il pensiero. Poi o scendi a patti oppure scendi ancora più giù.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Se intendi il mio futuro a ‘120 secondi di distanza’, l’unico futuro che si può concepire nella palude è non essere licenziato. Se invece parliamo di giorni interi, finire la piéce su Don Verzé.

 

Giunti: “La prova del cuore. Le mie ricette, la mia passione”

ROMA “La prova del cuore. Le mie ricette, la mia passione”, il nuovo, nuovissimo libro di Giunti in collaborazione con Rai Eri. Cristian Bertol, chef e proprietario del ristorante “Orso Grigio” in Val di Non (Trentino), una stella Michelin, è un personaggio molto noto in televisione, amato e conosciuto da tutto il pubblico della “Prova del cuoco”, a cui partecipa dal 2007. Il volume contiene 60 ricette – molte tra quelle presentate alla “Prova del Cuoco” – illustrate con foto di alta qualità, precedute da un’ampia introduzione sullo chef e sulla sua attività. Introduzione di Giovanni Mosna.

Novità TEA: “Pesca con la mosca”

Silvia Notarangelo
ROMA – L’ex magistrato, Gianni Simoni, non tradisce le aspettative nel suo nuovo giallo dal titolo “Pesca con la mosca”, pubblicato da TEA. Una storia appassionante, una vicenda intricata in cui le indagini, proprio quando sembrano vicine ad una svolta, sono invece prontamente smentite da repentini colpi di scena.

Protagonista, ancora una volta, la squadra mobile di Brescia con il commissario Miceli, “la discrezione fatta persona”, e i suoi fedelissimi collaboratori. All’appello non può, ovviamente, mancare il giudice Carlo Petri che, nonostante una pensione anticipata, continua a restare un insostituibile punto di riferimento.
Ed è proprio lui, un pomeriggio d’estate, l’artefice di una “pesca” che, certo, non può dirsi miracolosa. Il cadavere di una bellissima ragazza riaffiora dalle acque tranquille di un ruscello dove Petri si è recato con la speranza di portare a casa qualche trota di montagna. Inevitabile l’intervento del giudice che, dopo aver condotto a riva il corpo, si precipita a chiedere aiuto.
È la punta di un iceberg, la miccia che innesca una serie di omicidi in cui sono misteriosamente coinvolti tre sacerdoti ed un medico. Ma se per Don Carrino, la prima vittima, si giunge abbastanza rapidamente ad un’ipotesi che sembra plausibile, non altrettanto può dirsi per le altre tre.
Le indagini brancolano a lungo nel buio, le ricerche e i primi riscontri non danno i risultati sperati, la reticenza o la paura prevalgono. L’interrogativo su cui si concentra il lavoro della squadra è essenzialmente uno, scoprire che cosa lega le quattro vittime ed individuare chi può avercela con loro, al punto da trasformarsi in uno spietato assassino. Per la morte di Don Carrino i sospetti ricadono subito sul fidanzato della ragazza, Enrico Beni, un giovane bravo e onesto che il dolore e la rabbia potrebbero aver reso un terribile omicida. La pista, però, viene in parte abbandonata, complice il fatto che il Beni si trova già in carcere quando vengono compiuti gli altri delitti. A questo punto non resta che ripartire da zero, indagare sul passato delle vittime, capire chi può aver acquistato quella 6,35 dalla quale sono partiti i quattro proiettili letali. La verità è più vicina e, forse, anche più scontata di quanto si creda. E saranno nuovamente le intuizioni di due donne, l’ispettrice Grazia Bruni e Anna, la moglie di Petri, a dare un contributo decisivo per la soluzione del caso.

Bologna Children’s Book Fair, l’appuntamento della Letteratura per Ragazzi

chronicalibri fiera per ragazziBOLOGNA – Ventimila metri quadri per la più grande Fiera di Letteratura per ragazzi, in programma fino al 22 marzo. Stiamo parlando di Bologna Children’s Book Fair, riconosciuta in tutto il mondo come l’evento da non perdere per tutti coloro che si occupano di contenuti culturali per ragazzi, alla Fiera del Libro sono ammessi unicamente gli operatori del settore: editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari, business developer, licensor e licensee, packager, stampatori, distributori, librai, bibliotecari, insegnanti, fornitori di servizi editoriali.
Gli operatori del mercato globale del copyright possono trovare in questa Fiera l’ambito ideale in cui sviluppare al meglio le proprie attività quali vendere e acquistare copyright, scegliere i migliori contenuti dell’offerta editoriale e multimediale globale per ragazzi, sviluppare nuovi contatti e consolidare rapporti professionali, scoprire nuove opportunità di business e confrontarsi con le nuove tendenze del settore.

Il Portogallo é il Paese ospite d’onore alla Mostra degli Illustratori 2012; una partecipazione di forte interesse, che offre agli operatori professionali dell’editoria per ragazzi, a Bologna per la quarantanovesima edizione della  FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI, l’opportunità di conoscere meglio la produzione del più occidentale  dei Paesi Europei. Un’occasione importante di riflessione sulla cultura portoghese, di tradizione iberica, meno conosciuta internazionalmente della cultura spagnola, ma assolutamente non meno importante per il suo contributo letterario e per la sua storia.

Il Portogallo porta in mostra a Bologna Como as cerejas (Come le ciliegie) che propone una selezione di opere di artisti già affermati nell’ambito dell’illustrazione per ragazzi e di giovani talenti, che consentiranno di apprezzare le più attuali espressioni della scuola portoghese. Evocativo il titolo della mostra: “Como as cerejas”, come le ciliegie, infatti, ogni tavola in mostra spinge il visitatore alla successiva, accendendo la curiosità di scoprire un altro tassello della straordinaria cultura portoghese.  La Mostra é ospitata al Centro Servizi del Quartiere fieristico di Bologna, luogo tradizionalmente dedicato all’illustrazione, animato, nelle giornate di fiera anche dal ricco programma di incontri che si susseguono al Caffè degli Illustratori, con  illustratori, autori e protagonisti del mondo dell’editoria