Giulia Siena
PARMA – Il fascino silenzioso del cinema rivive tra le pagine de Il cane e la luna, un albo illustrato pieno di poesia. Scritto e disegnato da Alice Barberini, questo libro è una piccola perla regalata ai lettori dall’attenta casa editrice Orecchio Acerbo.
Un cane dagli occhi dolci, un diverso Pierrot, è la vera attrattiva di un vecchio circo parigino, ma la sua danza e le sue acrobazie sono tutte dedicate alla luna di cartapesta appesa sorniona al tendone del circo. Gli spettacoli si concludono tra le risate del pubblico e gli applausi ed è giunta l’ora di smontare tutto e ripartire. La vecchia luna, però, concluderà lì il suo viaggio, è stato deciso che è troppo rovinata per apparire ancora. Il cane, allora, non si rassegna, decide che cominceranno insieme un nuovo percorso; non importa che subiranno il freddo e la fame, la solitudine e gli stenti, lui seguirà la sua luna inerme.
Gli occhi della luna, però, non hanno alcun sentimento e non possono ricambiare la dolcezza dello sguardo di quel cane così premuroso. Un giorno i loro destini si dovranno separare per incontrarsi, forse, chissà, proprio davanti al cinematografo.
Quando parliamo delle parole di questo libro, però, tendiamo a esagerare: qui le vere protagoniste sono le immagini. Come in una vecchia pellicola, i fotogrammi si susseguono e tutta l’attenzione è calamitata dalle illustrazioni, semplici e d’impatto, realizzate con la tecnica delle matite colorate e della grafite. In questo albo – che ha forti richiami a Le voyage dans la lune di Georges Méliès – la storia viene narrata nel silenzio dalla grande forza espressiva dei personaggi.
Complimenti, allora, ad Alice Barberini, “l’illustratrice delle piccole cose”.
Dai 5 anni