UDINE – Fino a giovedì 21 aprile è in programma la II edizione di Ri-leggere la via, la festa del libro in cui libri e lettori scendono in strada. L’appuntamento è in via Gemona – Udine.
Autore: admin
Scoprire l’Argentina tra le pagine di "Buenos Aires troppo tardi"
"Quo vadis" un Nobel epico
Marianna Abbate
ROMA – Come potevo non approfittare della rubrica vintage per tessere le lodi di un mio compaesano. “Quo vadis” il romanzo che nel 1905 valse il Nobel a Henryk Sienkiewicz è un’opera mastodontica.
Grazie a questo romanzo Sienkiewicz raggiunse la fama internazionale, già molto conosciuto in Polonia per i suoi numerosi libri sulle vicende legate ai Cavalieri Teutonici. La sua Trilogia, che tratta le vicende belliche polacco-prussiane gli ha conquistato l’eterno amore del popolo polacco, che lo ha celebrato regalandogli una villa, costruita appositamente per lui ad Oblegorek (proprio a pochi chilometri di distanza dal mio paesino).
Questo romanzo conferma le sue doti di narratore epico e la sua abilità a ricostruire la realtà del’epoca, inserendo spunti romanzeschi originali, ma totalmente verosimili.
La trama, come è facile intuire dal titolo, tratta la tematica delle prime persecuzioni cristiane ad opera di Nerone. La vicenda dell’apostolo Pietro e dei suoi seguaci fa da sfondo alla tormentata storia d’amore tra Licia, nobile cristiana forestiera, e Vinicio, giovane patrizio Romano.
Se aggiungiamo che la giovane ha attratto l’interesse di un focoso e malvagio Nerone, e che a difenderla nell’arena sarà il fido gigante Ursus, ecco qui presentati tutti gli ingredienti per uno spettacolare Kolossal cinematografico.
E infatti “Quo vadis” è stato oggetto di diverse trasposizioni cinematografiche di cui la più importante è quella del 1951, vincitrice di 2 Golden Globe, che vede Robert Taylor nei panni di Vinicio e Peter Ustinov nei panni di Nerone.
Non è un caso, infatti, che tutti i film tratti dai libri di Sienkiewicz abbiano riscosso un notevole interesse in Polonia, decretando il successo di attori e registi.
Una lettura sempre appassionante per un romanzo senza tempo.
"Tenera è la carne", un libro per riscoprire piaceri deliziosi
Stefano Billli
"La morte al cancello", il raffinato noir di Gianni Simoni pubblicato da TEA
Alessia Sità
I 10 Libri sull’Amicizia
Alessia Sità
ROMA – Vi siete mai fermati a riflettere sul ruolo che l’amicizia ricopre nella vostra vita? Sicuramente sì. Avere accanto persone sincere, comprensive, capaci di accettarti così come sei, che ti guidano in questo lungo viaggio che è l’esistenza umana, è un tesoro inestimabile, di cui difficilmente si può fare a meno. Come scrisse Kahil Gibran ne “Il Profeta”, “l’amico è risposta al vostro bisogno. È il campo che seminate con amore e che mietete con riconoscenza”. I 10 Libri sull’Amicizia scelti per ChronicaLibri vogliono essere uno stimolo in più per continuare a coltivare questo nobile sentimento.
1) Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupèry
2) De Amicitia, Marco Tullio Cicerone
3) Il Profeta, Kahil Gibran
4) L’amico ritrovato, Fred Uhlman
5) Qualcuno con cui correre, David Grossman
6) Sorella del mio cuore, Chitra Banerjee Divakaruni
7) Amiche per la vita, Patricia Gaffney
8) Grazie di esistere, Bradley Trevor Greive
9) Il cacciatore di aquiloni, Khaled Hosseini
10) Il diario di Jane Somers, Doris Lessing
"Le vie cave etrusche": le "tagliate" e la sbalorditiva arte del tufo.
Tra questi paesi gli etruschi hanno scavato, con impressionante maestria e perizia, le cosiddette “tagliate”, ovvero dei corridoi semisotterranei che si snodano tra le montagne e la vegetazione rigogliosa, ramificandosi intorno ai luoghi sacri e alle antiche necropoli.
E anche le necropoli son scavate nel tufo: tombe immense, entrate nascoste, passaggi celati. Il tutto inserito in un contesto naturale ancora incontaminato e inviolato. Sulle pareti di tufo son stati incisi segni, figure e forme che non smettono di interessare e incuriosire gli studiosi di tutto il mondo, continuando a richiamare le attenzioni di tutto il mondo scientifico e archeologico. C’è solo da meravigliarsi di fronte all’inesplicabile grandezza della Tomba Ildebranda o alla profonda impresa della Via Cava di San Sebastiano, o ancora di fronte alla semplice nudità (e alle misteriose scritture) dell’eremo medievale di San Sebastiano, in origine una tomba etrusca.
Il tufo, nella zona di questi tre dimenticati paesini, è fondamento della vita: gli Etruschi lo piegarono alle loro nascoste necessità, alle loro occultate esigenze.
