Hélène Battaglia torna con “Una promessa di felicità”, tra qualche giorno in libreria

Una promessa di felicità_chronicalibriGiulia Siena
ROMA 
“Ognuno di loro avrebbe fatto ritorno alla propria vita: ad attendere Hope e Paul c’era Parigi, e l’appartamento in cui presto avrebbero vissuto entrambi. Per la futura contessa Birdy era infatti giunta l’ora di fare fagotto e andarsene per sempre dalla sfavillante Milano. Ormai, lei e Paul erano pronti ad affrontare tutto ciò che il destino avrebbe loro riservato”. In “Appuntamento al Ritz” Hope aveva detto sì, aveva accettato la proposta fatta nella prestigiosa stanza di Coco Chanel del Ritz e presto lei e Paulister (per tutti Paul) sarebbero diventati marito e moglie. Con “Una promessa di felicità”, Hope, l’eroina fashion, brillante e romantica, frutto della divertente penna di Hélène Battaglia, torna e promette di appassionare lettrici di ogni età.

 

In libreria per Baldini&Castoldi da mercoledì 13 novembre, il romanzo vede la sua protagonista, Hope, alle prese con un cambio vita radicale: una nuova città, Parigi e un nuovo lavoro che la porterà in giro per l’Europa, sarà la promoter di un promettente romanzo giallo. Il suo tour lavorativo parte dalla Scozia, in un misterioso castello dove il suo datore di lavoro, la nota scrittrice di gialli Ludmilla Sun, cerca in tutti i modi di evitarla. Mentre Hope è annoiata dalla nuova situazione lavorativa, scopre piccanti segreti legati a Ludmilla, un personaggio che nel corso del romanzo si rivelerà una iena spietata e senza sentimenti. Ma, oltre alle preoccupazioni (Paul sta vivendo un periodo di pressione a lavoro) e alla lontananza, sarà l’amore per il suo principe azzurro a dare energia e motivazione a Hope. La loro promessa di felicità, infatti, sarà la chiave di svolta e l’happy ending di tutta la storia.

 

Così come “Appuntamento al Ritz”, il nuovo libro di Hèlène Battaglia è storia quasi normale con sfumature fiabesche: la vita di Hope è una vita felice, fatta di amore (presto sposerà il fidanzato-modello-conte che ha sempre sognato), passione per il proprio lavoro e l’eleganza che ha sempre desiderato. Ma questa volta la scrittrice italo-francese ha arricchito la trama con nuovi spunti narrativi; “Una promessa di felicità”, infatti, non parla solo della freschezza e della spontaneità di Hope, non racconta solamente l’emozione, la bellezza e l’imprevedibilità dell’amore, in questo libro ci sono anche le preoccupazioni di ogni giorno e i piccoli screzi dell’ambiente lavorativo. Nulla da intaccare la favola di Hope, ma sicuramente qualcosa di terrestre in cui rispecchiarsi mentre stiamo sognando!

 

 

Il Golosario 2014, la guida alle cose buone

MILANO – Verrà presentata stamattina a Milano la quindicesima edizione de Il Golosario, la guida di Paolo Massobrio che racconta l’Italia migliore in oltre 1.000 pagine tutte da gustare. I numeri, infatti, sono la grande novità dell’edizione 2014: 1100 pagine con 8000 segnalazioni divise fra più di 4000 negozi, 1425 prodotti divisi per regione, 720 oli, 2250 cantine e 635 ristoranti. Il Golosario sarà poi celebrato a Golosaria, la manifestazione del gusto che dal 16 al 18 novembre (Superstudio Più, via Tortona 27) apre le porte a 250 produttori che rappresentano il vertice del gusto raccontato sulla guida.

 

Uscito per la prima volta nel 1994, il Golosario 2014 (Comunica Edizioni, 25.00 euro) è il best seller del fondatore del movimento di consumatori Papillon, che da 27 anni sonda l’Italia alla scoperta di territori e prodotti tipici narrando le tradizioni artigianali, i negozi, le boutique del gusto, le cantine e i migliori ristoranti d’Italia. Un libro cult e un vero e proprio riferimentodel “turismo enogastronomico italiano” che sarà presto in tutte le librerie d’Italia dopo il tradizionale debutto di Golosaria.

