Saint Exupéry: il pilota scrittore raccontato da Bernard Marck

odoya_Antoine de Saint Exupéry. Il pilota scrittore_chronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA
– Nell’estate del 1911 un ragazzino dalla faccia tosta che rispondeva al nome di Antoine Marie de Saint Exupéry, ebbe il suo battesimo dell’aria, a Saint Maurice, nella Francia orientale, l’oasi incontaminata dove aveva trascorso la sua infanzia. L’entusiasmo fu tale da suscitare in lui l’incontenibile voglia di riportare l’esperienza in versi: “La scrittura mescolata all’aviazione. Non è che l’inizio”. Fu questo il punto di convergenza della duplice spinta motrice che lanciò la vita dell’appena undicenne conte de Saint Exupéry verso il destino del grand’uomo che sarà, pioniere dell’aria ed illustre scrittore.

Molto è stato raccontato sulle leggendarie imprese di “Saint Ex”, come veniva chiamato dagli amici, non sono mancate nemmeno trasposizioni cinematografiche, del resto la sua vita ben si presta, poiché fu tutta un’avventura fuori dall’ordinario, come la sua produzione letteraria e la sua morte, su cui ancora persiste un alone di mistero.
Quella che ci presenta Bernard Marck per le Edizioni Odoya, “Antoine de Saint Exupéry. Il pilota scrittore”, è una biografia sincera, il ritratto meticoloso di un autore tra i più amati, in cui le cronache delle sue avventure aeree e personali tracciano un profilo psicologico tanto complesso quanto affascinante.
Non si potrà che sorridere della curiosa abitudine del fanciullo Saint Exupéry di svegliare nel cuore della notte la madre e le sorelle per declamare trionfante un verso appena composto, abitudine che manterrà nell’età adulta con buona pace dei suoi amici, costretti ad ascoltarlo al telefono nelle ore più impensate. Antoine era così, non era mai uscito dalla sua infanzia, anzi tenacemente tese a ricrearne gli scenari e gli atteggiamenti. Memorabile in questo senso fu il primo incontro con Consuelo Suncin Sandoval, futura Madame de Saint Exupéry: trascinata a forza su un velivolo da un Antoine stregato dalle sue grazie, fu fatta accomodare sul seggiolino del copilota e, una volta in volo, le venne reclamato un bacio a fronte del quale il pilota avrebbe risparmiato dall’annegamento tutto l’equipaggio. Al “no” secco di Consuelo, come un bambino che non vede accontentato il suo capriccio, scoppiò a piangere e, mentre si lanciava in picchiata verso il mare, riuscì finalmente a strappare quel bacio alla bella salvadoregna… Anche questo era il conte Antoine de Saint Exupéry, un uomo imprevedibile dall’aspetto di un gigante, che amava le favole pur vivendo immerso nel mondo, il bambino bizzoso e l’eroe temerario dell’Aéropostale.
Negli anni Venti gli aviatori a rischio della propria vita esploravano una rete chiamata a diventare commerciale, Saint Exupéry trasporterà la posta verso Sud, assieme a lui una squadra di intrepidi operai del cielo. Nomi come Mermoz, Guillaumet e Reine rimarranno scolpiti nel cuore dello scrittore e nella storia dell’aviazione. Lanciato nei Pirenei, o messo alla prova sulla Linea Tolosa- Casablanca- Dakar, Antoine sfida le avversità, supera malattie e tempra il proprio spirito. Da queste esperienze trarrà spunto per i suoi libri, primo fra tutti “Corriere del Sud”, ma anche “Volo di notte” e “Terra degli uomini” erano opere imperniate di una rara comunione umana, quella che sperimentò con i suoi colleghi a partire da questo periodo.