Ancora oggi, nessun archeologo ha saputo fornire una spiegazione sufficientemente convincente sulle funzioni di queste “vie cave”: il mistero degli Etruschi si amplifica, in ogni aspetto della loro civiltà.
"Gioco da ragazze, quello che si deve sapere sull’adoloscenza"
Giulia Siena
ROMA – Quale periodo è più difficile dell’adolescenza? Forse nessuno, per questo le Edizioni Erickson portano in Italia il libro dell’American Medical Association,“Gioco da ragazze, quello che si deve sapere sull’adolescenza”, una guida completa sul passaggio fondamentale della vita di ogni ragazza. Il libro si rivolge direttamente alle giovani lettrici che potranno capire i cambiamenti dovuti alla pubertà, i loro stati d’animo, l’amore, i conflitti con i genitori e il modo di relazionarsi con i propri coetanei. Le informazione contenute in “Gioco da ragazze” sono dettagliate e utili per ogni esigenza: dalla crescita fisica alle attività sportive, dall’alimentazione al sesso, dalla biancheria intima alle emozioni.
Intervista a Fabrizio Felici: editoria in provincia, l’offerta culturale per tutti e ovunque
Giulia Siena
San Giuliano Terme (PI) – La cultura deve arrivare ovunque, anche fuori dai grossi circuiti metropolitani. Per questo le piccole realtà editoriali non pubblicano solo libri ma investono sul territorio nel quale si trovano con eventi e promozione della lettura. Di questo e di molto altro ci ha raccontato Fabrizio Felici, direttore della casa editrice fondata a Pisa nel 1930 e operante nel territorio da più di quarant’anni.
Qual è la proposta editoriale di Felici Editore?
Quel che desideriamo è continuare ad essere una casa editrice vera. Ciò significa scommettere sugli autori, sulle storie, sulla ricerca, sulla scuola di ogni ordine e grado. Insomma poter offrire una proposta formativa ad ampio raggio.
Come mai la scelta di investire sugli autori emergenti?
Perché sono una grande risorsa per le loro nuove idee, i loro nuovi stili e gli inediti modi di comunicare. E sono una fucina inesauribile per scoprire nuovi talenti da lanciare nello scaffale della libreria. E’ questo che un editore serio deve fare: dare una mano alla letteratura, individuarla nel mondo informe della quotidianità. In fondo Kafka era un semplice assicuratore, Cesare Pavese, un insegnante di inglese. La letteratura è piena di questi esempi. In questo momento in cui tutte le istituzioni culturali, dalla scuola all’università, soffrono per mancanza di risorse, chi, se non gli editori, possono continuare a far marciare la cultura?
Romanzi, volumi legati al territorio toscano e libri per bambini: una casa editrice per tutti i gusti letterari?
Si, è proprio questo che ci piace: andare incontro a tutti i gusti letterari. E non è solo una mera scelta di marketing, l’obiettivo è più alto. Una persona che non è abituata a leggere (e ora i disabituati alla lettura sono, purtroppo, sempre in aumento) può iniziare ad appassionarsi alla lettura anche grazie a un libro di cucina o di storia locale. Così per i bambini: la cosa più bella che si può regalare a un bambino è proprio un libro perché la lettura è qualcosa che lo accompagnerà tutta la vita.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: Felici Editore come vive questa continua “lotta”?
La nascita di nuove e piccole case editrici non la viviamo come una lotta ma come il moltiplicarsi di presidi culturali sul territorio. La casa editrice oggi deve essere soprattutto un promotore di eventi culturali e, visto che non tutti possono prendere il treno o l’auto per recarsi nelle sedi deputate ai grandi appuntamenti come Roma o Milano, è giusto che ci sia un’offerta alternativa, per tutti e ovunque. Quel che viviamo come una lotta è lo strapotere delle grandi case editrici che ormai i libri se li fanno e se li vendono senza lasciare spazio ai piccoli editori indipendenti. Ormai le piccole e storiche librerie stanno sparendo e si fanno avanti, prepotentemente, le catene dei bookstore legati ai colossi editoriali. Ma di una cosa sono convinto: anche un piccolo editore deve dimostrare professionalità e organizzazione. Non si può inventarsi il mestiere dell’editore senza un’adeguata esperienza sul campo. Spesso le nuove e piccole case editrice non sono altro che una trasformazione di altre attività: da studi grafici o copisterie, in mancanza di lavoro nel proprio settore, si trasformano in editori, senza saperlo fare. Quel che manca è un’adeguata selezione professionale che qualifichi un’azienda come la nostra che investe in personale qualificato e professionalmente preparato.
"La solitudine degli anni dispari", lo speciale taccuino di Luca Pisanu
Roma – Un titolo curioso, “La solitudine degli anni dispari”, per il libro d’esordio di Luca Pisanu, appena pubblicato da Fermento.
E allora, come consolarsi da una domenica storta? Luca non ha dubbi, basta una Guinness nel solito pub, una serata a suonare con gli amici di sempre e, magari, un’occhiata in giro alla ricerca di una dolce compagnia capace di alleviare le sue sofferenze calcistiche.