ROMA – “Ci sono leggende che arrivano da lontano e ancora più lontano vanno, come eco di parole che risuonano in una valle di montagna.” Le leggende hanno una natura selvaggia, fatta di fascino antico e tradizione orale. Le leggende sono andate avanti così, tramandandosi di voce in voce, di valle in valle, fino ad arrivare silenziose fino a noi. In “C’era lassù al castello”, pubblicato da Carthusia, Roberto Piumini dà nuova vita a sei storie e una ballata e le lascia dipingere dai colori di Gianni Di Conno.
Le leggende di “C’era lassù al castello” sono storie di terre di confine di queste terre, ne raccontano i passaggi, i cambiamenti, le speranze e i miti. Le montagne, le valli e i castelli prendono vita, si animano e diventano essi stessi personaggi delle varie storie.
Le sorti di frati, cavalieri e dame si intrecciano: la principessa Mariana in cerca di marito è una Madama Butterfly con vesti cortigiane che mette alla prova i cavalieri che chiedono la sua mano; la dama silenziosa punita con la reclusione dal marito poiché creduta infedele è eroina di coraggio e virtuosismo. Sono personaggi antichi e complessi, semplici nelle loro vite ed emblemi di forza e coraggio. Sono personaggi che solo le leggende regalano.