“Il posto dei tartufi”, storie di uomini, campagne e tuberi

ROMA – Una vera e propria «malattia» che, ereditata dal nonno, perdura ormai da oltre cinquant’anni: il biologo Andrea Daprati raccoglie nel libro “Il posto dei tartufi”, in libreria per Mursia, i ricordi, le tradizioni e gli aneddoti legati alla passione per la ricerca del prezioso tubero nelle colline dell’Oltrepò Pavese. I racconti delle lunghe uscite in compagnia del fidato cane Cinu e dell’amico Ciudìn, dei tartufai che al mercato spacciano con astuzia «patate» per tartufi, si mescolano ai profumi delle storie degli uomini che  animavano le campagne della parte più meridionale della Lombardia.

I ricordi d’infanzia, la gioia per zappetta da tartufi con il nome inciso sul manico ricevuta per Natale dal nonno, ma anche la costante paura che i  propri luoghi segreti vengano scoperti da un altro cercatore di tartufi, «l’essere più pericoloso che un tartufaio possa incontrare» e la conseguente predilezione per la nebbia che «sa essere discreta, complice e rendere invisibili».
L’esperienza di un autore animato da una vera e propria passione per questi pregiati tuberi e per la campagna che li offre: «nei suoli lombardi, dove la pianura tra il Po e le colline si restringe, c’è un triangolo di terra per metà piana e per metà collinare che considero il mio regno, il posto dove vivo e vado per tartufi, come mi aveva insegnato il nonno quando ero bambino».
Seguendo le orme dell’autore tra i fossi di pianura e i boschi dell’Oltrepò Pavese, scopriamo personaggi, luoghi e aneddoti protagonisti della ricerca del prezioso tubero: l’uomo e il suo cane complici nella notte stellata o alle prime luci dell’alba, protetti dalla nebbia. E poi gli animali della notte, la luce soffusa della luna che illumina appena il sentiero come in una magia, tanto che non è chiaro se a muovere la ricerca sia più la smania di trovare tartufi o il godimento nel tuffarsi tra le campagne

Partiamo, “101 cose da fare a Barcellona almeno una volta nella vita”

ROMA – E’ ancora tempo di intraprendere un viaggio… e Barcellona negli ultimi anni ha saputo imporsi come meta turistica di primo piano a livello mondiale. Allora accettiamo i suggerimenti di Luigi Cojazzi in “101 cose da fare a Barcellona almeno una volta nella vita” (Newton Compton) e intraprendiamo il nostro cammino.
Facile, comunque, indovinare il perché di tanto successo: quale altra metropoli europea infatti può offrire cultura e sole, musei e spiagge, monumenti e instancabile vita notturna? Punto di riferimento internazionale per l’architettura e l’urbanistica, paradiso dei giovani, rifugio di moltissimi artisti, è una città che ha saputo trasformarsi, soprattutto negli ultimi trent’anni, in uno dei luoghi più dinamici del mondo. Ai primi posti nell’immaginario giovanile per le opportunità che offre, il divertimento, la cucina, lo shopping, la bellezza medievale della Città Vecchia, Barcellona è anche la capitale d’una nazione senza Stato: la Catalogna. E a partire da qui si può comprendere l’orgoglio dei barcellonesi per la storia della loro città. 101 cose da fare per scoprire lo spirito di questa splendida metropoli, le sue radici storiche, la sua catalanità, il suo senso di diversità; senza dimenticare naturalmente gli aspetti più turistici: dai locali che animano la movida notturna ai ristorantini di pesce della Barceloneta, dalle spiagge ai parchi, dagli angoli meno noti ai capolavori di Gaudí. 101 aspetti di una città viva, creativa e multietnica. Una città che non ha mai avuto paura di cambiare.

Barcellona come non l’avete mai vista!

Ecco alcune delle 101 esperienze:
Mangiare
torte nelle profondità di una mikveh del XIV secolo
Intravedere due dita di Dio presso l’antica chiesa romanica di Sant Pau del Camp
Cercare un paio di “espadrillas” e ritrovarsi in un quadro di Picasso
Inseguire il fantasma di Carmen Amaya in un antico quartiere di pescatori
Tentare di penetrare la città vecchia attraverso la porta dei templari
Fermarsi all’ombra di uno dei bracieri più “pericolosi” del mondo
Passare un sabato mattina al Mercat dels Encants
Scendere nel “pozzo del mondo” per vedere il lungomare di Guayaquil
Sfidare il drago di Gaudí a difesa del Giardino delle Esperidi

