Cake mania: arriva “Le Torte di Fiorella”

copertina def.inddROMA – E’ ancora cake mania e le case editrici assecondano i gusti dei lettori gourmet. Ora in libraria arriva “Le torte di Fiorella” pubblicato da Malvarosa edizioni: Il volume di Fiorella Balzamo fornisce al lettore tutte le informazioni necessarie per preparare in totale autonomia torte da favola, ma anche muffins, piccoli dolcetti, biscotti e quant’altro la nostra fantasia possa desiderare. Attraverso questo volume la Balzamo regala alcuni dei suoi più preziosi segreti per consentire a chiunque, ma proprio a chiunque, di sorprendere ospiti e familiari con creazioni degne dei più qualificati maestri pasticceri. Il volume è diviso in capitolil tematici dedicati alle festività, alle occasioni speciali, ma anche ai momenti in compagnia di amici o della persona amata: basterà seguire alcuni dei suggerimenti di Fiorella per trasformare ognuno di questi momenti in un’occasione speciale.

In fondo al volume il lettore troverà anche una sezione speciale dedicata all’allestimento della tavola (dove collocare la torta, ma anche dove posizionare i fiori, le candele, i confetti e le mille meraviglie delle feste) e una dedicata alle piccole cose da donare ai nostri ospiti in ricordo del momento vissuto insieme (bomboniere, pensierini, fiorellini di zucchero e tanto, tanto altro ancora). Non vi resta che mettere le mani in pasta!

 

News: scelta la cinquina del Premio Campiello

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PADOVA – La cinquina del Premio Campiello 2013 è stata scelta. Saranno “L’ultimo ballo di Charlot” (Sellerio) di Fabio Stassi, “La caduta” (Nutrimenti) di Giovanni Cocco, “Tentativi di botanica degli affetti” (Bompiani) di Beatrice Masini, “Geologia di un padre” (Einaudi) di Valerio Magrelli e “L’amore graffia il mondo” (Mondadori) di Ugo Riccarelli a contendersi la 51esima edizione del Premio Campiello. Nella mattinata odierna nell’Aula Magna Galileo Galilei del Palazzo del Bo dell’Università degli Studi di Padova è stato assegnato anche il Premio Opera Prima a “Kate, io” di Matteo Cellini pubblicato da Fazi Editore con la seguente motivazione: “Opera di forte maturità e di elegante felicità stilistica, Cate, Io di Matteo Cellini (Fazi editore) racconta con leggerezza la condizione sofferente propria di chi, diciottenne e smisuratamente obesa, si trova a fare i conti non solo con se stessa e il proprio fisico, ma anche con una famiglia di autentici “eroi della dismisura”. Il racconto si sviluppa nel segno d’una tenera, amabile, sorridente autoironia proprio grazie allo spirito combattivo di Cate, tanto da farne quasi uno “stile di sopravvivenza”.

 

Istituito nel 1962 per volontà degli industriali del Veneto, il premio viene assegnato a opere di narrativa italiana. Nella sua storia il premio ha visto il successo delle opere in concorso confermato sia dalle vendite ma anche dalla trasposizione cinematografica di alcuni di esse. Oggi il Premio, ritenuto uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano, è un canale con il quale gli Industriali Veneti intendono offrire il loro contributo alla promozione della narrativa italiana e a incentivare e diffondere il piacere per la lettura nella consapevolezza che un premio trovi la sua massima ragion d’essere nel “creare nuovi lettori”.

 

“I Peggiori” di Chiara Zaccardi: quando il male serpeggia fra i banchi di scuola

i peggiori_chrL_recensioneGiorgia Sbuelz
ROMA 
– “I Peggiori” sono sette ragazzi che frequentano un costoso liceo privato a Cles, California. Figli ripudiati e incompresi di genitori fragili e assenti, hanno scelto la ribellione e la violenza per riempire il loro vuoto o semplicemente la loro noia. “I Peggiori” è anche il titolo del romanzo d’esordio di Chiara Zaccardi, pubblicato da Noubs Edizioni.  L’autrice ce li presenta uno ad uno, lo fa in maniera generosa, un capitolo a testa, scavando nell’intimo del loro vissuto e non risparmiandoci nulla: dettagli scabrosi, inclinazioni perverse, schemi distruttivi e autodistruttivi germogliati da infanzie disperate e amplificati dall’ambiente della provincia americana, dove imperversa il comandamento supremo del consumismo e dell’apparire, belli e ricchi, ad ogni costo.

