"Stasera Anna dorme presto", tu parlami d’amore…

Marianna Abbate
ROMA Lei, lui, l’amante di lui. Una storia come milioni di altre: la storia di tutte le storie. Eppure nuova, interessante, torbida. 
Niente romanzo rosa, stavolta. Niente lieto fine garantito dalla prima pagina. Il romanzo di Simona Lo Iacono “Stasera Anna dorme presto”, edito da Cavallo di Ferro, ci stupisce a ogni pagina. 
L’autrice presenta quattro diversi punti di vista della stessa storia.
Quattro, seppure i protagonisti dell’adulterio sono solo tre, con quella voce in più dell’antico amore di Anna.

La storia delle storie, dicevo, la più antica di tutte. Eppure, sconosciuta, diversa in ognuna di queste voci.
La vicenda si snoda, in una prosa poetica che affascina e che attira. Conosciamo tutti i punti,  a volte anche quelli più segreti, che i protagonisti vorrebbero nascondere persino a se stessi. Ma questo è un giusto processo. Quando è il tuo momento di arrivare alla sbarra devi dire tutta la verità: l’hai giurato.
Simona Lo Iacono nei processi si sente a casa: da anni è magistrato. Forse a questo mestiere dobbiamo la sua oggettività, la completa mancanza di giudizio e la visione d’insieme che ci permette di districarci ra i pensieri dei protagonisti.
Un libro vecchia maniera, che non poggerai sul comodino prima di aver raggiunto l’ultima pagina.





"Altri seguiranno": un testimone che fu vero martire.

Giulio Gasperini
ROMA –
Col sangue scrisse le sue poesie Alexandros Panagulis. E le imparò a memoria, perché anche se gliele avessero sequestrate, sarebbe stato sempre in grado di ricordarle. Le scrisse, Alekos, durante la disumana prigionia nel carcere di Boyati, in quella cella loculo progettata e costruita appositamente per lui, per contenere la sua furia e il suo urlo di libertà. Era il 1968; per Panagulis, dopo l’attentato fallito al capo della Giunta dei colonnelli (e promotore del colpo di stato) Georgios Papadopoulos, cominciarono i duri e oscuri anni delle torture e delle violenze, che trovarono un prepotente sfogo creativo in queste poesie che, di nascosto, riuscirono a esser spedite fuori dal carcere e a esser pubblicate. In Italia, meritarono l’ammirazione di Pasolini e il Premio Viareggio. Flaccovio, editore di Palermo, nel 1990, le ha ripubblicate: “Altri seguiranno”, più che titolo d’una silloge, infatti, vuol essere un ammonimento, un auspicio; ma, ancor di più, una certezza d’avvenire.

“Un uomo” è stato definito, Alekos, da Oriana Fallaci; lei seppe, in un libro oramai leggendario, trasformare la sua fiaba, la fiaba dell’eroe che muore ucciso da tutti, in un ruggito, in un grido da frantumare la gola, in un urlo di indocile umanità. Lei lo ha trasformato, universalmente, nel paradigma assoluto della libertà; lei lo ha reso l’eroe per antonomasia, il combattente per la libertà somma, il condottiero dal coraggio indomito ma anche dell’incontentabile irrequietudine. Lei lo ha presentato, però, anche come un poeta uno di quelli che sapevano (e ci credevano) che la poesia potesse avere una parte fondamentale nella ricerca e nella lotta per la libertà: un poeta, insomma, che considerasse la poesia come azione, come ‘fare’, e non soltanto come mero esercizio di forma e stile.
Alekos ha sempre cantato la sua utilità, di persona ribelle, ma non la sua necessarietà, in una umile certezza di essere soltanto colui che mostra quella strada che poi gli altri dovranno percorrere: non importa se lui cadrà, non importa se sarà sacrificato, perché il suo messaggio sarà tramandato, sarà sventolato come vessillo di libertà, e altri seguiranno nella sua eroica impresa. Fiducioso, Alekos!, ottimista della forza che i profeti hanno sulle masse, della bontà del loro insegnamento. Ma i profeti, si sa, finiscono per urlare nel deserto, riempiendosi la bocca di sabbia e di sempre assediante frustrazione.
Panagulis scriverà di non poter essere vinto; di esser sicuro che il suo messaggio, la sua Idea, portata insieme alla Croce, sarà un monito (e un faro) per tutti colore che, dopo di lui, verranno. La storia, purtroppo, ha dimostrato altre verità, altre inevitabili omertà. Come quella sulla sua morte; senza reali condanne.

