“Da quassù”, la prodigiosa rinascita di San Sperate
In libreria dal 25 marzo, Da quassù è il bellissimo albo narrato con le parole di Cristina Caboni e arricchito dalle immagini di Flavia Cuddemi. Pubblicato da NoArte Paese Museo, il testo – in italiano – è stato tradotto anche in sardo (da Salvatore Mossa) e in inglese (da Ellen Pala e Davide Artizzu).
La luce è forte; è una primavera limpida. E lo sguardo dal quale siamo accompagnati è quello di due rondini che sorvolano questa cittadina a pochi chilometri da Cagliari dove, nel giugno del 1968, alcuni giovani si sono resi protagonisti di una vera e propria rivoluzione culturale ed artistica. Quel piccolo paese fatto di case dal colore bruno del fango e della paglia ha assunto, improvvisamente, i toni luminosi e abbagliati del bianco. Le linee e le forme, le parole e le immagini hanno trovato spazio sui muri. Tanti giovani, diversi bambini e quindi una comunità intera che, rimboccandosi le maniche, ha rinnovato il rituale tradizionale di abbellire le piazze per i riti religiosi; ha vivacizzato i giorni, colorato le strade, attirato la curiosità di turisti e viaggiatori. San Sperate è diventato un Museo a cielo aperto – sono oltre 500 le opere d’arte nello spazio pubblico e ogni anno si arricchisce di installazioni, sculture – un luogo che ha mutato forma ed è riuscito ad accogliere, avvicinare i propri figli, lanciando un fortissimo messaggio artistico e culturale: l’arte è avere il coraggio di osare e di perseguire la bellezza.
Da quassù è un omaggio all’ospitalità del Paese Museo che in questi primi cinquant’anni di “nuova vita” è riuscito a rafforzare il rapporto con i sansperatini e a creare un legame indissolubile con tanti nuovi turisti ed artisti che qui ogni anno si ritrovano. La pubblicazione è un affresco donato al lettore che in queste pagine ritrova una storia, ma può arricchire le righe con l’immaginazione e le proprie aspirazioni.
Consigliato per lettori – e non – di ogni età.