Già il preambolo sembrerebbe una condanna per chiunque, eppure no. L’incubo deve ancora iniziare e lo scenario adoperato come incipit della tragedia è proprio il liceo che malamente li tollera. I ragazzi sono costretti a seguire un programma serale di rieducazione, così sei di loro, il settimo non si presenta, si ritrovano soli nell’aula magna della scuola. Presto vengono narcotizzati e caricati su un furgone. Al loro risveglio si ritroveranno prigionieri in uno scantinato, messi alle catene proprio da due insospettabili professori che li sottoporranno ad ogni genere di sevizia e tortura.

Da questo momento comincia la seconda parte del romanzo, la Zaccardi non lascia nulla all’immaginazione del lettore: ogni atto di violenza fisica e sessuale viene descritto con dovizia di particolari e gli aguzzini dimostrano una creatività sadica che lascia sbigottiti. La narrazione si fa concitata, il romanzo acquisisce un’unitarietà narrativa complementare al lungo preludio iniziale, che si snodava a singulti, come un sipario che si apriva appena per poi richiudersi repentinamente. E il sipario adesso si spalanca completamente sullo spettacolo dell’orrore, in un crescendo di situazioni violente e imprevedibili, dove la psicologia dei personaggi viene messa a fuoco per emergere e delinearsi, unendo il gruppo nella tragedia, come mai era stato possibile tra i banchi di scuola. Piani e soluzioni escogitati tra bagni di sangue che vedono l’alternarsi dei ruoli tra vittime e carnefici, come ogni romanzo horror che si rispetti. Tentate fughe, fughe e inseguimenti, in uno sprofondare inesorabile nell’abisso della crudeltà umana. Poi la salvezza… ma di chi? E a che prezzo?
Ci si aspetterebbe a questo punto che cali il sipario, lasciando il lettore alle sue amare riflessioni. Ancora una volta si rimane sorpresi. Nulla è mai come sembra, pare sussurrarci l’autrice.  Terza parte del romanzo: si contano le vittime. Qualcuno non ce l’ ha fatta, qualcun altro riporterà danni permanenti. Mutano le dinamiche familiari dei protagonisti e viene da domandarci se non sia questo il premio per l’orrore subito. I ragazzi sembrano risollevati, l’aspettativa è che qualcosa in loro sia cambiato… forse sì. Invece no. Lo si capisce dalla scelta di partecipare ad un famoso talk show, e dalla pubblicazione di un libro col resoconto particolareggiato del loro rapimento; il titolo è eloquente: “Tortura”.

Il lettore sorride, conosce questo romanzo, anzi lo sta finendo di leggere. Mancano solo poche pagine. Arriviamo al finale… Colpo di scena che ribalta tutto. Non avevamo forse detto che nulla è mai come sembra?

Ripercorriamo mentalmente il romanzo a ritroso, come fosse un vecchio video tape e lasciamo scorrere velocemente le immagini al contrario. Stoppiamoci al momento del talk show, dove il conduttore di grido pone la banale, eppure fatidica, domanda:
“Spesso si è soliti affermare che il confine tra il bene e il male è labile, e non sempre ben definito. Credete sia una frase corretta anche per questo caso?”
Il bisogno di identificare chi sia vittima e chi carnefice è atavico nei processi mentali umani. Serve un buono e un cattivo. Uno che si macchi della colpa, un altro che la espii. Lo sa bene la giovane autrice, che affronta la narrazione guizzando impeccabilmente da una parte all’altra di questo schema. Le parole vengono usate come proiettili e il linguaggio è crudo, epurato da qualsiasi eufemismo, diretto come un pugno. Ciniche constatazioni servite come perle di saggezza condiscono il ritratto di una certa gioventù, dannata dalla nascita, che non ha nessuna voglia di redimersi, anzi che nel vuoto esistenziale ci sguazza. Forse una nuova razza tenace frutto dell’evoluzione tecnologica e dell’involuzione dei rapporti umani. Questi i peggiori di cui si parla in questo prorompente esordio letterario. Questa la risposta di uno dei peggiori alla domanda del conduttore:
“Nei Vangeli Gesù dice: “il bene è ciò che ti rende libero”. Non è qualcosa di preciso. E’ molto più facile definire il male. Il male è ciò che opprime” .
Così Chiara Zaccardi ci fa guardare bene in faccia questo male che opprime, proponendocelo in tutte le sue macabre declinazioni e in manifestazioni che non avremmo mai avuto l’ardire di pensare. Ma non lo esorcizza, non è questo il suo compito, il suo compito è raccontarcelo abilmente nella forma migliore o, è il caso di dirlo, nella sua forma peggiore. Obiettivo decisamente centrato.