 

Il suo rapporto con il deserto, fatto di silenziose alchimie ed infinite attese, costituirà invece molta dell’impalcatura dei suoi scritti.
“Il deserto, col suo balletto d’ombre e di luce, scopre lo scrittore, lo libera momentaneamente dalle sue contraddizioni per meglio rivelarlo”. La morte è a portata di mano e l’avaria è una possibilità reale, mentre gli scali in mezzo alle distese riarse della costa mauritana stordiscono di solitudine gli equipaggi. Diversivo salutare è rappresentato dagli animali, gazzelle o camaleonti, e qui compare il fennec, la volpe del deserto con le sue enormi orecchie. Saint Exupéry sente che “addomesticare” è il suo ruolo, anzi sottolinea spesso la bellezza della parola, che sarà la parola chiave della sua opera più nota, “Il Piccolo Principe”.
Lunga e laboriosa fu la gestazione de “Il Piccolo Principe”, a partire dalla sua pubblicazione: il bambino biondo dalla lunga sciarpa bianca fece per la prima volta la sua comparsa il 6 aprile del 1943 a New York in lingua inglese. In Europa infuriava la guerra e Saint Exupéry era già stato messo al centro di duri dibattiti politici, che lo dipingevano a seconda delle parti, una volta sostenitore di de Gaulle, una volta di Pétain. Le polemiche volte alla politicizzazione dei suoi scritti, contribuirono ad incrementare un palpabile senso di mal di vivere, da cui sembrava affetto nell’ultima parte della sua vita.
Reduce da incidenti aerei gravissimi che avevano fortemente penalizzato il suo corpo, spesso ripensava ai vecchi colleghi, eroi dell’Aéropostale, che oramai non esisteva più, avendo ceduto il passo alla nascente Air France. Anche i suoi colleghi non esistevano più e il suo matrimonio si reggeva a stento in piedi, a causa delle reciproche infedeltà, quelle di lui erano addirittura ufficializzate, e di un comportamento volubile negli affetti come nei lussi. Soffrì sempre una certa precarietà economica e spesso ricorse all’aiuto del borsellino di sua madre, ma raramente rinunciava ai vizi, del resto non era forse nato conte? Eppure non conosceva malizia, si sporcava nella maniera perdonabile con cui si sporcano i bambini. Proprio il Piccolo Principe venne definito da Anne Morrow Lindbergh “un adulto con un cuore di bambino”, descrizione che calzava a pennello col conte Saint Ex. Il successo del libro fu di portata mondiale, definito anche “una favola triste”, era l’occasione di Antoine per rivelare ancora una volta al mondo la sua prospettiva poetica e gentile dell’esistenza, per dichiarare finalmente il suo amore per Consuelo vestendola dei panni della “rosa”, l’unica al mondo, la rosa del Piccolo Principe.

 

Come quella favola triste, si chiuse anche la sua storia, silenziosamente, una mattina del 31 luglio 1944, mentre era in volo di ricognizione sul Mediterraneo, in missione per gli Alleati, pronto ad infastidire i tedeschi nei loro covi. Era un “Pilota di guerra” (come aveva intitolato una sua opera) e a bordo di un Lightning bimotore semplicemente sparì.

 

Bernard Marck in 576 pagine offre un racconto davvero generoso, frutto di oltre vent’anni di ricerche, di una vita talmente densa da costituire il solido basamento per le opere dello stesso Saint Exupéry. Si coglie nel linguaggio la profonda deferenza di Marck nei confronti di quest’autore, il ritratto storico è avvincente e appassionato, il punto di vista affettuoso e mai lezioso.

Un lavoro magistrale, all’altezza dell’esistenza straordinaria che viene narrata.

 

“Super cibi per la mente”: quando medicina e alimentazione si incontrano

supercibi_sonda_recensione chrlROMA“Il libro che hai tra le mani vuole imprimere una svolta a questa situazione (progressiva perdita della memoria e crescente numero di persone affette da malattie al sistema nervoso ndr). Possiamo fare tantissimo per prevenire le perdite di memoria, o semplicemente per massimizzare le nostre prestazioni mentali, in modo da sentirci sempre meglio. Bastano semplici scelte per potenziare e proteggere il cervello, per guadagnare energia, per dormire meglio e migliorare la salute in generale”. Con queste certezze il professor Neal D. Barnard dà vita a “Super cibi per la mente”, un programma alimentare per proteggere il cervello e rafforzare la memoria. Il saggio, pubblicato in Italia da Sonda con la prefazione di Luciana Baroni, è un viaggio nel tanto agognato benessere psico fisico partendo dalla tavola. La nutrizione, infatti, gioca un ruolo fondamentale sulla nostra salute: secondo il dottor Barnard il cibo può aiutare a combattere contro i vuoti di memoria, il deterioramento cognitivo, l’ictus, l’Alzheimer e tutte quelle malattie che compromettono il funzionamento del nostro cervello. Dall’altra parte, ci sono cibi che a causa della massiccia presenza di metalli e grassi saturi non fanno altro che alimentare e aumentare il rischio di danni per la nostra salute psicofisica. Come proteggersi? Come dare nuovo vigore al nostro cervello e al nostro cuore?

