Giulia Siena
ROMA – Una casa editrice rivolta ai bambini con letture che “non nuocciono” agli adulti, questa è la romana Orecchio Acerbo Editore. Nata nel dicembre 2001, oggi Orecchio Acerbo pubblica il suo centesimo libro e, noi di ChronicaLibri, vogliamo saperne di più intervistando Fausta Orecchio (direttore editoriale) e Simone Tonucci (direttore commerciale).
Perché “Orecchio Acerbo” ?
Un omaggio dichiarato a Gianni Rodari e, insieme, una dichiarazione d’intenti. Nella filastrocca Un signore maturo con un orecchio acerbo, di quell’orecchio Rodari dice esplicitamente che è rimasto bambino “per capire le voci che i grandi non stanno mai a sentire”.
È quello che abbiamo provato a fare nei nostri dieci anni di vita, con risultati alterni, sempre però con grande rispetto dei piccoli lettori, tentando di stare lontani dai luoghi comuni. E proponendoci più di porre domande che di dare risposte. In fine, anche un gioco. Il cognome di Fausta è infatti Orecchio…
Qual è la proposta editoriale di Orecchio Acerbo?
Molti dei nostri libri sono accompagnati da un “bugiardino”, del tutto analogo –anche nella forma- ai foglietti illustrativi che si trovano nelle confezioni dei medicinali. Un gioco che, come fanno i bambini, abbiamo preso molto sul serio, affidando a lui la descrizione della nostra proposta editoriale. E così alla voce “indicazioni”, indichiamo alcune situazioni nelle quali può essere utile la lettura di qualcuno dei nostri libri: “Stati di grave bulimia televisiva. Sindrome acuta da insufficienza immaginatoria. Distonia o rimbecillimento da abuso di videogiochi. Irritazioni cellulari da SMS. Coadiuvante nel trattamento delle dipendenze da psicofamiliari (anfemammine, erononnine, coccaziine ecc.). Intolleranze alimentate (razziali, poltiche, religiose ecc.). Elettroencefalodramma da iperattività. Squilibri emotivi connessi a mancanza di mancanze. Stati apatici da eccesso di conformismo. Abbassamento della soglia di solidarietà. Danni nel campo visivo.”
Orecchio Acerbo, una casa editrice per bambini di tutte le età?
Di nuovo potremmo utilizzare il bugiardino che dice: “libri per ragazzi che non recano danno agli adulti / libri per adulti che non recano danno ai ragazzi”. D’altra parte sempre più numerose sono le case editrici che su alcuni titoli alla voce “fascia d’età” scrivono “da 0 a 99 anni”. Forse, quindi, vale la pena di articolare meglio la risposta. Alcuni dei nostri libri sono rivolti espressamente ai bambini più piccoli, basti citare Quelcheconta di Ruth Vilar con le illustrazioni di Arnal Ballester, in libreria dal mese scorso. Su questa strada non solo vogliano continuare, ma allargare la carreggiata. E così proprio nei prossimi giorni usciranno i primi due titoli di “orecchiocomics”, una collana di libri a fumetti dedicati specificatamente ai bambini più piccoli. Saranno due grandi –Art Spiegelman e Jeff Smith- a inaugurarla, con “Jack e la scatola” e “TopoLino si prepara”. Di pari passo, tuttavia, continueremo a pubblicare albi illustrati rivolti a lettori di tutte le età. Anche qui, due soli esempi, uno passato e uno futuro. Dall’inizio dell’anno è sugli scaffali “La casa sull’altura”, del poeta siciliano Nino De Vita, illustrato da Simone Massi. Sicuramente un libro non “facile”, nel quale tuttavia i ragazzi potranno vedere rispecchiata la loro fatica nel crescere, e gli adulti forse riflettere sul rapporto dell’uomo con la natura e gli animali, sul tragico effetto dell’abbandono delle campagne. Ad aprile, come altri, anche noi festeggeremo l’anniversario salgariano, tentando tuttavia di sottrarci alla lettura “televisiva” che ne ha accentuato a dismisura l’aspetto avventuroso, dimenticando quasi del tutto l’attenzione salgariana agli effetti della globalizzazione del suo tempo -la colonizzazione- sia sulle persone sia sulla natura. Per farlo abbiamo scelto “L’isola di fuoco” un racconto di mare che narra dell’improvviso e misterioso inabissamento di un’isola. Le descrizioni del mare invaso dal petrolio, il ribollire dell’acqua, la strage di pesci contenuta nel racconto ci hanno ricordato l’inabissamento della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, disastro del quale proprio il 21 aprile ricorre il primo anniversario. E così abbiamo deciso di fare un corto circuito. Le illustrazioni ch accompagnano il testo progressivamente si spostano dall’Oceania all’America, dall’isola alla piattaforma. Anche a sottolineare come, sempre, la grande letteratura aiuti a leggere il presente. Beh, in tutta franchezza difficile non immaginare che un libro così non sia rivolto a tutti, senza distinzione di età.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive Orecchio Acerbo questa continua “lotta”?
Abbiamo appena pubblicato il nostro 100° libro. Non per caso abbiamo scelto un libro di Remy Charlip dal titolo per noi più che emblematico: “Fortunatamente”. Sì, non è stato facile, e le prospettive non sono delle migliori. Non tanto per l’offerta sempre maggiore –le nuove case editrici, ma anche quelle tradizionali che hanno “scoperto” gli albi illustrati e le graphic novel- quanto per una politica culturale che definire miope è davvero un eufemismo. Bastino due soli dati. Il primo, per così dire di bottega, l’abolizione delle agevolazioni postali per l’editoria; il secondo, generale, il taglio ai fondi delle biblioteche per l’acquisto di nuovi libri.
A tutto questo solo in due modi siamo capaci di rispondere. Curare sempre più la qualità dei libri che pubblichiamo e approfondire la ricerca di nuovi talenti, e di conseguenza poterli offrire non solo ai lettori italiani ma, con le coedizioni o la cessione dei diritti, a quelli degli altri paesi.