Red: "La dieta per vivere 100 anni", quando la cucina è sinonimo di longevità

ROMA – Un’alimentazione corretta è il primo passo per vivere a lungo e in salute. È stato dimostrato infatti che il segreto per vivere 100 anni è da ricercare nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. Per questo le Edizioni Red portano in libreria “La dieta per vivere 100 anni”, il volume di Maurizio Cusani e Cinzia Trenchi. Le ricette di questo libro sono ispirate alle 10 regole d’oro della longevità: scegliere frutta e verdura di stagione; mangiare cibi semplici, con poco sale e poco zucchero; evitare coloranti e conservanti; preferire i cereali integrali; consumare vegetali in abbondanza; mangiare poca carne; aumentare il consumo di pesce; mangiare regolarmente cibi ‘vivi’ come germogli e yogurt; bere molta acqua e bevande naturali; misurare il condimento.
Le 40 ricette, 4 per ogni punto, sono accompagnate da un breve testo che ne illustra le proprietà terapeutiche e antinvecchiamento.
(scheda libro a cura della casa editrice)

Quando arriva il "Momento Zero"

Agnese Cerroni
ROMA Luca Di Persio, classe 1975, esordisce come scrittore con un thriller enigmatico e avvincente, edito da Elliot Edizioni, che ha come sfondo la Roma notturna di periferia dei giorni nostri e i palazzi della “Roma bene”, dove insospettabili professionisti sono a capo di un’ organizzazione occulta che offre la possibilità di avere un momento zero, l’opportunità che molti sognano di ricominciare da capo.

Un’auto che perde il controllo e impatta contro un distributore di benzina, andando a fuoco. Nell’incidente scompare Frank Altobelli, testimone chiave di un importante processo contro la criminalità organizzata: tutto fa pensare ad una tragica fatalità. Due uomini, però, Paolo Assi e Francesco Gualtieri, poliziotto-killer il primo, ricercatore prestato ai servizi segreti il secondo, si rendono conto che nella faccenda c’è una nota stonata. Ma non è così semplice come si vuole far credere e dietro quella che sembra un’organizzazione ( bicentenaria e di origine francese) che mira solo al denaro e al potere, si cela un progetto molto più ambizioso per cui tra codici e racconti tramandati di padre in figlio, Paolo Assi, il poliziotto-killer protagonista del libro, verrà trascinato nel suo momento zero alla ricerca del proprio passato.

"Le mamme non mettono mai i tacchi" davanti ai figli…

Marianna Abbate
ROMA – Un mestiere faticoso, complicato, sorprendente e mai noioso. Fare la mamma, un mestiere che non si può, ma si è costrette ad imparare, mentre si cerca disperatamente di limitare i danni. 
“Le mamme non mettono mai i tacchi” l’esilarante versione di Luana Troncanetti edito da Boopen led, di uno dei lavori più sfruttanti di ogni tempo.
Mille manuali preparatori accompagnano la gravidanza, ma nessuno di loro spiega cosa sia veramente “l’età dei no”, il tempo dell’aggressività, l’adolescenza, il morbillo, la varicella, i compiti a casa e ben tre mesi di vacanza. Se si facesse un referendum popolare a votazione esclusiva delle mamme, le vacanze dei dolci infanti verrebbero drasticamente ridotte ad una settimana di colonie obbligatorie. Oppure no. Perché fare la mamma rende un po’ masochiste. 
E Luana Troncanetti ci illustra tutte queste situazioni, le contraddizioni e le sofferenze di donne che non vedono nulla oltre al proprio pargoletto.  Con ironia e un po’ di sana autocritica, elenca i mille errori delle genitrici- svelando anche i segreti e quali siano gli aiuti indispensabili che permettono alle supermamme di sopravvivere, senza finire in massa negli ospedali psichiatrici.
E poi abbiamo una divertentissima galleria di ritratti di mamme di ogni tipo, dalla catastrofica, che non si sente degna dell’adozione di un coniglio, alla ridicola, che ha già iscritto il figliolo di due mesi all’università. E c’è anche la pallosa, che ti racconta per filo e per segno ogni momento passato col pupino, e tutti i ruttini che ha fatto.
Bè, io ho un po’ di amiche neomamme, e devo dire che le ho belle che catalogate. Salvo poi, sapere già quale di queste avrà il mio volto, quando un giorno toccherà a me.