 

Attraverso un “programma in 3 passi” (sfruttare i cibi migliori, allenare il cervello ed eliminare i pericoli dovuti ai disturbi del sonno e ai farmaci) e con l’aiuto dei cibi, o meglio dei Super cibi, possiamo ridurre il rischio di malattie neuro degenerative. I Super cibi – questi alimenti con i super poteri tratteggiati dal dott. Barnard – ci vengono in soccorso con vitamine importanti che svolgono un ruolo cruciale nella protezione del cervello: a Vitamina E (antiossidante) contenuta in broccoli, spinaci, mandorle, noci e nocciole; Vitamina B (acido folico) presente in spianaci, asparagi e verdura a foglia verde; poi cereali, fagioli e banane e molti altri Super cibi che concorrono ogni giorno alla nostra salute. Il libro, infatti, si chiude con una sezione ricette che rende molto più facile e pratico il nostro viaggio verso il benessere.

 
Con chiarezza, passione e conoscenza, il professor Neal D. Barnard ci rende consumatori consapevoli, ci fa capire a quali conseguenze può portare una errata educazione alimentare e ci conduce verso uno stile di vita più sano.

 

Premio Internazionale di Letteratura Città di Como: c’è tempo fino al 25 aprile

Locandina_Premio Citta di Como_bCOMO – Arriva la prima edizione del Premio internazionale di letteratura “Città di Como” rivolto ad autori e case editrici per opere edite e inedite. Il Premio, organizzato con il patrocinio del Comune di Como, del Comune di Erba, del Corriere di Como, di Comolake.com, di Editoriale Lariana, dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, di Partners Advertising & Web Addicted, di Espansione Tv, dell’Associazione Culturale Parolario e Casa della Poesia di Como, è suddiviso in tre sezioni (poesia, narrativa e sezione giovani). Della sezione poesia, dedicata alla poetessa Alda Merini, fanno parte le categorie “Volume Edito di Poesia”, per cui è possibile presentare un solo volume, e “Inediti Poesia”, per cui si possono inviare fino a 5 componimenti poetici. La sezione di narrativa, dedicata invece allo scrittore comasco Giuseppe Pontiggia, scomparso dieci anni fa, si compone delle categorie “Libro Edito di Narrativa”, “Racconti del territorio”, per la quale è possibile inviare un racconto edito o inedito sul tema “Il territorio e l’anima”, e della categoria “Aforismi”. La sezione “Giovani” (studenti e under 25), infine, comprende tutte le sezioni elencate in precedenza con una esclusiva graduatoria di merito. I vincitori saranno decretati da due giurie, una tecnica e una popolare. La giuria tecnica, presieduta dallo scrittore Andrea Vitali e formata da Giorgio Albonico, Maurizio Cucchi, Laura Garavaglia, Emilio Magni e Lorenzo Morandotti, sceglierà 5 finalisti per ogni sezione che verranno a loro volta valutati da un gruppo di lettori selezionati da una importante libreria di Como tra i fruitori non occasionali di libri, assidui ed esperti nella lettura. La somma delle due votazioni porterà alla proclamazione dei vincitori per ogni sezione. Verranno inoltre assegnati un premio speciale alla memoria a Carla Porta Musa, scrittrice che per molti anni ha onorato la vita culturale comasca, e un premio a una personalità che, in questi ultimi due anni, si è distinta per la diffusione della cultura. I migliori elaborati riceveranno un premio in denaro.

La domanda di partecipazione deve essere consegnata entro il 25 aprile 2014.

 

 

Scarica qui il bando completo e la scheda di iscrizione al Premio.