“Con questo libro – dichiara Paolo Massobrioabbiamo raccontato, in vent’anni, un’incredibile trasformazione dell’offerta di cibi e di vini in Italia. E quella del Golosario è l’Italia della qualità diffusa, che rappresenta il volto di un’artigianalità unica al mondo, con cui l’Expo 2015 dovrà farsi vanto.”

Suddiviso per regioni e all’interno di esse per province, con oltre 1.000 pagine Il Golosario si divide in 5 sezioni: la guida ai migliori prodotti, quella degli oli curata da Maurizio Pescari, quindi i negozi, le cantine d’eccellenza e i ristoranti provati da Paolo Massobrio.

Tante le nuove scoperte di questa edizione che conta 1.420 produttori di qualità suddivisi tra microbirrifici, acetifici, torrefazioni, liquorifici, caseifici, salumifici, produttori ortofrutticoli, artigiani del dolce, produttori di confetture e marmellate, apicoltori, produttori di pane e farine, pastifici e riserie, trasformatori di prodotti ittici, produttori di sfiziosità sottovetro. E poi ancora le 4000 Botteghe e Boutique del Gusto, dove acquistare i migliori prodotti italiani e, nel segno della qualità diffusa, il vino italiano con 2240 cantine segnalate coi propri vini top.

Food&Book, i libri si riempiono di gusto

FoodBook_chronicalibri_2013MONTECATINI – Si stanno per accendere i riflettori sulla prima edizione di Food&Book,  il Festival del libro e della cultura gastronomica in programma a Montecatini Terme dall’8 al 10 novembre. L’evento, organizzato da Agra Editrice e dal mensile Leggere:tutti, metterà in relazione il cibo e la cultura secondo un copione inedito: durante il festival chef stellati presenteranno le loro creazioni e duetteranno anche con noti scrittori che nei propri romanzi raccontano la buona tavola, in un simposio gastronomico-culturale.

“Il binomio chef-scrittori non deve sorprendere – sottolinea Sergio Auricchio, direttore di Agra editrice – gli scrittori spesso nei loro romanzi raccontano il cibo e il vino meglio dei libri di cucina.”

 

 

I protagonisti
Luca Bianchini, Andrea Vitali, Marco Malvaldi, Franco Matteucci, Roberto Perrone, Mattia Torre, Valerio Varesi, Bruno Gambacorta, Gaetano Cappelli, Licia Granello, Adriana Assini, Corrado Barberis, Carlo Lapucci, Cristina Scateni, Fabio Campoli, Fausto Borella, Daniele Tirelli, Claudio Menconi, Simone Togneri, Pasquale Boscarello, Adriana Assini, Clara e Gigi Padovani, Susanna Cantore, Alessandra Nucci, Francesca Allegri, Francesca Martinengo, Luigi Odello, Diego Manca, Luigi Caricato. La squadra degli chef conta già sull’adesione di Alessandro Cecere, Chicco Cerea, Pino Cuttaia, Igles Corelli, Velia De Angelis, Francesca Burzi, Marcello Leoni, Nino Di Costanzo, Andy Luotto, Pierantonio Pirozzi, Gianfranco Pascucci, Ilenia Bazzacco, Fabrizio Girasoli, Massimo Spigaroli, gli chef spagnoli Alba Esteve Ruiz e Quim Marquez Duran.

 

Le case editrici
Terra Nuova Edizioni, Libreria Editrice Fiorentina, Giramondo Gourmand Editore, Food Editore, Polistampa, Edizioni del Baldo, Cinquesensi Editore, Effequ, Brandani gift Group, Eurofishmarket Editore, Dentiblu Edizioni, Agra Editrice, Rusconi Libri, Il Castello Editore, Reverdito Editore, Guido Tommasi Editore.