"Sognando Jupiter", il diario di un viaggio

Silvia Notarangelo
Roma – È possibile mettersi in gioco, accettare nuove sfide in una età in cui il peso degli anni consiglierebbe il riposo e inviterebbe alla quiete? Sì, se si crede che i sogni non abbiano mai fine. E questo è ciò che dimostra Ted Simon con il suo Sognando Jupiter, edito da Elliot, diario di un viaggio da lui effettuato, ormai alla soglia dei settant’anni, seguendo lo stesso itinerario del suo giro del mondo del 1973.
Partire per mete uguali trent’anni dopo, con una moto BMW R80 GS, percorrendo quarantotto Paesi, sopravvivendo a due gravi incidenti, per osservare, documentare e comunicare agli altri “cosa era accaduto su quel percorso di centoventicinquemila chilometri che mi ero inventato negli anni settanta e soprattutto cercare di scoprire se riuscivo a ritrovare la persona che ero allora”, un uomo diventato mito per molti.

È questo il duplice scopo del viaggio del leggendario Jupiter nel 2001: un lungo percorso nella memoria di luoghi, incontri, sentimenti di ieri da confrontare con le emozioni scaturite dai nuovi vissuti di viaggio.

Con un racconto dal ritmo serrato, arricchito da minuziose descrizioni di ambienti, uomini cose, Ted Simon conduce i suoi lettori in Africa, in America Latina, in Australia, a Singapore, in India, in Turchia, coinvolgendoli e rendendoli partecipi delle sue riflessioni, delle sue impressioni ma anche dei pericoli incontrati in strade disagevoli, piene di buche, dei rischi corsi nel procedere affondando nel fango del Kenja o arrancando nella selva boliviana, delle difficoltà da superare alle frontiere per ottenere i visti.
Le trasformazioni che l’autore, durante il suo percorso, rileva nei luoghi e nei modi di vita sono molte e, talvolta, generano quella delusione che deriva dalla perdita di qualcosa, unita al rimpianto che “una sola cultura sia diventata così potente da rendere schiave le altre o costringerle a pagare un tributo, anche se quella cultura è la mia”. I cambiamenti sono evidenti anche negli amici ritrovati, invecchiati nel fisico, ma con un’immutata disponibilità all’accoglienza, a conferma “della grandezza del genere umano”.
Giunto al termine del suo itinerario, Ted Simon si congeda con la speranza che questo libro incoraggi a viaggiare, perché un viaggio non finisce ma continua nei ricordi, nella mente, nella ricchezza delle esperienze.

Vagando tra i tesori della Puglia con "101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita"

ROMA – Sembra sarà la regina dell’estate. Infatti, quest’anno la Puglia è candidata ad essere una delle mete preferite dai turisti italiani e stranieri.  Allora non partite senza il libro “101 Cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita” di Rossano Astremo e pubblicato da Newton Compton. Dalla Daunia al Salento, passando per la Terra di Bari, la Puglia è una terra che ha saputo fondere in un paesaggio unico al mondo le influenze greche, romane, francesi, spagnole e austriache che, nel tempo, l’hanno attraversata. “101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita” è un invito a un viaggio in questa meravigliosa regione per perdersi tra i suoi tesori.
È una Puglia tutta da scoprire quella raccontata in questa guida insolita e sentimentale. Un libro che parla della bellezza delle cattedrali romaniche e della magnificenza degli edifici barocchi, dell’originalità dell’artigianato della cartapesta e di quello della ceramica, della bontà delle orecchiette con le cime di rapa e del sapore indimenticabile del riso con patate e cozze. Di avventura in avventura, Rossano Astremo vi accompagnerà sulle spiagge animate dalla musica reggae e nei paesi travolti dal ritmo della Taranta, raccontandovi le vicende di donne e uomini che hanno scelto questo angolo di mondo per lasciare un segno indelebile nella storia e illuminando di aneddoti e curiosità il volto di una regione sempre da riscoprire.


La Puglia come non l’avete mai vista!

Ecco alcune delle 101 esperienze:

– Incontrare il Pollock del Salento al casello della stazione di Tricase 
– Cercare la cartapesta tra le vie del centro di Lecce
– Farsi mordere dal ritmo della Taranta
– Canticchiare Nel blu dipinto di blu a Polignano a Mare
– Fotografare la luce delle case bianche di Ostuni
– Percorrere la salita in discesa di Statte
– Mangiare una frisella pensando agli anni che furono
– Inseguire il fantasma di Armida nel Castello Svevo di Trani

(scheda libro a cura della Newton Compton)

Vento Letterario, da domani a Finale Ligure la fiera degli editori indipendenti

Finale Ligure (SV) – Organizzata dal comune di Finale Ligure e dalla casa editrice Las Vegas di Torino, parte domani la seconda edizione di Vento Letterario. La fiera, che si terrà nel comune ligure fino a domenica 23, è l’unica manifestazione in Italia a selezionare gli editori partecipanti in base alla loro politica editoriale cioè il dichiararsi editori non pagamento. Lo scopo è quello di attirare l’attenzione di lettori e non lettori sulle piccole e medie realtà editoriali. Durante i tre giorni di Vento Letterario ci sarà spazio per una mostra-mercato, diverse presentazioni di libri e tanta voglia di leggere.

