Giulia Siena
PARMA – Emmanuel Bove – come scrive Antonio Castronovo nella postfazione de L’equivoco – “aveva rischiato l’oblio: aveva scritto tra il 1924 e il 1945 una trentina di romanzi, vari racconti e un breve diario”. L’abbondante e veloce produzione narrativa, però, non bastò a fare emergere l’interessante voce narrativa dell’autore parigino tra il chiasso corale del dopoguerra. Eppure la scrittura di Bove (nato Bobovnikoff da padre russo e madre lussemburghese) attrae per lucidità, ricchezza e perspicacia. L’occasione per conoscerla, scoprirla o riscoprirla è, appunto, L’equivoco, il racconto del 1930 portato in Italia dalla sempre sorprendente Via del Vento Edizioni.
Autore: Giulia Siena
Intervista: Libreria Il Gorilla e L’Alligatore
ORTE – In provincia di Viterbo, in un paese con meno di diecimila abitanti, Stefania (nella foto in basso) ha voluto dare vita a un luogo che fosse animato dai libri e, attraverso essi, che una intera comunità si incontrasse e si confrontasse. Così nel 2009 si sono aperte le porte della libreria Il Gorilla e L’Alligatore, uno spazio che contiene tante diverse letture e molte esperienze.
Vediamo come è nata quest’avventura.
“Il regno dei disertori”, una graphic novel d’avventura. E Sinnos si prepara per il Bologna Children’s Book Fair 2019
Giulia Siena
PARMA – Pier Remigio, figlio inetto e frutto di un errore, ha sovvertito regole non scritte ed è per questo che suo padre, il tenente, gli dà la caccia. Pier Remigio non è altro che un ragazzo, e suo padre un tiranno. Quest’ultimo vuole acciuffare quel figlio sbagliato, quella continua minaccia per la sua potenza e per la sua discendenza. L’eredità andrà al figlio “giusto”, colui che non è un bastardo, che continuerà la sua strada costruita con odio e prepotenza.
Odoya: Sebastiani compone la più completa guida all’opera di Evangelisti
Giulia Siena
PARMA – “Per quanto Evangelisti sia stato definito l’apripista di una nuova stagione della fantascienza italiana, delimitare l’appartenenza del Ciclo di Eymerich a un genere specifico è impresa inutile. Siamo nel territorio dell’ibridazione, nella cosiddetta “paraletteratura”, termine da sempre utilizzato con valenza spregiativa ma non dall’autore bolognese”.
Alberto Sebastiani porta in libreria per Odoya Nicolas Eymerich. Il lettore e l’immaginario in Valerio Evangelisti, la più completa guida all’opera del più celebre autore italiano di fantascienza.
Interviste: L’angolo retto, da sogno a libreria indipendente
Giulia Siena
LOCOROTONDO – Locorotondo si erge fiera su una collina; la città – illuminata da una luce intensa – si guarda attorno, tra viti e trulli. La sua è una storia antica, una di quelle che affascina i turisti e rende fieri i residenti. Locorotondo rappresenta quella Puglia che non è mai morta, che non è mai appassita, anzi, ha trovato la forza di evolvere e fiorire. Ci troviamo in territorio di Bari, al confine con le province di Brindisi e Taranto, qui la cultura ha ancora vita, qui non ha mai smesso di alimentare i sogni di coloro che ancora credono nel proprio territorio e nelle proprie capacità. Qui, nella sua amata Locorotondo, il giovane imprenditore Paolo Giacovelli (nella foto in basso) ha dato vita alla Giacovelli Editore e nel 2017 alla Libreria L’angolo retto. Vediamo come è nato questo progetto.
Tunué: “Gli anni migliori”, la graphic novel delle evoluzioni
Giulia Siena
PARMA – Stefano Casini disegna storie e immagini; le sue opere sono tradotte in tutto il mondo. Le sue opere parlano di eroi e avventurieri. Questa volta, con Gli anni migliori, Stefano Casini – fumettista di fama internazionale – torna nei suoi luoghi per narrare e disegnare una storia di crescita ed evoluzioni. La graphic novel, pubblicata da Tunué, si staglia sullo sfondo della Toscana. I protagonisti, Saverio e Max si muovono tra le strade di Livorno, tra la scuola e terrazza Mascagni che guarda al Tirreno.