 

Il Festival
Tutta la città sarà coinvolta: lo stabilimento termale Tettuccio, il Moca (Museo di Arte Moderna), l’Antico Mercato coperto, i prestigiosi alberghi ed i ristoranti di Montecatini Terme. Gli scrittori, durante le degustazioni dei vini, saranno accanto ai sommelier per narrare che il terroir non si esprime solo con la peculiarità dei terreni e dell’esposizione dei vigneti, ma è anche caratterizzato dai sapori e dalla cultura del territorio. I vini e la cucina non saranno solo raccontati ed evocati, sarà possibile degustare 50 vini di prestigiose etichette, nella sala Portoghesi del suggestivo stabilimento termale Tettuccio.

Inoltre, ogni sera nelle sale degli storici hotel di Montecatini, si potrà partecipare a scelta a tre diversi eventi A cena con lo chef. Gli stessi chef si esibiranno la mattina e il pomeriggio in show cooking aperti al pubblico, durante i quali presenteranno anche i loro libri. Altro elemento di interesse saranno le “lezioni di cucina”, che in poche ore metteranno in grado i partecipanti di preparare i piatti della tradizione toscana.

Ed infine tanti libri, oltre 2000, nella grande libreria presente nelle Terme Tettuccio, nella libreria Vezzani al centro di Montecatini e nei banchi di un ventina di editori specializzati in libri di cucina e di cultura gastronomica.

Festival delle Letterature dell’Adriatico: Pescara si veste di libri, dal 7 al 10 novembre

FLA2013_festival delle letterature dell'adriatico_chronicalibriPESCARA – E’ in pieno fermento la macchina organizzativa dell’XI edizione del Festival delle Letterature dell’Adriatico, in programma a Pescara dal 7 al 10 novembre 2013. Giornalismo, fumetti, narrativa, web, politica e poesia per oltre 100 appuntamenti che coinvolgeranno vari luoghi della città di D’Annunzio e daranno vita a confronti, presentazioni, reading e approfondimenti. Il Festival, che sui social network viaggerà al ritmo dell’hashtag #FLA2013, è organizzato dall’agenzia Mente Locale e, per la prima volta quest’anno, realizzato senza alcun contributo pubblico, bensì esclusivamente grazie alla sensibilità di sostenitori privati.

 

Silvia Avallone, Mario Desiati, Daria Bignardi, Giovanni Floris, Angela Nanetti, Luisa Mattia, Vittoria Facchini, Massimiliano Panarari, Giuseppe Cruciani, Luca Sofri, Alessandro Baricco, Paolo Di Paolo e Fabio Volo saranno solo alcuni dei protagonisti di questa edizione del Festival. A chiudere la manifestazione (domenica 10 ore 21.00 presso il cinema Massimo) Max Gazzé riceve il Premio Parole e Musica “Torre Camuzzi” 2013.

 

Spiccano nella sezione Abruzzo L.O.C. (Letteratura di Origine Controllata) autori abruzzesi pubblicati da case editrici nazionali come San Paolo (Giovanni D’Alessandro venerdì 8 novembre sarà al WP Store alle 19:15 con “La tana dell’odio”) o Piemme (al Circolo Aternino, alle 19:00 Enzo Verrengia venerdì 8 novembre presenterà “L’eredità di Hyde”, e Maristella Lippolis domenica 10 “Una furtiva lacrima”). Nella sezione sono inclusi incontri “a Km 0”, ossia presentazioni di libri di autori abruzzesi pubblicati da case editrici locali come Tracce, Ianieri, Noubs, Galaad.

 

Tutti i pomeriggi della manifestazione, presso il Circolo Aternino, a partire dalle 19:30 le Cantine abruzzesi Citra e Casal Thaulero offriranno i loro migliori vini in degustazione, in collaborazione con il ristorante “Da Silvano”, per l’Aperitivo letterario in cui anche il territorio potrà raccontare una storia, la sua. A corollario della manifestazione, i ristoranti convenzionati proporranno le consuete cene a tema letterario con menù speciali pensati appositamente per il FLA. Un bookshop gestito dalla libreria Primo Moroni sarà allestito nel Circolo Aternino.
Tra le numerose sezioni del #FLA2013 che ospiteranno scrittori, giornalisti, opinionisti e docenti universitari, opereranno collateralmente le due dedicate all’infanzia e ai fumetti.
La sezione “Tante storie per giocare”, rivolta a bambini e ragazzi dai 18 mesi agli 11 anni e organizzata dall’Associazione Movimentazioni e Libreria Primo Moroni, quest’anno è dedicata alla letteratura al femminile con il tema “Venere & Marte …. bisogna per forza scegliere qual è la tua parte?”.