 

“Il ragazzo selvatico”: ChrL intervista Paolo Cognetti

Il-ragazzo-selvaticoMichael Dialley
AOSTA – “Il ragazzo selvatico” abbandona la città per ritrovare se stesso, abbandona gli agi per “l’idea più assoluta di libertà”, la montagna. Di questo e di molto altro parliamo oggi con Paolo Cognetti, autore de “Il ragazzo selvatico” il libro edito da Terre di Mezzo e già recensito da ChronicaLibri la scorsa settimana.

 

Leggendo il suo romanzo mi sono chiesto più volte che cosa l’abbia spinta a raccontare e analizzare così concretamente la situazione della montagna oggi, nel 2013. C’è qualche avvenimento che l’ha spronata oppure è un suo semplice interesse?

“Il ragazzo selvatico” in realtà è un diario. Passo diversi mesi all’anno in una baita in Val d’Aosta: la prima volta fu un’esperienza di eremitaggio, ora per fortuna ho i miei amici e un po’ mi sono inserito nella comunità locale. L’amore per la montagna risale all’infanzia, quando ci trascorrevo l’estate. Da grande volevo provare a viverci in modo radicale, così non ho cercato una casa in paese ma su in alto, a duemila metri, tra gli ultimi boschi e i pascoli estivi. In primavera lassù non c’era davvero nessuno. In quella solitudine e in quel silenzio il bisogno di scrivere è arrivato spontaneo, e così è nato questo libro.

 

Il protagonista del romanzo parte da Milano per rifugiarsi in una baita in montagna: questo ritorno alle origini, alle cose semplici, al punto dove l’uomo ha iniziato a prendere consapevolezza delle proprie capacità, è un viaggio che dobbiamo fare fisicamente o, secondo lei, è un viaggio interiore, da fare con la nostra anima e la nostra interiorità?

Un momento. Per chi è nato in città, come me, la “vita semplice” non è uscire a spaccare la legna o zappare l’orto, ma prendere la metropolitana o bere un cappuccino al bar. Per le persone con cui sono cresciuto è più semplice girare di notte per Londra o Berlino che farsi mille metri di dislivello a piedi, e queste sono le nostre origini, così come quelle di un montanaro che si sente a suo agio in un bosco, o di uno che è nato al mare e fin da bambino nuota come un pesce. Per me la città non è caotica, angosciante, disumana; è sempre stata casa mia e per molto tempo ci ho vissuto bene. Poi ho sentito il bisogno di mettermi alla prova. Di stare da solo, vivere in un ambiente selvatico, usare il corpo, imparare ad arrangiarmi. Di certo c’era il fascino dell’avventura. Credo che uno possa fare un’esperienza del genere anche trasferendosi in una città straniera o imbarcandosi su una nave mercantile: ogni viaggio vero, e cioè rischioso, solitario, lontano dal mondo conosciuto, diventa un’esplorazione interiore.

 

Paolo CognettiL’analisi della montagna è straordinaria, vengono messi in luce punti di forza e debolezze che, comunque, arricchiscono sempre l’uomo. Le Alpi oggi vengono vissute in due modi diversi e opposti tra loro: uno è l’atteggiamento nel voler conservare la montagna, facendola diventare un museo, un luogo di arretratezza, secondo una visione che l’ha condannata per moltissimi secoli; l’altro è quello della sempre più intensiva urbanizzazione per rendere appetibile la montagna a tutti i cittadini che, se si spostano, vogliono in ogni caso trovare le stesse comodità della vita in città. Secondo lei è possibile trovare una terza via?

