Giulia Siena
PARMA – “Ho sempre pensato che tu correvi anche per me, che eri anche i miei piedi. Io invece ero parte dei tuoi occhi: leggevo anche per te, che non sapevi farlo”. Hai la mia parola, il nuovo e atteso romanzo di Patrizia Rinaldi, sarebbe dovuto arrivare in libreria a fine marzo. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid19, però, ha scombinato la nostra normalità, sovvertito la routine quotidiana sotto ogni aspetto, ed anche le scadenze editoriali. La “nuova nascita” avverrà domani, 14 maggio, quando Hai la mia parola, pubblicato da Sinnos, arriverà in tutte le librerie.
L’attesa dell’uscita ha permesso comunque a questo libro di lasciarsi leggere in tutta la sua tenera e intensa poesia. Il romanzo della Rinaldi – scritto e rivolto ai ragazzi – è la storia di una diversità, la storia di un legame coraggioso che è fatto di ribellione, fughe, rinascite e sentimenti vivi e genuini.
Nera e Mariagabriela sono sorelle in una Sardegna antica e selvaggia. Mariagabriela è bellissima, ma i suoi occhi presto conosceranno le ombre. Nera conosce la lettura e la scrittura, ha il dono della narrazione ma è zoppa. Hanno perso la mamma, hanno una matrigna che le disprezza e un padre per il quale sono invisibili; in questo contesto il supporto una per l’altra è fondamentale: vivono per l’amore reciproco. Hanno delle “mancanze”, ma hanno l’amore. “Tutte le persona con le mancanze dovrebbero imparare a leggere e quindi a scrivere. Tutte le persone con le mancanze dovrebbero avere la possibilità di vivere altre vite, anche solo se scritte, anche soltanto immaginate nelle loro teste”.
La loro vita cambia per colpa del Visconte e di quell’odio che ancora una volta si mette tra loro; la sofferenza, la fuga e il ricordo diventeranno però un esercizio di crescita e di evoluzione. Un’avventura, quella di Hai la mia parola, che attraversa gli occhi del lettore e lo coinvolge in questo lungo abbraccio fatto di consapevolezza, poesia, saggezza e amore (per la libertà, per la parola, per la forza della giovinezza e quella della maturità).
Sono insegnante, nutro me stessa e gli altri di parole, sono sarda. “Hai la mia parola” è, certo, un giallo, un’avventura in un’isola incantata e selvaggia; è anche e soprattutto, però, un metaromanzo, in cui la parola è strumento di liberazione e, allo stesso tempo, di creazione. Ogni lettera genera azione e pensiero.
Ho colto questo messaggio: la parola, scritta o parlata, ha la capacità di dare forma e colore, di plasmare anima e corpo, di cambiare la realtà; anzi, di forgiarla.
Lo leggerò ai miei alunni!
Grazie Roxanne, hai colto un bellissimo messaggio. Grazie per averci scritto.gs
Libro splendido, adatto agli adulti tanto quanto agli adolescenti a cui viene indirizzato.
Bello scoprire in esso come le persone più neglette e svantaggiate possano, con l’aiuto dell’affetto e della forza della parola letta, scritta e raccontata, costruire e sviluppare la propria e altrui vita.
Decisamente consigliato.
Grazie per la recensione interessante ☺️