 

Novità: il 6 marzo arriva “La falena” di James M. Cain

ISBNMILANO – Una storia di amori impossibili e sogni infranti ambientata nell’America della Grande depressione; questa è “La falena”, il romanzo di James M. Cain, in libreria dal 6 marzo per ISBN Edizioni.
Ambientata a Baltimora nel 1908, la storia è quella di Jack Dillon, un bambino prodigio. Grazie alla sua voce angelica, «il piccolo menestrello del Maryland» diventa un caso giornalistico nazionale. Finché, a tredici anni, arriva la pubertà a portargli via il dono, sbarrandogli la strada della fama e del successo. Quando gli Stati Uniti vengono colpiti dalla crisi del ’29, anche la famiglia del protagonista precipita bruscamente sul lastrico. Innamorato della ragazza sbagliata, Jack manda all’aria il suo matrimonio e decide di partire all’avventura. Durante i suoi vagabondaggi si confronta con le ambiguità dell’America della Grande depressione, con le sue asprezze, le sue disuguaglianze, le sue possibilità di riscatto e redenzione. Giocatore di football professionista , impiegato d’albergo, clochard, impresario e soldato, per tutta la vita Jack Dillon cerca disperatamente qualcosa in cui credere, qualcosa che assomigli agli sgargianti colori di quella falena vista per la prima volta nel giardino di casa, mentre «si allontanava svolazzando tra gli alberi, libera e viva».

10 Libri di San Valentino per aspettare, amare e odiare l’amore

schloeROMA – Ogni anno torna puntuale l’appuntamento con l’amore e così, puntualmente, tornano i nostri consigli di lettura per il giorno, consumisticamente, più dolce. Per noi questo San Valentino 2014 non è altro che un nuovo espediente per invogliarvi a comprare un libro, un modo diverso per suggerirvi libri che narrano l’attesa dell’amore, descrivono il desiderio, raccontano la bellezza del legame e parlano in modo dissacrante, ironico e alternativo del sentimento più folle del mondo, l’amore. Ecco i nostri 10 Libri di San Valentino; 10 libri differenti, 10 libri di un amore (per la lettura) che troverete solo qui.

 

 

1. “Ti aspettavo” di J. Lynn, Nord
Si aspetta l’università per cambiare aria, per fuggire. E Avery dopo le serate da dimenticare e gli amori da cambiare punta tutto sulla nuova vita, dovrà solamente pensare alle lezione, a conoscere nuova gente e ad evitare quel ragazzo che le fa battere il cuore… Ma non è poi così semplice.

2. “Un giorno” di David Nicholls, Neri Pozza
Emma ha grandi ideali, Dexter ha un mucchio di soldi e per entrambi sta finendo un’epoca. Dopo quel giorno, nudi a letto insieme, le cose cambieranno, finiranno i giorni dell’università e arriveranno le scelte. Ma ora sono insieme, così diversi e così vicini.

3. “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald, Einaudi
Pubblicato per la prima volta nel 1934, “Tenera è la notte” è forse il romanzo di Fitzgerald più coinvolgente dal punto di vista emotivo: disagio, passione, amore e tradimento si mescolano alla forza narrativa dell’autore e alla sua stupefacente inventiva.

4. “Le briglie d’oro. Poesie per Marina 1984 – 2004” di Alda Merini, Libri Scheiwiller
Il libro raccoglie oltre un centinaio di poesie d’amore inedite scritte da Alda Merini nell’arco di vent’anni. Caratteristica che le accomuna è di essere nate durante la frequentazione della casa editrice, in un’intensa e durevole familiarità da un lato con Vanni Scheiwiller e dall’altro con Marina Bignotti, destinataria di molti testi, amica e “anima affine” della poetessa milanese.

 5. “Poeti innamorati. Da Guittone a Raboni” di Patrizia Valduga, Interlinea
“Fuoco di paglia è amore di poeta, / perciò è vorace, ed è così fugace”. Questo dice Attila József: l’amore dei poeti è come l’amore degli adolescenti, che vogliono essere quello che non sono, che vogliono che gli altri siano quello che non sono, che vogliono dare l’amore a chi non lo vuole, che perdono l’amore appena lo possiedono, che se ne stancano appena lo conquistano, che pensano di poter davvero possedere una persona, davvero conoscerla interamente e definitivamente”: così scrive Patrizia Valduga, una delle poetesse più note per i suoi versi d’amore, introducendo questa originale antologia sui poeti innamorati, da Guittone d’Arezzo fino a Giovanni Raboni.