Juan Arjona, “A volte mi annoio”: indossare i panni degli altri per accettare se stessi
Giulia Siena
PARMA – Tanti volti, tante età, tanti colori, tante forme, tante espressioni e tante storie. La copertina di A volte mi annoio, il libro Juan Arjona, illustrato da Enrique Quevedo e tradotto da Rossella Michienzi per Coccole Books è un elogio alla diversità. La noia, infatti, non è altro che un espediente per poter indossare tutte le facce che si vuole, senza essere rimproverati o giudicati. “A volte mi annoio e faccio le facce. Se faccio la faccia da papera, sembro una papera, me lo dicono tutti: «Sembra una papera! Faccia da papera! Faccia da papera!» E non mi interessa, perché sono una papera fantastica: nuoto nello stagno, mi immergo, pesco… Insomma, quello che fa una papera”. Un gioco di crescita e immedesimazione che i bambini sono abituati a fare con la loro innata spontaneità. Un gioco che promuove – involontariamente ma necessariamente – la diversità e sviluppa l’empatia. Indossare la maschera invisibile e fare le facce è svincolarsi dal proprio ruolo e vestire i panni dell’altro, vivere le sue emozioni, provare le sue gioie, avere i suoi talenti, apprezzare i punti forti e accettare quelli deboli. Continua
Speciale San Valentino: “D’amore e altre tempeste”, la graphic novel sul sentimento che nasce
Giulia Siena
PARMA – “E’ come un’enorme, stupenda bolla di sapone. O un uovo di uccello con un guscio sottile sottile che non si può toccare, altrimenti si rompe”. L’amore è un sentimento sconvolgente e improvviso, e quando arriva cambia tutto. La prima volta che fa capolino nella nostra vita, spesso durante gli anni dell’adolescenza, arriva a scombussolarci quando già i tanti cambiamenti del nostro corpo ci mettono alla prova. Viola , e non solo lei, vive questo doppio cambiamento. Storm – così soprannominato perché suona la batteria come una tempesta – ha lo stesso problema: sta cominciando a conoscere il proprio corpo e deve imparare a tradurre i segnali che il proprio cuore gli invia. Sono nella stessa classe, si piacciono ma non sanno come dirselo. Storm è incuriosito e attratto da Viola, quella ragazza che da qualche giorno lo fissa assorta. Qualcosa nei due avviene e ognuno, a proprio modo, vive queste evoluzioni dovendo combattere e domare gli ormoni, il cuore e la paura. Annette Herzog, tedesca trapiantata in Danimarca, è l’autrice di D’amore e altre tempeste, la graphic novel edita da Sinnos dedicata al sentimento più chiacchierato e desiderato. Continua
Mondadori: “L’età ridicola” in cui si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario
Giulia Siena
PARMA – L’età ridicola è un’età svuotata di senso. L’età ridicola è quella condizione di disillusione e stallo che vive l’anziano mentre aspetta che qualcosa succeda. L’età ridicola poiché si è dato tutto, detto tanto, fatto il necessario. L’età ridicola è il romanzo di Margherita Giacobino pubblicato da Mondadori.
La vecchia protagonista di questo libro non ha un nome; vive in un grande appartamento nel centro di Torino, in quelle mura dove è intrappolato il proprio presente e dove è custodito l’amore passato, ma mai concluso, per Nora. In quelle stanze, che custodiscono ancora il profumo e i vestiti dell’amata, ha vissuto un amore immenso per un’altra donna, la sua donna. Ora, in quelle stanze, accudisce il vecchio gatto Veleno e osserva muoversi un’estranea a suo servizio, Gabriela. Per la vecchia ormai la vita è tutta lì, se non fosse per Malvina, l’amica di sempre con la quale si trascina fino in pasticceria a placare la golosità dell’una e il bisogno di compagnia dell’altra; ma la vecchia è un po’ che ci pensa: forse dovrebbe proporre a Malvina di andare a vivere da lei, c’è Gabriela che potrebbe fronteggiare la continua e sempre maggiore sbadataggine dell’amica e sopperire alle carenze dell’una o dell’altra. Già, dovrà dirglielo a Malvina, così quella povera anima potrà tenersi al riparo dalle grinfie del nipote interessato solo all’eredità e non alle sorti di quella zia avvertita sempre come uno strambo problema a cui dar retta. Continua
Slow Food Editore: “Le Carte del Vino”, un viaggio enologico lungo 8000 anni attraverso 56 Paesi
Giulia Siena
PARMA – Parlare di vino non è mai parlare esclusivamente di un prodotto. Parlare di vino significa raccontare una storia, risalire ai luoghi, al clima, alle persone e ai momenti; significa osservare il terreno, ascoltare il vento, assaporare il sole e lasciarsi bagnare dalla pioggia. Parlare di vino significa avere pazienza, gustare l’attesa perché quello che troviamo in un bicchiere non è altro che il risultato di molte fasi che vanno percorse. Parlare di vino vuol dire abbracciare più tematiche e ascoltare con tutti i sensi.
Le Carte del Vino. Atlante dei vigneti del mondo asseconda alla perfezione questa esigenza di percorrere il mondo vitivinicolo e intrecciare le sensazione olfattive e gustative con la storia, la geografia e le tante evoluzioni delle tecniche di vinificazione. Il volume – un atlante prezioso e completo – è frutto del lavoro sinergico tra Adrien Grant Smith Bianchi e Jules Gaubert-Turpin che raccoglie 8000 anni di storia cadenzati in 100 carte geografiche di 56 Paesi. Questo lungimirante progetto, pubblicato da Slow Food Editore, è un ottimo strumento di conoscenza e supporto per addetti ai lavori e interessante percorso conoscitivo per semplici appassionati che vogliono approcciarsi o approfondire le tematiche enologiche. Continua