“All’ombra di Caravaggio”
"All’ombra di Caravaggio", un’ipotesi non fa la storia. Ma la umanizza.
“All’ombra di Caravaggio”
Roberto Pellico, Ferdinando Esposito, Mario Pistacchio, Mattia Frasca, Ivan Polidoro, Nicola Ingenito, Nadia Terranova, Stof, Michele Carenini, Fabrizio Gabrielli, Euro Carello, Mirko Sabatino, Raffaella R. Ferré, Michele De Caro, Monica Mazzitelli e Andrea Chimenti.
L’India è definita, da Todisco, come un continente in bilico tra il bagaglio enorme di cultura e tradizione e le nuove spinte della modernità sociale e tecnologica, meccanica e politica: un grande, immenso, continente, popolato a dismisura, che sarà ben presto assediato dalle macchine della TATA (colosso oramai globale) e le eccellenze studentesche in matematica e informatica. Più di Moravia e Pasolini, che negli stessi anni si recarono in India (con la Morante) per un viaggio dai simili intenti, Todisco seppe penetrare meglio i meccanismi dell’India, seppe documentarli più attentamente e approfonditamente, in un’analisi che si trova sempre in bilico tra giornalismo e letteratura, senza mai inficiare l’una o l’altra, ma facendole pacificamente (e straordinariamente) convivere.
ROMA – Cosa potreste mettere sotto l’albero? Quali libri potreste donare con originalità e oculatezza? Noi tralasciamo ogni classifica di vendita per consigliarvi quello che abbiamo letto, riletto e regalato. Le scelte, poi, fatele voi. Buon Natale e Buone Feste dalla Redazione di ChronicaLibri.
Marianna Abbate
Giulia Siena
ROMA – Come divertire e divertirsi assieme ai bambini? A questo ha pensato la Sinnos Editrice pubblicando “Tralestelle e trallallà”. Infatti, questo libro-cd raccoglie dieci filastrocche scritte e interpretate da Massimiliano Maiucchi, Alessandro D’Orazi e le illustrazioni di Lorenzo Terranera. Durante le festività natalizie, “Tralestelle e trallallà”, da ottima idea regalo può diventare un ottimo mezzo per imparare tante nuove storielle, un efficace “maestro” di canto e un’occasione divertente per conoscere personaggi allegri e strampalati.
Un nuovo girotondo dove le pecorestelle aiutano i bambini a sognare passando tra zanzare, canguri e rane per arrivare a scuola dalla supplente cantando una filastrocca per imparare i numeri. Dieci storie si mescolano con ritmo a tanti personaggi tutti nati in rima per rallegrare i giovani lettori.
ROMA – Nuove case editrici incontriamo ogni giorno lungo il nostro percorso. Oggi conosciamo la Zero91, una giovane case editrice con sede a Milano che nel nome rivendica le proprie origini palermitane. Chi i libri li fa cosa pensa del mercato, cosa propone nelle sue collane? Perché puntare su un autore emergente, come si sopravvive nel mare magnum dell’editoria? A queste domande ha risposto Costantino Margiotta, editor della Zero91.
Qual è la proprosta editoriale della Zero91?
Proponiamo delle storie prevalentemente contemporanee che abbiamo – in nuce tutte le potenzialità per una trasposizione teatrale, cinematografica o televisiva. E’ una scelta coerente con la nostra formazione editoriale che, in più di un’occasione, ci ha portato a scovare – in un film mai realizzato – una bella storia da raccontare attraverso le pagine di un libro. fortunato di “Camilla Portafortuna” di Stefano Ceccarelli. In più, essendo la
zero91 una casa editrice assolutamente indipendente, ci concediamo il lusso di scovare dei titoli anche oltreoceano diventando i primi editori di una scrittrice americana formidabile come Erika Moak che, con il suo primo romanzo “Eudeamon”, ha conquistato i critici più esigenti. Chiude la nostra proposta un’attenzione anche a temi importanti come la Mafia raccontata attraverso 25 anni di cronaca fotografica. Un lavoro di forte impatto emotivo che
probabilmente si trasformerà, in tempi brevi, in una mostra itinerante.
Come mai la scelta di investire sugli autori emergenti?