Bere il territorio, concorso letterario nazionale di Go Wine

ALBA (Cn) – Torna Bere il territorio, il concorso letterario nazionale di Go Wine giunto alla XII edizione. Un’iniziativa culturale che si rinnova di anno in anno e che è rimasta sostanzialmente fedele all’idea che l’ha originata. L’invito a scrivere non prevede limiti di età e conduce a una sorta di ideale confronto tra generazioni, unite dal piacere di scrivere e di raccontare il rapporto con il vino e con il mondo che lo circonda, con un particolare riferimento al tessuto sociale e all’ambiente nel quale il vino viene prodotto.
L’attualità di Bere il territorio è strettamente legata alla principale finalità che l’associazione persegue: contribuire in modo concreto a far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità, mirando ad un consumatore sempre più consapevole sia nelle scelte, sia nell’attribuire il giusto valore e significato ad una bottiglia di vino.  Il titolo del Concorso – “Bere il Territorio” – è a suo modo una provocazione: “Bere il Territorio” per attribuire un valore aggiunto a ciascun vino di qualità, e apprezzare, attraverso il calice, la cultura e l’ambiente in cui quel vino si afferma. “Bere il Territorio” per rafforzare un concetto che è alla base dell’associazione Go Wine e della sua attività. Storia, tradizioni, paesaggio e vicende culturali: sono diversi i fattori che distinguono il vino da una qualsiasi bevanda. “Bere il territorio” esprime un modo di guardare al consumo con un rinnovato gusto e con una maggiore consapevolezza che va trasmessa alle giovani generazioni.
Oltre alla sezione generale, sono previste due sezioni speciali: la prima dedicata agli istituti agrari italiani: il Bando prevede un tema specifico da svolgere, anche al fine di stimolare una partecipazione più attenta degli studenti. Nell’altra sezione studenti degli Istituti di Istruzione Secondari della Provincia di Cuneo sono chiamati a redigere un elaborato sul tema: “Il territorio: un valore o uno slogan?”
I testi dovranno pervenire entro il 15 febbraio 2013 presso la sede nazionale di Go Wine in Alba; la cerimonia di premiazione è prevista sabato 16 marzo 2013.Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un Comitato di aziende vinicole italiane che contribuisce ad animare gli incontri che Go Wine promuove per divulgare il concorso.
I premi: 800 euro ciascuno per i due vincitori della sezione generale; 500 euro per il premio speciale riservato agli Istituti Agrari; 300 euro a ciascuno dei due vincitori della sezione riservata agli Istituti Secondari delle Provincia di Cuneo.
La Giuria: Giorgio Barberi Squarotti (Università di Torino), Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Bruno Quaranta (La Stampa-Tuttolibri), Massimo Corrado (Associazione Go Wine), Salvo Foti (Enologo).
Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un Comitato di aziende vinicole italiane che contribuisce ad animare gli incontri che Go Wine promuove per divulgare il concorso.

Scarica QUI il bando.

“Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don”. IL SERGENTE E LA NEVE di Mario Rigoni Stern – Einaudi 1962

Foodies 2013, la Guida al cibo per passione e piacere

Giulia Siena
ROMA
– “Come si chiama questa guida? Foodies… Cibo?… Tre anni fa quando ha visto la luce la prima edizione, nonostante sulla carta i foodies fossero già oltre cinque milioni, le idee, almeno nel nostro Paese, non erano chiarissime.” Ma a dimostrazione che le cose stanno cambiando ci sono le 350 pagine di Foodies 2013, la guida fuori dagli schemi presentata dal Gambero Rosso. Per questa terza edizione, curata da Laura Mantovano, sono 38 i locali contraddistinti da una stella e che incarnano, quindi, lo stile foodies; 10 quelli che tra tutti hanno riscosso le maggiori preferenze da parte di una giuria di esperti; oltre 50 itinerari box e pagine di approfondimento per un totale di circa 1200 indirizzi gourmet in tutta la Penisola. Il primato 2013 spetta alla regione Lazio che con ben 127 locali in guida stacca di molto Campania (con 86) e Toscana (con 80).

Ma Foodies 2013 è molto altro: oltre a essere una guida “strana”, è il vademecum dedicato a chi del cibo non ha fatto una sua professione, a chi per il cibo nutre passione vera, a chi è curioso e vuole chiedere sempre, agli “avventurosi” dei sapori veri che non si spaventano davanti alle distanze e al tempo perché c’è sempre qualcosa da scoprire. Non si assegnano voti ma vengono selezionati rigidamente i locali in partenza con gli esperti foodies che girano per l’Italia alla ricerca di luoghi e persone che valorizzano senza preconcetti il territorio. Dalle piccole aziende che regalano gioie al palato con i loro prodotti esclusivi ai ristoranti che danno vita a una cucina intelligente e viscerale, dal casaro sperduto tra i monti all’alta gamma dell’Ipercoop, perché il buono può essere ovunque e il vero foodies non si ferma davanti a nulla per scovarlo.

Foodies libera da classifiche, si diverte a scorazzare lungo il nostro territorio per mettere in fila un indirizzario a prova di vero appassionato. E dato che il termine foodies sta sempre più diventando un codice identificativo, la guida Foodies 2013 entra ancora di più nel dettaglio della ricerca della qualità, focalizzando l’attenzione soprattutto sull’origine del prodotto.

Per l’edizione 2013, ogni regione è introdotta da un testimonial d’eccezione (un giornalista, un attore, un regista, un imprenditore, uno sportivo) che svela i suoi luoghi del gusto. Si sono divertiti a raccontare  il loro amore per la cucina e a svelare i loro luoghi foodies: Giuliana Rosset, Bob Noto, Donatella Bianchi, Lella Costa, Alberto Faustini, Giuseppe Battiston, Renzo Rosso, Umberto Brindani, Carlo Conti, Elisa di Francisca, Filippa Lagerback, Fausto Brizzi, Juri Ferri, Marina Colonna, Marisa Laurito, Arisa, Renzo Arbore, Carmine Abate, Beppe Fiorello, Stefania Pinna.