 

L’altra sezione collaterale al #FLA2013 chesarà dedicata interamente ai fumetti, è ideata e organizzata dal fumettista Simone Angelini, con il supporto di Giovanni Di Iacovo, Enrico Cannoni e Virginia Capoluongo, ed è sponsorizzata da Scuola Internazionale di Comics di Pescara, Accademia del Fumetto di Pescara, Università Europea del Design di Pescara e Galleria d’Arte D’Adamo. La manifestazione Pics (Pescara Intergalactic Comic Show) sarà ospitata nei locali de LaDesigneria, in via d’Annunzio 33, dall’8 al 10 novembre, e prevede mostre tematiche e incontri con fumettisti e illustratori. Durante le tre giornate saranno visitabili l’esposizione multimediale del Canale delle mazzate e l’installazione dedicata ai 10 anni del Festival indipendente di arte disegnata e stampata “Crack Fumetti Dirompenti”; inolre si potrà seguire dal vivo la realizzazione di una storia a fumetti a più mani.

 

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Novità: “Venezia nel piatto”, cucina e ricette della città lagunare

venezia nel piatto_marsilio_chronicalibriVENEZIA“Venezia nel piatto… ma che piatto!”, il libro di Enrica Rocca con le fotografie di Jean Pierre Gabriel, sarà in tutte le librerie da mercoledì 6 novembre. Pubblicato da Marsilio, “Venezia nel piatto” è un viaggio nella cucina veneziana; una cucina semplice, perché semplici sono gli ingredienti di base, i metodi di preparazione e i tempi di cottura, ma allo stesso tempo è complessa perché è il risultato di un lungo processo di commistioni tra Oriente e Occidente, di incontri e scontri che hanno dato vita ad accostamenti decisi e inusuali. La tradizione gastronomica veneziana è anche il frutto di un territorio molto particolare, in cui acqua e terra si compenetrano strettamente. Ecco, quindi, il pesce ed i crostacei della laguna e del vicino Adriatico, le verdure e la frutta delle isole dell’ estuario, la carne e la cacciagione della terraferma, le spezie provenienti dal lontano Oriente. Quale miglior modo per presentare i piatti tradizionali veneziani, come i Risi e bisi o le Sarde in saor, dei magnifici vetri di Murano?

 

In un inedito e azzardato abbinamento fra gastronomia e arte, fra bellezza e sapore, il vetro veneziano, da sempre sinonimo di raffinatezza e buon gusto, mostra i suoi molteplici aspetti affascinanti e sempre attuali e rivive sulla tavola moderna grazie a questi originali accostamenti. Piatti, coppe, bicchieri delle più famose manifatture muranesi (Venini, Barovier & Toso, Seguso) e dei maggiori artisti contemporanei (Carlo Moretti, Massimo Michieluzzi) si reinventano in una nuova dimensione e riacquistano attualità.

Fiera del Libro Calabrese, libri come volti della speranza

Fiera del libro calabrese_2013_chronicalibriLAMEZIA TERME – E’ cominciata ieri, lunedì 28 ottobre e continuerà fino a venerdì 1 novembre la sesta edizione della Fiera del Libro Calabrese. L’evento, patrocinato dalla Regione Calabria e dall’Ufficio Scolastico Regionale, ha lo scopo di favorire lo sviluppo del territorio attraverso l’educazione culturale. Il tema e progetto di questa edizione, infatti, è  “La Calabria, i volti della speranza” che vuole scoprire “i semi” di speranza che sono realtà già presenti nella regione per farli diventare “segni” di un futuro qualitativamente diverso, socialmente e antropologicamente ben riuscito. La dimensione regionale è visibile anche dal coinvolgimento quinquennale della maggior parte degli editori delle cinque province; dal coinvolgimento biennale di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Calabria; dai due progetti già realizzati: “La Calabria oltre la mafia” e “La via della bellezza: il futuro della Calabria”; il coinvolgimento di esperti che operano nella regione nei vari settori; dai contributi di esperti di fama nazionale e internazionale.