Inoltre, questo l’elenco delle case editrici aderenti:
Araba Fenice EdizioniBradipolibri, Centofiori, Creazioni letterarie Guido Ferrari, Edizioni SaeculaFratelli Frilli editoriIl Foglio LetterarioIntermezzi EditoreLa Corte EditoreLas Vegas edizioniLinea BNLineadaria Edtoreminimum faxMiraggi edizioniProspettiva EdizioniStampa Alternativa – Nuovi EquilibriZerounoundici.

VENTO LETTERARIO
Venerdì 22 Luglio dalle 18.oo alle 23.30
Sabato 23 Luglio dalle 18.oo alle 24.oo
Domenica 24 Luglio dalle 18.oo alle 23.30
piazza Vittorio Emanuele II,
Finale Ligure (SV)

"10 Libri dell’estate da Editore": Topipittori

ROMA – E’ Milano la culla della casa editrice Topipittori. Nata nel 2004 con lo scopo di creare libri illustrati che rendessero i ragazzi i veri protagonisti della conoscenza e del gioco, la casa editrice fondata da Paolo Canton e Giovanna Zoboli è la protagonista odierna dei “10 Libri dell’estate da Editore”.
 L’estate è un tempo d’ozio e d’avventura. Infinito, libero, aperto, il tempo estivo ci sottrae all’ordinaria tabella di marcia delle nostre vite troppo organizzate e prevedibili, ed è uno dei pochi veri lussi, senza prezzo, che oggi rimane. I libri sono compagni perfetti in questo clima di riposo, curiosità, desideri, scoperte. Silenziosi, non costosi, poco ingombranti, imprevedibili, ci inducono a viaggi autentici, invitandoci a immergerci con coraggio, gioia e passione nella lettura della vita che ci scorre intorno e di quella che sentiamo muoversi in noi. Come resistere al loro richiamo? Nel catalogo Topipittori, la selezione che riteniamo più adatta per questi giorni estivi comprende cinque titoli di illustrati e cinque di narrativa. 



