Via del Vento: nuova edizione ampliata per i ricordi del pittore simbolista francese
Giulia Siena – Più di due mesi a dipingere in maniera forsennata, impulsiva, viscerale. Due mesi condividendo due piccole stanze, i colori, il cibo, le donne e i soldi. Poi la rottura, lacerante, dolorosa, ma necessaria. Dal 20 ottobre 1888 al 23 dicembre dello stesso anno, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin vissero insieme nella “casa gialla” di Place Lamartine ad Arles, in una sorta di esperimento artistico folle, per quanto geniale.
Tutto questo lo scopriamo leggendo A proposito di Vicent van Gogh, il nuovo volume di Via del Vento Edizioni – in una pubblicazione, tradotta e curata da Susanna Mati, rivista e ampliata – che raccoglie tre scritti del pittore Paul Gauguin (1848-1903) pubblicati su diverse riviste. a partire dal 1894 su Essais d’art libre.
“[…] Da molto tempo ho voglia di scrivere su van Gogh e lo farò certamente il giorno in cui me la sentirò; per il momento racconterò di lui, o per meglio dire di noi […]”.
van Gogh, con l’aiuto del fratello Theo, aveva preso in affitto la casa al centro di Arles – dove rimase in tutto un anno – e invitò con insistenza Gauguin al fine di costruire insieme il sogno di un’accademia di pittori, l‘Atelier du Midi, una comunità di artisti che si aiutassero e sostenessero a vicenda. Gauguin accettò l’invito, arrivava dalla Bretagna dove non se la passava, economicamente, molto bene. Se da una parte, come scrive lo stesso pittore simbolista parigino “van Gogh è un romantico, mentre io tendo piuttosto al primitivo”, va sottolineandosi la grande distanza artistica tra i due, dall’altra c’è una crescente crepa caratteriale. van Gogh spera, si illude, placa il suo “cuore malato” e ammira Gauguin che, intanto, più lucido, realistico, pratico e veniale non crede fino in fondo a quel progetto. Quando “Vincent divenne eccessivamente brusco e confusionario, poi silenzioso”, quando alcune azioni del pittore olandese divennero strambe, inspiegabili, Paul decise di interrompere la convivenza. Una sera, mentre Gauguin, era in piazza per fare due passi, si vide assalito da Vincent che aveva tra le mani un rasoio aperto. Non successe nulla, ma da lì a poco Vincent van Gogh si tagliò il lobo dell’orecchio e la “casa gialla” chiuse i battenti. Vincent venne ricoverato in un ospedale, Gauguin tornò a Parigi. I due, dopo anni, tornarono a scriversi. Avevano preso direzioni differenti, nonostante questo, rimase forte in entrambi – più cristallino in van Gogh – la traccia dell’altro.
A proposito di Vicent van Gogh è un volume intenso, una raccolta di scritti – in puro stile Via del Vento Edizioni – in cui la voce originale del suo autore, in questo caso Paul Gauguin, risuona forte, veritiera e decisa. E scoprire, da questa voce gli scatti d’ira e le pause riflessive, le perplessità, la condivisione, il confronto tra due grandi artisti, la generosità, l’abnegazione, i movimenti di Vincent van Gogh dallo sguardo lucido di Gauguin, è un grande regalo che la letteratura (per merito di Via del Vento) ci può fare.