
Giulia Siena
PARMA – “Silenzio o faccio sgombrare l’aula”, tuona il Giudice. “Lei si chiama Bernardo Lupo ed è nato lo scorso inverno nel bosco Oscuro”.
“Sì, signor Giudice”.
“Lei è accusato di aver ucciso un agnello!”.
Nell’aula di tribunale si avverte una certa tensione; il pubblico rumoreggia, commenta sorpreso con versi e schiamazzi proprio perché molto preso dalla vicenda. L’imputato è Bernardo Lupo, “il lupetto più amabile e affettuoso che una mamma possa desiderare”, ma che ha commesso un grave reato, ha mangiato un agnello. Aveva fame, si giustifica il Lupo.
E così il Processo al Lupo prosegue tra gli interventi e le obiezioni di dell’avvocato De Capriis e l’avvocato Bulldog. Cosa può giustificare un atto così istintivo e, d’altra parte, così nocivo per la preda? Con gli interventi di Sasha Cinghiale, Leo Talpa e il perito Sigmud Asin, la storia prenderà una piega inaspettata e divertente.
Stéphan Henrich, prolifico autore e illustratore francese, torna in Italia con Processo al Lupo, un albo ad alta leggibilità pubblicato da Biancoenero edizioni. Un racconto armonico e ironico sul leggero limite tra istinto e rispetto dell’altro, bisogno e consapevolezza; un racconto in cui i protagonisti sono animali umanizzati narrati e illustrati nella loro forza e debolezza. Una piacevole lettura da fare con i bambini di ogni età per riflettere con loro su tolleranza e rispetto, consapevolezza e verità.