 

Ecco i PERCHE’ della FIERA DEL LIBRO CALABRESE?

– Perché siamo convinti che la battaglia per un futuro di vero sviluppo della Calabria si vince o si perde sul piano culturale.
– Perché siamo convinti che, molto spesso, l’editoria minore è tale solo perché è tagliata fuori dai grandi circuiti della distribuzione e dal relativo strapotere della promozione pubblicitaria. Non riesce, perciò, a sviluppare un adeguato volume di vendite e guadagni, ma che, il più delle volte, non ha nulla da invidiare alla grande editoria per lo standard qualitativo.
– Siamo convinti che diversi autori di grande spessore culturale, per vari motivi, non pubblicano con la grande editoria.
– Ci chiediamo: possiamo rinunciare a parlare con la nostra voce solo perché altri hanno la voce più forte della nostra? Ma a che serve parlare/scrivere se non c’è chi ascolta/legge?

 

Leggi QUI il programma completo della manifestazione.

“Requiem per D. Chisciotte”: Dennis McShade dalla parte del killer

Requiem per D. Chisciotte_Voland_recensione ChronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA“Requiem per D. Chisciotte” è un romanzo noir del 1967, di Dennis McShade, pseudonimo dell’autore portoghese Dinis Machado, edito per la prima volta in italiano da Voland, che ha come protagonista Peter Maynard, un assassino di professione.

 

Maynard utilizza una sua personale filosofia per portare a termine gli incarichi: non si accontenta di essere un mero sicario, segue scrupolosamente un personale “codice etico”, se così si può definire, rintracciando le ragioni che si celano dietro ogni richiesta di uccisione, quasi a renderla un atto giusto.

 

Maynard vuole conoscere sempre “chi” deve uccidere, per questo il compito che gli è stato affidato stavolta gli sembra inammissibile: eliminare il magnate della finanza Big Shelley senza permettersi obiezioni e col divieto di raccogliere qualsiasi tipo di informazione. Il Sindacato del crimine, che lo ha assoldato sotto ricatto, è stato chiaro in merito: nessuna domanda. Ma Maynard, conosciuto anche come il Califfo, non ci sta. Lui, che per raccogliere le idee nei momenti critici legge l’Ulisse di Joyce… come può uccidere un uomo di cui non conosce la storia, e che per giunta porta il nome di un grande poeta inglese? Sa che si metterà nei guai, non si possono contraddire gli ordini del Sindacato, tuttavia non vuole nemmeno sottostare ai diktat dei suoi mandanti. Il Califfo non vuole invischiarsi in alcuna organizzazione, il Califfo non vuole padroni, per questo i suoi nemici sono numerosi e spesso nascosti.

 

Per alleviare la tensione a cui è sottoposto ascolta musica classica: Cajkovskij, Sibelius, Borodin… trangugia litri di latte per calmare la sua ulcera che si accende come una spia a sottolineare i passaggi della sua esistenza in cui frequentemente si perde, inseguendo le ombre della sua intensa attività cerebrale. Si ritrova sovente a fare a pugni con la propria coscienza, che rimane pur sempre la coscienza di un killer, ma non si presenta mai in disordine all’appuntamento con la sua vittima: sceglie con cura l’abito, si sistema la fondina sotto l’ascella e cambia la cravatta se è il caso.

Un professionista stimato, dunque, ma che spaventa per la sua troppa autonomia. Caricato su un’auto viene picchiato a sangue come avvertimento: non può permettersi di tergiversare indagando sulla vita di Big Shelley, gli ordini sono chiari. Ma chi si nasconde dietro il suo pestaggio? È davvero un monito del Sindacato? Quel che risulta chiaro è che nulla è come appare, anzi, può persino capitare che un assassino incaricato di uccidere un malavitoso, trovandosi faccia a faccia con lui, cominci a discutere di letteratura:

 

– Penso che il Don Chisciotte sia la vittoria dello spirito sulla materia. È l’elogio della pazzia – disse.

– E già – risposi. – Ma l’aspetto lirico della pazzia.

– È bello.