6. “Nemico, amico, amante” di Alice Munro, Einaudi
Nove racconti per percorrere la passione coniugale, l’ardente desiderio sessuale, la voglia, l’abbandono ad essa e il ricordo che rimane nonostante il passare degli anni. Con una scrittura descrittiva, lussureggiante e generosa, “Nemico, amico e amante” esplora la memoria e tutte le sue emozioni.

7. “Voglio di più” di Sophie Morgan, Bompiani
Nella vita professionale è una donna in carriera che ottiene sempre quello che vuole, nella vita privata si sottomette anima e corpo a uomini che la dominano. Le sue storie sono tutte diverse, ma cosa succede quando Sophie incontra il dominatore dei suoi sogni e erotismo e amore si incontrano?

8. “La lezione” di Alissa Nutting, Einaudi
Passione, erotismo e pericolo sono gli ingredienti di questo nuovissimo romanzo di Alissa Nutting. La protagonista, Celeste, si prende cura del suo corpo in modo maniacale: lava, accarezza e leviga quel tempio nel quale ama catturare le sue giovani prede; ad ogni costo.

9. “Sposami. Manuale di sopravvivenza alla vita di coppia” di Dan Rhodes, Edizioni e/o
Non sempre l’amore è una cosa meravigliosa. E oggi, proprio in questo giorno, Dan Rhodes, autore di “Sposami” è qui a ribadirlo. Tradimenti, litigi, insoddisfazione sessuale, separazioni e crisi isteriche sono solo alcuni dei tanti cataclismi che si abbattono sulla coppia e che in questo libro vengono narrati sotto forma di tante e diverse storie.

10. “Contro l’amore” di Robert Poulet, Castelvecchi
Pubblicato per la prima volta nel 1962, “Contro l’amore” si è confermato negli anni uno dei libri più “cinici” e illuminanti sull’amore. L’amore, sentimento inesistente per il “cattivissimo” Poulet che sostiene, infatti, l’esistenza del desiderio, della passione e dell’eros e non dell’amore, questa parola inflazionata e poco più che vuota. Amore o “Contro l’amore”?

 

 

Immagine: Christian Schloe 

Orecchio Acerbo: “L’uovo Meraviglioso” arriva tra qualche giorno in libreria

L_uovo_meraviglioso_copROMA – Sarà in libreria da venerdì 14 febbraio “L’uovo Meraviglioso”, il nuovo libro per ragazzi firmato da Orecchio Acerbo Editore.  Le delicate tonalità delle immagini di Dahlov Ipcar – appositamente restaurate – rendono omaggio al fascino del mondo preistorico e alla maestosità dei dinosauri.

 

 

Si fa presto a dire dinosauro. Sì, ma quale? Ce n’è per tutti gusti, grandi e piccoli, erbivori e carnivori, bipedi e quadrupedi, aviari e acquatici e terrestri. Ben più di mille specie, ci dicono i paleontologi. Quattordici invece, tra i più maestosi, quelli disegnati da Dahlov Ipcar. Ritratti con grande realismo e con straordinaria maestria, per farne dono a Bobby, come dice la dedica, ma anche, ci piace pensare, per contraddire quel “terrificante lucertola” che l’etimologia di dinosauro suggerisce. Dal brontosauro al triceratopo, dal coritosauro allo pteranodonte, non di una semplice vetrina di ritratti si tratta, ma di una vera e propria storia. Meglio, di una storia vera, lunga milioni di anni. Quella dell’evoluzione. E quel meraviglioso uovo del titolo, pretesto e conclusione del racconto, si schiude per ricordarci che, per quanto strano e incredibile possa apparirci, molto probabilmente cardellini e aquile, avvoltoi e passerotti, dai dinosauri discendono.

 

Novità: “Il coccodrillo che non amava l’acqua”

il_coccodrillo_valentina edizioniGiulia Siena
MILANO
– La storia è quella di un piccolo coccodrillo un po’ strano. Questa è la storia de “Il coccodrillo che non amava l’acqua”, il libro di Gemma Merino (Valentina Edizioni) che arriva in libreria proprio in questi giorni.

