ROMA – Dieci anni per Biancoenero edizioni, la casa editrice romana dedicata ai libri per ragazzi che festeggerà questo importante traguardo alla Fiera Più Libri Più Liberi. Un’occasione per brindare insieme a chi, in questi anni, ha contribuito (scrivendo, disegnando, traducendo, leggendo o anche solo sfogliando i loro libri) a far crescere il progetto che da sempre costituisce il nucleo del lavoro di Biancoenero: l’Alta Leggibilità.
Nel 2005, non si parlava di Alta Leggibilità, né c’era una proposta editoriale di questo tipo. In Italia, infatti, a differenza degli altri Paesi europei, non esistevano testi di narrativa per bambini con difficoltà di lettura. Ed è stata proprio la necessità di intercettare dei bisogni non soddisfatti a spingere verso questo progetto. E probabilmente la scelta a suo tempo è stata giusta, visto che la casa editrice è arrivata in discreta salute a compiere i 10 anni. Ma biancoenero non è stata solo la prima casa editrice, in Italia, a parlare di Alta Leggibilità. È l’unica che, tutt’oggi, ha un intero catalogo completamente ad Alta Leggibilità. È stata la prima a mettere a disposizione gratuitamente (per scopi non commerciali) un carattere di stampa ad Alta Leggibilità, la font biancoenero®, che ad oggi è stata richiesta ed utilizzata da più di 2000 tra insegnanti, genitori, studenti, enti ed istituzioni, come i Musei civici di Torino, l’Università di Leeds e la Ca’ Foscari di Venezia e Anastasis per i suoi software di dislessia. Biancoenero, poi, ha contribuito a portare l’Alta Leggibilità nelle scuole, collaborando alla realizzazione di manuali di scolastica che tengano conto delle esigenze di chi ha difficoltà di lettura. Dalla importante sinergia con Lattes editori, storica casa editrice di Torino, fino alla collaborazione con Cetem e oggi anche con Mondadori education, case editrici che hanno scelto di utilizzare la font biancoenero® nei loro testi di scolastica, il lavoro di biancoenero si sta sempre più focalizzando anche su progetti dedicati alla scuola, dove l’Alta Leggibilità risulta utile per un più ampio progetto di inclusione. Basti pernsare che dall’ultimo rapporto OCSE di maggio 2015, l’Italia è risultata ultima – tra tutti i Paesi OCSE – in quanto a capacità di lettura. E anche l‘abbandono scolastico è molto diffuso: il nostro Paese è al secondo posto (dopo la Spagna) per percentuale di under 25 che lasciano la scuola prima di aver terminato le superiori (17,75%).
“Alla fine – ricorda Irene Scarpati, direttore editoriale di biancoenero – si parla tanto di DSA ma si sorvola sul fatto che i problemi di lettura oggi sono molto diffusi tra i bambini. Quindi è fondamentale aiutarli a costruire competenze”. E in questo senso il passaggio attraverso la scolastica sembra essere indispensabile. È una sfida complessa, ma allo stesso tempo avvincente, anche perché permette di coniugare scelte editoriali e lavoro di ricerca, aspetti che in tutti questi 10 anni hanno costituito la peculiarità della casa editrice.
Auguri, allora, alla biancoenero e aspettiamo curiosi le prossime uscite!