Troppo tardi: tipica frase che si sente in bocca ai genitori. Ma per i più piccoli il tempo non ha molta importanza. Specie se quel che desiderano è visitare il paese di Troppo tardi, viaggiando nella notte insieme a un gatto, un orso, un cervo, compagni che conoscono il valore di un sentiero nel buio e di una festa piena di luci. E, al contrario degli adulti, non rispondono mai: “Troppo tardi!”, al desiderio di partire e scoprire il mondo. (di Giovanna Zoboli e Camilla Engman).
L’ora blu è quel momento della giornata che precede il calare del buio. Un appassionato di
francobolli si trova a viaggiare in quest’ora, su uno strano treno, capace di viaggiare nello spazio e nel tempo. A innescare la magia, un diario settecentesco, trovato su una panchina, alla stazione. Appartenuto a una giovinetta, racconta le peripezie di un amore tempestoso con un enigmatico alchimista. La vita in queste pagine è così potente che il racconto si muta realtà… (di Massimo Scotti e Antonio Marinoni)
Il viaggio di Adele ci porta in posti speciali: un’isola dove abita una lontra saggia, la tana di una famiglia di topi ospitali, una radura dove si riposa un tasso filosofo, i rami di un albero dove battibeccano due uccelli attaccabrighe. I protagonisti di questi quattro racconti, visitando questi luoghi, scopriranno che nella vita le cose che fanno un po’ paura e non si conoscono possono riservare le sorprese più belle. (di Perrine Ledan e Lotte Braüning)
La nave è un meraviglioso mezzo per viaggiare nel sogno oltre che attraverso i mari. Se ne accorge un bambino che, ogni giorno, scende, solo, al porto a vedere una nave in costruzione e a fantasticare sulle sue mete, sul suo carico, sui suoi passeggeri futuri. Ad accendere le sue visioni e i suoi pensieri avventurosi, sono i suoni, le luci, i personaggi, le atmosfere della vita in una città di mare. (di Antonio Koch e Luca Caimmi) 
Poesie per aria perché c’è qualcosa di più affascinante dei cambi di umore del tempo e qualcosa di di più bello che mandare per aria i ritmi ripetitivi di tutti i giorni grazie ai lampi imprevedibili della poesia? Una raccolta che ci accompagna attraverso mari, montagne, boschi, cieli stellati, burrasche, giornate di sole e acquazzoni, insegnandoci a vedere la bellezza del creato. (di Chiara Carminati e Clementina Mingozzi)  
Super8 perché otto sono i protagonisti del romanzo e in Super8 sono i filmini girati da un eccentrico papà durante le vacanze, che nessuno però vuol mai guardare. Il racconto autobiografico di un’infanzia scanzonata, avventurosa e turbolenta, fra Italia, Francia e Stati Uniti, condotto con ironia, saggezza, passione. (di Anna Castagnoli)  
A vederla non si direbbe è la frase che spesso pronuncia la madre della protagonista di questo romanzo, una ragazzina che davanti al mondo si sente goffa, sgraziata, impacciata, fuori luogo. Ad aiutarla, però, un dono prezioso: quello dell’intelligenza. Quella capacità straordinaria di vedere le cose e di saperle interpretare che spinge a conoscere ciò che accade e a orientarsi. Il commovente e poetico racconto di un’infanzia milanese, solo apparentemente simile a tante altre. (di Silvana D’Angelo)
Miralat è il nome di uno speciale latte in polvere degli Anni Sessanta, studiato per far crescere sani e forti i neonati. Anche il protagonista di questo delizioso ed esilarante romanzo autobiografico lo prende, pur senza i risultati attesi: il piccolo Massimo, infatti, è decisamente un maschietto in controtendenza. Odia mangiare, gioca con le bambole, si veste da fatina, ama i libri di principesse e le scarpe delle Barbie… (di Diego Malaspina) 
Casa Demòn: così la piccola protagonista di questo romanzo autobiografico ribattezza la propria famiglia, in omaggio al celebre personaggio disneyano, Crudelia. La sua, infatti, è una famiglia strana, ma come forse lo sono tutte le famiglie solo all’apparenza “normali”. Storia di un percorso di crescita pieno di ombre e luci, ma autentico e raccontato con profonda adesione e verità. (di Elena Soprano)  
Bacio a cinque perché cinque sono i familiari di Giulia, protagonista di questa avvincente graphic novel autobiografica per ragazzi, che racconta i primi dieci anni di una bambina alle prese con i grandi misteri della vita, quella di tutti i giorni, capace di mescolare le piccole cose alle grandi, i pensieri importanti all’umorismo, la profondità dei sentimenti alla leggerezza delle emozioni più semplici. (di Giulia Sagramola)  

Premio Luigi Malerba 2011, scade il 20 settembre il concorso dedicato al grande scrittore italiano

ROMA – Si può partecipare fino al 20 settembre 2011 al Premio Luigi MalerbaIstituito dal LTBF Onlus, in collaborazione con il Comune di Berceto e del MIUR, con il sostegno del Fuis e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero della Gioventù, del Comune di Parma, della Provincia di Parma, dell’Università degli Studi di Parma, il Premio LUIGI MALERBA di Narrativa e Sceneggiatura è riservato a giovani di età non superiore ai 28 anni. L’edizione 2011 del premio- che vuole rendere omaggio a uno dei più grandi scrittori italiani- viene presentato a Roma ed è riservata a un’opera di narrativa originale inedita, sia essa un romanzo, un racconto, una raccolta di racconti o una novella. 
L’opera deve essere scritta in lingua italiana e rientrare nei limiti di lunghezza di minimo 80.000 battute (spazi inclusi) e massimo 380.000 battute (spazi inclusi), corrispondenti a un minimo di 70/80 pagine e un massimo di 240 circa, nell’edizione stampata.


In giuria nell’edizione 2011:
Guido Barlozzetti, giornalista, critico cinematografico e televisivo
Manuela Cacchioli, responsabile di redazione presso Monte Università Parma Editore
Rossana Campo, scrittrice, pittrice e traduttrice
Margherita Heyer Caput, docente di Italiano presso University of California, Davis  
Paolo Mauri, giornalista, critico letterario e storico della letteratura
Walter Pedullà, professore emerito di letteratura italiana contemporanea 
Università La Sapienza, critico letterario e storico della letteratura
Lorenza Reverberi, docente di lettere, latino e greco presso il liceo Classico Romagnosi di Parma
Giovanni Ronchini, docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Parma
Franco Scaglia, Presidente Teatro di Roma e Presidente RAI cinema
Ornella Scarpellini, Ministero degli  Affari Esteri DGSP – III
Presidente di giuria: Irene Pivetti
Presidente onorario: Anna Malerba
Alla selezione delle opere partecipa anche il Liceo Classico Romagnosi di Parma, frequentato da Luigi Malerba.