Il protagonista di questa storia è un piccolo animaletto che nonostante tutti i suoi sforzi non riesce proprio a raggiungere i suoi fratelli nello stagno. Il coccodrillo le ha provate tutte, ha anche comprato un salvagente, ha provato a tuffarsi dal trampolino, a saltare giù nell’acqua, a divertirsi con i fratelli nella vasca di casa, ma lui preferisce arrampicarsi sugli alberi e stare all’asciutto. Quell’acqua, poi, così viscida e fredda, così bagnata e inutile, proprio non riesce ad attirarlo. Almeno non come gli alberi su cui si arrampica felice, cosa che i suoi fratelli guardano con un certo disgusto; ma cosa può farci il piccolo coccodrillo? Non è mica colpa sua se, mentre, starnutisce, scopre qualcosa di se che neanche lui conosceva.

 

Età: dai 3 ai 7 anni

Intervista a Thomas Jonglez, l’editore delle guide non convenzionali

jonglezGiulia Siena
VENEZIA
– Jonglez è la casa editrice che esplora il mondo attraverso gli occhi e le parole degli stessi abitanti. Jonglez è un progetto editoriale nato dalla volontà di Thomas Jonglez, imprenditore francese con la passione per il viaggio che, dopo aver attraversato buona parte del mondo, si è fermato pensando che per un buon viaggio c’è bisogno di una buona guida: un libro non scontato, mai banale e che possa permettere al turista e al curioso di percorrere non solo le piazze conosciute, ma anche le piccole strade misteriose, i monumenti nascosti e gli edifici pieni di fascino. Sono nate così le Edizioni Jonglez e abbiamo chiesto all’editore, Thomas Jonglez, di accompagnarci in questo piccolo tour per conoscerle meglio.

 

 

La storia delle Edizioni Jonglez si lega in modo indissolubile a quella del suo fondatore, Thomas Jonglez che un giorno decide di abbandonare tutto e dedicarsi completamente all’editoria. E’ proprio andata così la storia?
Sì, è andata cosi. Mi sono reso conto, dopo vari anni di lavoro in un’azienda multinazionale, che avevo bisogno di essere il capo di me stesso e che l’editoria culturale mi corrispondeva perfettamente. Purtroppo, si guadagna troppo poco come autore, per questo decisi di costruire la mia casa editrice.

Jonglez_ThomasIl viaggio, poi, è il tratto distintivo delle Edizioni Jonglez e di tutta la linea editoriale. Cos’è il viaggio per voi?
Il viaggio non è solo l’esotismo, il relax o l’incontro di altre culture. E’ sopratutto un momento in cui siamo più presenti più coscienti di quello che sta intorno a noi: tutto è nuovo e quindi tutto attrae la nostra attenzione con più forza. In viaggio, la vita è più intensa perché siamo più ‘concentrati’ su quello che succede. In questo senso, il viaggio diventa un momento spirituale: impariamo a essere più presenti alla vita, ad ogni momento di essa. Il più difficile è rimanere in questo stato un volta tornato a casa.  E qui che le nostre guide possono avere un ruolo importante: le nostre guide  aiutano i lettori a scoprire luoghi nuovi, dettagli inosservati vicino a casa propria, ogni giorno, diventa quasi un allenamento quotidiano alla presenza, e cioè, alla spiritualità.

 

Jonglez oggi è sinonimo di libri internazionali (tradotti in più lingue) che parlano di luoghi fascinosi e turistici, territori di grande attrattiva ma allo stesso tempo misteriosi. Come seleziona le città e i luoghi che poi entreranno nei libri?
I nostri libri sono fatti per gli abitanti e per i viaggiatori curiosi. Qualsiasi città grande o molto turistica è quindi interessante. Per i luoghi, chiediamo sempre agli autori di leggere tutto quello che c’è nelle guide tradizionali e di eliminarle per la nostra guida. Parliamo solo di cose che non entrano nelle guide tradizionali.

 

Le prossime pubblicazioni in calendario?
A maggio arriverà in libreria “Napoli insolita e segreta”, sarà una guida fantastica, mai vista, che sorprenderà molti Napoletani; e “Praga insolita e segreta”, una città particolarmente fascinosa che meritava una guida del genere.