– È una delle opere più importanti scritte fino a oggi. Dentro ci sono i nostri mulini a vento, il mio, il suo quelli di tutti.”

 

Peter Maynard è infatti un chiaro riferimento dell’autore a Pierre Ménard, il protagonista del racconto di Borges, che aveva come ambizione quella di riscrivere il Don Chisciotte nel ventesimo secolo. A Maynard è dedicata un’intera trilogia che comprende La mano destra del diavolo e Mulher e Arma, tutti firmati da Machado come Dennis McShade. Lo pseudonimo era d’obbligo, così come l’ambientazione americana, per sfuggire alla forte censura perpetrata all’epoca in Portogallo. Eppure negli scenari cupi, fatti di bische e gangster incravattati, nelle claustrofobiche strade buie e nei pensieri dello stesso Califfo, è possibile percepire quell’atmosfera… è anche possibile simpatizzare per l’assassino, se l’assassino si presenta come un narcisista sovversivo che difende la propria libertà onorando i “contratti” meticolosamente.

Uno spietato filosofo il nostro Maynard, che abbellisce il cinismo della propria vita con la pura poesia. Machado offre in questo modo delle personali visioni, che diventano la sua suggestione narrativa, brillantemente rappresentata nei dialoghi tra i protagonisti:

 

“ – Raccontami, Maynard. A che cosa pensi?

Sorrisi con gli occhi chiusi.

– A Ravel.

Lei scosse la testa.

– Sei pazzo, Maynard. Dimmi.

– A Ravel, signorina. Sto riducendo tutto ciò che penso all’espressione più semplice. Ravel ha ragione. Ha fatto il Bolero con un’incessante ripetizione di note, cambia solo il movimento.

– E quindi?

– E quindi è come la vita. – Dissi e aprii gli occhi. – Le note sono sempre le stesse. Solo i movimenti cambiano. Il resto è un problema di orchestrazione.”

 

 

 

 

“La strana collezione di Mr. Karp”, un’amicizia da collezione; ad Alta Leggibilità!

Mr Karp_biancoenero_recensione_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
“Ti senti scoraggiato, è naturale. Temo capiti spesso ai collezionisti. Non restiamo mai a lungo soddisfatti di quello che abbiamo. Un nuovo acquisto ci entusiasma, ma solo per poco, e subito ne desideriamo uno nuovo. E’ come avere dentro un tarlo che non ti lascia mai in pace”. Randolph è un collezionista, ma questa considerazione di Mr. Karp non è molto chiara per lui, un undicenne con il tarlo per il collezionismo. Ma partiamo dall’inizio: questa è “La strana collezione di Mr. Karp”, la storia – scritta da Cary Fagan, tradotta da Flavio Sorrentino, illustrata da Mauro Ferrero e pubblicata da Biancoenero Edizioni – di una strana e curiosa amicizia tra Randolph e il Mr. Karp.

Randolph vive in una grande casa con genitori e sorelle “festidiose”, gioca a hockey e ha il pallino del collezionismo: ha cominciato la sua “carriera” a soli quattro anni collezionando sassi, poi sfere innevate e calzascarpe. Ora ha una certa esperienza e collezioni un po’ più elaborate; infatti, raccoglie tappi di bottiglie di birra, penne e parole. Le parole sono alquanto astratte, ma si possono collezionare facilmente – assicura Randolph – cercando sul dizionario e segnando quelle che non si conoscono facendole entrare di diritto nella propria collezione. A undici anni, comunque, Randolph è un po’ stufo di queste raccolte, vorrebbe cominciare una nuova collezione, avvincente e non banale. Per questo si rivolge a Mr. Karp. Mr. Karp è un uomo tranquillo e distinto, lavora all’Ufficio Reclami di un grande magazzino ed è il nuovo inquilino del terzo piano, la mansarda che la famiglia di Randolph ha dovuto affittare per riuscire a pagare spese e bollette in un periodo difficile. Randolph è attratto dalla figura misteriosa di Mr. Karp da quando ha saputo che l’uomo è un collezionista. Ma di cosa? Durante il trasloco la sua collezione è chiusa in scatoloni con la scritta “fragile”, “deperibile”… quali oggetti, se non i cibi sono deperibili? Allora comincia, quasi timidamente, il dialogo tra l’uomo e il ragazzo, un dialogo che porterà Randolph a scoprire una collezione preziosa e spossante che farà arrivare Mr. Karp fino in Giappone.