A me pare che la montagna di una volta sia finita per sempre, e questo non è un bene né un male. Nel senso che non era una vita più sana o felice della nostra, e infatti gli stessi montanari non sono più disposti a farla: non sono solo i cittadini a desiderare le comodità, su, proviamo a chiedere a un montanaro di oggi di rinunciare alla macchina o alla televisione o al cellulare, di salire in alpeggio a piedi, di lavorare senza mezzi a motore o di mangiare polenta e latte a pranzo e cena… D’altra parte, quando si parla di urbanizzazione, immagino ci si riferisca alle stazioni turistiche, perché il resto della montagna mi sembra tutt’altro che urbanizzata, anzi abbandonata, inselvatichita. I turisti vogliono piste da sci, alberghi, ristoranti, seconde case; i montanari vogliono lavoro perciò costruiscono quello che chiedono i turisti, e in più strade, dighe per fare un po’ di soldi vendendo l’acqua, impianti di risalita: questa è la montagna italiana degli ultimi cinquant’anni, un immenso cantiere edile, e non mi piace per niente.
Credo che adesso stia succedendo qualcosa di nuovo. Forse la terza via è quella di chi in montagna vuole andare ad abitarci, perché cerca uno stile di vita diverso. Gente giovane, che spesso ha una sensibilità ecologica più spiccata di chi ci è nato. Non tutti ci andiamo a fare i pastori o i contadini, a cercare una vita fuori dal tempo: tanti di noi ormai lavorano in rete, però sentono il bisogno di avvicinarsi alla natura e magari vogliono dare ai loro figli un ambiente diverso in cui crescere. Quali sono le esigenze di persone così? Io vorrei coltivare l’orto, però ho bisogno anche dell’adsl; adoro girare nei boschi ma devo anche raggiungere un aeroporto in tempi accettabili. Il prossimo autunno mi sposterò dalla mia baita in Val d’Aosta direttamente a New York. Ecco, vorrei vivere nella natura ma non fuori dal mondo. Le Alpi sono perfette in questo senso: un ambiente naturale magnifico, non lontano dalle grandi città e dal cuore d’Europa. Dovremmo salvaguardarle come un tesoro prezioso e allo stesso tempo renderle accessibili, attrezzate per lavorare e abitarci. Per me il futuro è questo.

 

Quanto c’è di suo all’interno del romanzo? Sono situazioni e luoghi di fantasia o reali?

Come dicevo non c’è nulla di inventato. Sono vere le persone, i luoghi e le cose che mi sono capitate. Ho omesso il nome del paese, ma credo che almeno la zona sia facilmente riconoscibile per chi frequenta questi posti. L’unico elemento di finzione è che la mia avventura nel libro dura sei mesi, da maggio a ottobre; nella realtà sono stati diversi anni.

 

Quali sono le 3 parole che, come scrittore, preferisce?

Le parole mi piacciono tutte, sono gli uomini che le sviliscono. Provo pena per quelle che, per essere troppo frequenti nell’uso, perdono di significato. E ancora di più per le parole delle frasi fatte e dei luoghi comuni, parole che abbiamo ridotto a gusci vuoti. Ogni volta che ne scriviamo una dovremmo ricordarci che cosa vuol dire davvero, e restituirle il suo valore.

Dalla carta a facebook, il racconto di Amélie Nothomb diventa corale

amelièROMA – Amélie Nothomb è tra gli scrittori contemporanei più amati e prolifici: dal 1992 ha pubblicato più di venti romanzi tradotti in 45 paesi diversi. I suoi libri, editi in Italia da Voland, riscuotono sempre un grandissimo successo; l’ultimo di questi successi è “Barbalù”, il romanzo che diventerà presto un film diretto da Daniel Auteuil. Come si addice allora, a ogni star 2.0, anche Amélie Nothomb entra in rete e regala ai suoi tanti fan italiani la possibilità di scrivere insieme un grande racconto. Dal 27 maggio al 7 giugno 2013, infatti, partendo dall’incipit di un racconto dell’autrice franco-belga inedito in Italia, gli utenti di Facebook avranno l’opportunità di far proseguire la narrazione in base alla loro creatività, con una sorta di scrittura collettiva. L’iniziativa, ideata e lanciata da GoodBook.it  in collaborazione con la scrittrice franco-belga e l’editrice Voland, ha delle semplici regole: ogni frase aggiunta dovrà avere un senso logico e una lunghezza massima di cinque righe. Al termine di questo divertente esperimento, Amélie leggerà il “racconto collettivo” e il risultato, insieme al racconto inedito scritto dall’autrice (download in pdf), verrà pubblicato su Facebook.