 

Fare libri è…
…aprire una porta.

 

 

ALCUNI TITOLI JONGLEZ
“Parigi insolita e segreta”
“Venezia insolita e segreta”
“Roma insolita e segreta”
“Madrid insolita e segreta”
“Londra insolita e segreta”

 

*La foto è stata gentilmente concessa dall’editore

“Ordinary”, la Graphic Novel. Storia e immagini di un’anima fragile

ordinary_recensioneGiulia Siena
ROMA
“Non sono pronto ad abbandonare la speranza”. Così torna Diego, l’anima fragile, sensuale e romantica di “Ordinary”, il romanzo dello scrittore Emiliano Reali. Diego torna, ma questa volta il suo personaggio è anche una figura, un disegno che si muove su una scenografia di immagini e situazioni; questa volta è “Ordinary Graphic Novel”.

La storia di questa Graphic Novel comincia nel marzo 2013, quando la casa editrice DEd’A, in collaborazione con lo scrittore romano, lancia “Una riga per un tratto“, il contest rivolto a illustratori e disegnatori esordienti romani per trasformare il romanzo “Ordinary”in una storia a immagini. A vincere è stata Giuditta Gaudioso che per mesi ha lavorato accanto a Reali per dare alle stampe una storia intensa, commovente e attualissima.

La storia è quella di Diego, è la storia di un giovane omosessuale che ogni giorno si scontra contro le indifferenze sociali, i problemi lavorativi, i drammi e i tranelli che i giovani devono schivare ogni giorno; Diego è il protagonista fragile – o meglio, all’apparenza fragile – che nel corso della storia mostrerà la determinazione e la consapevolezza, la sua forza nel lottare e nel cercare. Ma la storia di Diego è anche la storia di una grande amicizia, il racconto – narrato in modo limpido da Emiliano Reali e sottolineato con forza dalle illustrazioni di Giuditta Gaudioso – della ricerca di un amore puro e sincero. Una ricerca che va oltre le differenze di genere, una ricerca quasi foscoliana di un “porto quiete” che sia complicità, accoglienza e abbandono. Una ricerca che percorre tutti i capitoli di questa storia a immagini ed è la stessa ricerca che ha visto Diego, già protagonista anni fa del romanzo “Ordinary”, paladino dell’amore sincero.

 

VEDI QUI LA VIDEOINTERVISTA iTvRome CHRONICALibri a Emiliano Reali

“Lilus Kikus” e la magia di chi è diverso

lilus kikusGiulia Siena
ROMA
“Mentre passeggia Lilus sogna, cullata dal suo modo di camminare che ricorda il dondolio di una barca… sogna di avere un castello. La Castellana lontana”. Lilus Kikus è una bambina leggera; il suo andar ricorda quello di una farfalla giocosa, il suo andare non ha una destinazione precisa perché Lilus segue quello che i suoi occhi vedono e rincorre quello che la sua curiosità suggerisce. Lilus non è come gli altri bambini, lei è diversa: non gioca nella sua camera senza tende e piena di luce, gioca agli angoli delle strade, sul ciglio del marciapiede oppure in riva al mare; lei crede alle streghe, ha amiche libere, sbarazzine e ancora più strane, parla con i grandi e passa il suo tempo libero seduta sulle scale. Lilus può sembrare un po’ stramba, ma ha una magia che solo i protagonisti delle grandi favole hanno.

 

Scritto nel 1954, “Lilus Kikus” è il racconto della scrittrice e giornalista messicana Elena Poniatowska. Pubblicato in Italia nella collana Ta Wil de La Lepre Edizioni, il libro è una scatola magica nella quale si entra e si viene rapiti. Lilus è come cosparsa di polvere prodigiosa che la rende unica e accattivante, che rende il suo camminare altalenante una culla per il lettore che guarda al mondo attraverso lo sguardo mutante di questa bambina. Lilus è vita, quella vita che da grandi dimentichiamo di guardare; Lilus è innocenza, vivacità e moto perpetuo; Lilus è quella curiosità vorace che ancora oggi riesce a cambiare il mondo.