Crediamo che la scommessa sugli autori emergenti sia uno degli aspetti più appassionanti del nostro lavoro. Dovrebbe essere così per qualunque editore. Da parte nostra, ce la mettiamo tutta con un forte supporto editoriale e, soprattutto, promuovendo una campagna qualitativa contro l’editoria a pagamento. Un debuttante non dovrebbe mai pagare per pubblicare il proprio romanzo.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive la Zero91 questa continua “lotta”?
Ci sono tante case editrici, è vero, ma si avvicendano spesso sul mercato non riuscendo a tenere il passo con la crisi. Molte spariscono, altre scendono a compromessi e pretendono un vergognoso contributo dai propri autori. Poi c’è chi, come noi, preferisce investire in coerenza e qualità. Abbiamo visto che questa scelta, alla lunga, premia. Lo verifichiamo con il riscontro sui nostri titoli e soprattutto con il calore che ci viene tributato durante le presentazioni e le fiere. Approfitto anzi di questo spazio per ringraziare davvero tutti e anche voi che ci avete dedicato un po’ di attenzione.
Giulia Siena
ROMA – Un viaggio lungo quasi sessant’anni è quello che intraprende un vecchio pasticciere siciliano nel raccontarsi al nipote lontano.
Autore de “Il pasticciere di Buenos Aires” è Angelo Ronsivalle, veterano narratore di storie dall’innata forza emotiva targate Fermento. Attraverso un racconto intervallato dalla lettura del suo “diario di bordo”, il pasticciere ricompone la sua storia dal letto di ospedale dove ora si trova ricoverato a causa di una grave malattia. Con la vecchiaia e grazie alla curiosità del nipote, Pietro ha la forza di riaprire un diario chiuso nel 1949 e interpretare quelle pagine ricche di sofferenza, ricordi e voglia di cambiamento. E’ più di un cinquantennio che ha abbandonato la sua amata isola per emigrare in Argentina, terra di fortuna e punto di partenza per cancellare il passato.
Infatti, Pietro vuole lasciarsi alle spalle un amore sbagliato e “scappare” in una terra abbastanza lontana per il dolore di chi abbandona. I suoi bagagli sono ricordi ingombranti: le amicizie, gli ideali, la famiglia, i sapori e i colori sono le cose che non potrà portare via con sé, ma nelle braccia ha un mestiere che Alberto gli ha insegnato con passione e familiarità.
Pietro diventa Don Pedro, maestro della rinomata pasticcieria “Roma”, uomo facoltoso che ogni giorno cerca di costruire la sua vita non dimenticando la Sicilia, ma la sua irrequietezza e i giochi del caso lo porteranno a sorprendersi ancora.
“Il pasticciere di Buenos Aires” è un romanzo che unisce il diario al racconto, le ricette alle sfumature storiche, le venature del genere giallo a un grande racconto familiare per raccogliere al suo interno una trama forte con personaggi ricchi di carattere e determinazione. Angelo Ronsivalle si conferma abile “tessitore” di opere originali, questa volta arricchite da un ricettario essenziale e indispensabile.
Giulia Siena
ROMA – “Q. B. La cucina quanto basta”. Credo solo il titolo sia già un forte indicatore di quello che ci sarà nel libro di Sapo Matteucci pubblicato nella collana “Economica” Laterza. Ma poi, quando il libro lo apri, ti accorgi che c’è molto di più di quello che ti aspetti: cucina, ironia, aneddoti e sereno divertimento si amalgamano – “senza formare grumi” – e arrivano a una perfetta cottura.
Così andrete a tavola con un libro ricco di ricette per la domenica, per gli ospiti imprevisti per quando sarete beatamente soli, ma non è tutto, perché con divertentissimi giochi di parole vi ritroverete a scoprire che in cucina non si finisce mai da imparare. Ed è da questo presupposto che il giornalista comincia “Q. B.” perché ai fornelli non si può mai essere sicuri di sé fino in fondo. Forse neanche loro, i grandi cuochi, sanno bene quando hanno davvero fatto il salto. E’ difficile che siano andati a letto garzoni, e kafkianamente (ma alla rovescia), si siano risvegliati chef il mattino dopo.