“L’ Italia in presadiretta. Viaggio nel paese abbandonato dalla politica”

l'italia in presadirettaROMA – Non facciamo politica e non parliamo quasi mai di politica, ma di informazione sì. Per questo oggi parliamo di “L’ Italia in presadiretta. Viaggio nel paese abbandonato dalla politica” di Riccardo Iacona (Chiarelettere).

Mentre intorno all’informazione si fa terra bruciata, le inchieste di Riccardo Iacona rappresentano una delle poche finestre ancora aperte sull’Italia. In questo libro Iacona racconta il paese che ha visto. Tra la gente, registrando storie, rabbia e passioni. In presa diretta. Con i magistrati e gli uomini delle forze dell’ordine che combattono una battaglia solitaria contro la ‘ndrangheta. Negli uffici pubblici, documentando, telecamera nascosta, come si ottengono le autorizzazioni a costruire eludendo la legge. In provincia di Napoli, dove da anni il tribunale è in una sede provvisoria, senza vigilanza né metal detector: “Qui si può entrare anche con un bazooka”. Sul Canale di Sicilia, tra uomini, donne e bambini sdraiati nei barconi con i corpi ustionati dal carburante rovesciatosi. E ancora la scuola al fallimento, il grande business dell’acqua ai privati, gli affitti pazzi e la politica inesistente sulla casa. Questa è l’Italia che la televisione non vorrebbe più raccontarci.

 

10 Libri per ragazzi per “Amo chi legge… e gli regalo un libro”

Mongolfiera_amo chi legge_chrLROMA – C’è tempo fino a lunedì 27 maggio per acquistare e regalare un libro. Grazie alla campagna “Amo chi legge… e gli regalo un libro” possiamo aiutare le scuole e le biblioteche ad arricchire la troppo scarna offerta bibliografica. Con “Amo chi legge” si contribuisce a donare ai bambini e ai ragazzi storie e avventure tutte da leggere. Qualche suggerimento? ChronicaLibri oggi vi propone 10 dei “100 libri per ragazzi imperdibili di oggi”.
1. “TORTINTAVOLA” di Thé Tjong-Khing, Beisler (0-3 anni)

2. “SOLO PER AMORE” di Sabina Colloredo, Carthusia (0-3 anni)

3. “LIBRO!” di Kristine O’Connell, Interlinea (0-3 anni)

4. “SAREMO ALBERI” di Mauro Evangelista, Edizioni Artebambini (4-6 anni)

5. “FAVOLE AL TELEFONO” di Gianni Rodari, Einaudi Ragazzi  (4-6 anni)

6. “IL RE DEI VIAGGI ULISSE” di Roberto Piumini, Nuove Edizioni Romane (7-10 anni)

7. “IO DENTRO GLI SPARI” di Silvana Gandolfi, Salani, (11-14 anni)

8. “PIANO FORTE” di Patrizia Rinaldi, Sinnos Editrice (11-14 anni)

9. “UN ALTRO ME” di Bernard Friot, Topipittori  (11-14 anni)

10. “I FRATELLI NERI” di Lisa Tetzner, ZOOlibri (11-14 anni)

“Amo chi legge…e gli regalo un libro”, 5 giorni per esprimere il proprio amore in volumi

amochilegge_chronicalibriROMA – Dal 23 al 27 maggio arriva in tutta Italia “Amo chi legge…e gli regalo un libro”, la grande manifestazione di promozione della lettura e del libro. Il progetto,  nato dalla campagna promossa da Sinnos “I libri? Spediamoli a scuola!” e promosso dall’Associazione Italiana Editori (AIE), e in particolare il Gruppo di lavoro editori per ragazzi di AIE, è un’opportunità per sopperire a queste lacune con l’aiuto della filiera editoriale ma anche e soprattutto dei cittadini lettori e delle famiglie.