 

“La strana collezione di Mr. Karp” è una storia semplice, intensa e piena di colpi di scena.

Il libro, pubblicato nella collana Maxi Zoom, è stato impaginato seguendo i criteri di Alta Leggibilità per rendere più agevole la lettura di tutti.

 

 

LABirinti Festival – Narrazioni tra arte e vita: Torino dal 25 al 27 ottobre

LABirinti Festival_torino_2013_chronicalibriTORINO – LABirinti Festival – Narrazioni, tra arte e vita è in programma a Torino (presso l’OPEN 011 di corso Venezia, 11) da venerdì 25 a domenica 27 ottobre. Un’originale programmazione di incontri, in un’inconsueta e innovativa commistione fra letteratura, multimedialità e cinema, sarà l’aspetto caratterizzante dell’evento.
Gli editori presenti: Aguaplano, Avagliano, Ediciclo, La vita felice, Edizioni e/o, Voland, Quodilibet, Scritturapura Casa Editrice, Marsilio, Transeuropa Edizioni, Instar, Gaffi Editore, Kowalski, Edizioni La Linea, Whitefly, ‘Round midnight edizioni, Las Vegas Edizioni, Miraggi Editore, Mucchi Editore, Eris, Portaparole, Fernandel, Salvatore Sciascia Editore, Indiana.

 

Gli autori: Claudio Morandini, Matteo Marchesini, Vito Santoro, Vito Ferro, Anna Toscano, Daniela Marcheschi, Marco Lazzarotto, Fabrizio Elefante, Daniela D’Angelo, Andrea Pomella, Fernando Coratelli, Giuseppe Giglio, Grazia Valente, Tiziano Fratus, Franz Krauspenhaar, Francesco Signor, Andrea Caterini, Davide Rondoni, Anna Maria Carpi, Massimiliano Borelli, Giuseppe Lupo, Massimo Maugeri, Cristina De Laurentis, Vanni Santoni.

 

Leggi QUI il programma completo di LABirinti Festival 2013.

Novità Topipittori: “Scompiripiglio”, la storia di Talfino la decidi tu!

ScompiripiglioGiulia Siena
ROMA
– “Quante avventure lungo la strada! Ma alla fine Talfino è arrivato sano e salvo. E a voi Talfini che cosa è successo?” Talfino, il protagonista di “Scompiripiglio” – un nuovo nuovissimo libro di Topipittori – è un animaletto curioso, un ibrido tra una talpa e un delfino. Questo simpatico personaggio, nato dalla fantasia nipponica dello Studio Euphrates, è il protagonista del primo di una serie di tre libri che ha già spopolato in Giappone. Così come Talfino, i suoi amici protagonisti di queste avventure, sono degli Scompiripigli, animaletti simpatici, divertenti mix molto diversi tra loro: c’è Formiglio, un formichiere + coniglio, il cuoco della Scompiripappa; Polnacchia, polipo + cornacchia, brava a cucinare le torte e il Girachiere, giraffa + formichiere addetta alla vendita delle ciambelle.

 

Il libro, diviso in tre mini avventure, ci fa entrare nel quotidiano di Talfino: per prima cosa il nostro simpatico amico deve decidere cosa mangiare, meglio le uova o le polpette? Dovrà scegliere tra l’hamburger, il gelato, le ciambelle e molte altre delizie. Ma la scelta continua; nella seconda storia Talfino deve portare un bel regalo alla sua amica Polnacchia, cosa regalarle e come arrivare a casa senza smarrirsi? Nell’ultima storia, poi, il protagonista decide di fare una passeggiata… ma il sentiero non è poi così semplice! Talfino è sempre molto indeciso, forse per questo la sua storia può seguire strade differenti e può farsi guidare dal lettore. Nel libro, infatti, ognuna delle tre mini storie ha percorsi alternativi che portano, sempre e comunque, al lieto fine.