“L’intento – spiega Antonio Monaco, responsabile del Gruppo editori ragazzi di AIE – non è solo quello di rifornire le biblioteche ma anche di creare un circolo virtuoso a beneficio della promozione alla lettura. Ci sembrava necessario lavorare con le scuole ma anche con le biblioteche e le librerie, giocandoci in prima persona come editori per ragazzi. Così è nata l’iniziativa e così è nata la lista dei 100 classici imperdibili, un nostro suggerimento, nato da una rosa ampia degli editori e selezionati poi dai bibliotecari e dagli esperti di Nati per Leggere. All’interno non ci sono i “nostri” classici imperdibili alla Piccole Donne e Pinocchio, per capirci, ma i “nuovi classici imperdibili”, quelli che formano gli 0-14enni e più di oggi”.

Infatti, con “Amo chi legge”, le scuole e le biblioteche di pubblica lettura avranno la possibilità di stilare una lista di libri desiderati per arricchire l’offerta all’utenza scolastica e cittadina, a partire dall’elenco dei “100 libri per ragazzi imperdibili di oggi”.

 

 

 

Tanti appuntamenti per il Maggio di Cleio

cleio_maggiodeilibriROMA – Il Maggio dei Libri sboccia anche nelle librerie Cleio. La rete di librerie e negozi per bambini specializzate nell’alta qualità dei prodotti in vendita (libri e giocattoli) e caratterizzata dall’attenzione verso la crescita sana e divertente del bambino, apre le porte agli appuntamenti del Maggio. Fino a fine mese, le librerie Cleio di tutta Italia e location inusuali scelte per l’occasione proporranno un ricco calendario di appuntamenti. Le attività non si limitano solo alle sedi della librerie, ma sono svolte anche in location inusuali per portare davvero ovunque l’amore per i libri:

 

PORDENONE

Il libriccino:

Grande festa del libro giovedì 23 maggio, dalle 16 in poi, con letture recitate con accompagnamento musicale e laboratorio di costruzione di un libro pop up personalizzato sul tema dei mostri.
https://www.facebook.com/libriccino.libreria

 

TREVIGLIO (BG)
La pulce curiosa:
Domenica 19 maggio ore 16,00: “Leggere fa crescere: scorpacciata di letture animate con laboratorio e merenda”: letture a più voci di È un libro, Siamo in un libro, Un libro; a seguire laboratorio per bambini da 1 a 3 anni “costruiamo il libro tattile” e dai 4 anni in poi “costruzione di un libro pop-up”.
http://www.lapulcecuriosa.it/

 

GHEDI (BS)
I libri di Patty:
Sabato 25 maggio ore 16,30: lettura animata di “Corna bicorna” (Babalibri) seguita da un laboratorio creativo che illustri i personaggi della storia letta. Merenda offerta dalla libreria! Per bambini dai 3 anni.
http://www.ilibridipatty.it/images/documenti/Maggio_2013.pdf

 

CESENATICO
Cartamarea:
Domenica 26 maggio alle ore 16,00 presso il Bagno Milano, “FLASH MOB-leggere fa crescere”: un evento itinerante per portare al mare il proprio libro preferito e trasformarsi con carta e colori nell’eroe delle proprie storie.
http://www.cartamarea.it/

 

REGGIO EMILIA
C’era una volta:
Sabato 25 maggio grande festa del libro: palloncini e truccabimbi, lettura animata e laboratorio su Indovina (Fatatrac) e lettura animata di Doccino tante storie. Buffet e aperitivo anche per i genitori!
https://www.facebook.com/LibreriaCeraunavolta

 

RIMINI
Le mille e una storia
Sabato 25 è previsto un pomeriggio intero per festeggiare la lettura come fonte di ispirazione per disegnare, immaginare e raccontare nuove storie: letture animate a ruota libera dalle 16,30 e laboratori condotti dalle libraie di Le Mille e uno Storia.
https://www.facebook.com/pages/Le-Mille-e-una-Storia-Libreria-per-ragazzi-e-bambini/305210212830703

 

ROSETO DEGLI ABRUZZI
Ali Ba Book:
Giovedì 23 maggio dalle ore 17,00 Michele D’Ignazio, autore di “Storia di una matita”, coinvolgerà i piccoli lettori in una festa-laboratorio, ricca di rumori, personaggi e magici disegni da realizzare tutti insieme. Merenda per tutti.
https://www.facebook.com/alibabook.libreria

 

ROMA e dintorni
La coccinella blu:
Giovedì 23 maggio ore 17,00 “L’appetito vien… leggendo!” , un pomeriggio di filastrocche, storie e tanta musica da ascoltare in compagnia. Dai 3 ai 6 anni, in collaborazione con Il Semaforo blu.
https://www.facebook.com/pages/La-coccinella-blu/368507206571422

 

Libreria di Paolina:
Giovedì 23 Maggio ore 17.00: “Il libro creativo”, lettura di storie di “amicizie colorate” e laboratorio per viaggiare nel grande mondo del libro costruendone uno insieme. Per bambini dai 4 anni.
http://www.libreriadipaolina.com

 

Bottega delle storie:
Venerdì 24 Maggio dalle ore 17,00 grande festa dedicata ai libri: tantissime storie, divertenti avventure, merende golose e un laboratorio speciale. Alle 19,00 aperitivo salato, saluti e un ricordino della libreria.
http://www.bottegadellestorie.it/

 

Tana Liberi Tutti:
Fittissimo calendario di eventi per tutto il mese di maggio, tra questi: sabato 25 maggio ore 16,00 “Ascoltare con gli occhi”, letture animate per bambini tradotte in LIS, la Lingua dei segni italiana.
https://www.facebook.com/pages/TANA-Liberi-TUTTI/178070482333494

 

C’era due volte:
Sabato 25 Maggio ore 17,00 appuntamento con “La principessa sul Cocomero” (Coccole edizioni): la favola della “Principessa sul pisello”, così come la conoscono i bambini di tutto il mondo, non corrisponde alla verità. Infatti quel cattivone di Andersen l’ha completamente cambiata!
https://www.facebook.com/pages/Cera-due-volte/143067152542930

 

Centostorie:
Sabato 25 maggio dalle ore 11,00 a Centostorie una lettura molto animata per scoprire quanto vale la felicità che si prova nel donare, con Tico e le ali d’oro (Babalibri).
http://www.centostorie.it

 

CAVA DEI TIRRENI (SA)
Marcovaldo:
Leggere fa crescere… anche i mostri!: giovedì 23 maggio lettura animata de “Il mostro che amava le storie” di Sabine De Greef (Babalibri) con laboratorio per costruire il proprio castello con tanto di mostro!
Per bambini da a 3 a 6 anni.
https://www.facebook.com/marcovaldo.libreria

 

BARI
Svoltastorie:
Fittissimo il calendario di eventi per tutto il mese di maggio, tra questi: venerdì 24 maggio ore 17,00 “Un gatto travestito da cavallo”, letture e laboratorio di costruzione di Animatti per bambini dai 6 agli 8 anni.
https://www.facebook.com/Svoltastorie

“Spagna Sud”, spesso il viaggio parte dagli scaffali

spagna sudROMA –  E’ in libreria da solo poche settimane “Spagna Sud”, la nuova guida di Touring Editore pensata per i viaggi primaverili verso le più belle mete della Spagna.
Nata come una guida completa a tutte le bellezze architettoniche, paesaggistiche e storiche della parte meridionale della Penisola Iberiche e le sue isole, la nuovissima guida è valido supporto per conoscere il fascino del territorio senza perdere il gusto del viaggio. Madrid e la sua Comunità, Castiglia La Mancha, Castiglia e Léon, Estremadura, Murcia e Andalusia, Comunità Valenciana, più l’espansione atlantica delle Canarie, compongono questa porzione di Spagna a sud del Duero.



10 capitoli, otre150 foto a colori, 28 tra carte, piante e una sezione con tutti i suggerimenti per organizzare al meglio il viaggio. Guida alle informazioni pratiche 168 informazioni utili, 395 indirizzi dove dormire, 315 ristoranti e tapas bar, 102 suggerimenti per il tempo libero, 50 negozi, 33 eventi da non perdere.