MILANO – Una nuova edizione tutta rinnovata per Ai ferri corti, il manuale di maglia per tutti, scritto da Alice Twain e adatto anche a chi prende in mano i ferri per la prima volta e che permette di realizzare, a partire da zero, qualsiasi capo a maglia, dalla sciarpa al maglione.
La guida pratica esce nella collana Io lo so fare di Altreconomia in un’edizione ampliata e largamente rinnovata, che non si limita a spiegare tutti i punti e le tecniche di lavorazione essenziali, ma introduce anche gli interventi più “avanzati” e -soprattutto- propone sei modelli per mettere subito in pratica quanto imparato, senza perdere il “filo del discorso”.
Nei lavori sarete infatti guidati dalla mano sicura dall’autrice, Alice Twain -co-fondatrice tra l’altro di Stitch and Bitch Milano- e da spiegazioni semplici e chiare, a prova di principiante, corredate dai grafici e dalle belle illustrazioni opera di Nadia Gozzini. Per poi passare al livello successivo, quello per “iniziati”. E se fate un errore? Niente paura, il manuale rivela tutti i trucchi per rimediare. L’obiettivo? Lo dichiara l’autrice stessa: “Grazie alla capacità di creare in modo autonomo i nostri capi possiamo renderci finalmente indipendenti dalla moda, scegliendo e forgiando per noi stesse uno stile personale”. E risparmiando.
È tempo di iniziare. L’avvio, il diritto, rovescio, l’intreccio per cominciare, con la giusta postura, s’intende. La maglia legaccio e la maglia rasata, le coste e la grana di riso. Le indicazioni per sagomare e i punti “avanzati” per le lavorazioni più eleganti. I modelli sono grandi classici della maglia, da fare per sé o da regalare: i guantini senza dita, una sciarpa originale, un caldissimo collo, un cappello lavorato “in tondo”, uno scialle e, grande novità, il “capo definitivo” -un maglione completo unisex-, da realizzare con la tecnica top down.
Se poi avete un’anima ambientalista troverete tutte le indicazioni per scegliere gli strumenti più adatti, i ferri ma soprattutto i filati e le fibre naturali ed ecologiche. Scoprirete infine il mondo della “maglia sociale” -knit café e stitch and bitch-, dove si impara insieme e si conoscono persone nuove. Scrive l’autrice: “La maglia riscoperta negli ultimi anni non è più un’esigenza di cura e di sopravvivenza, oggi si lavora a maglia per piacere; , noi “giochiamo a maglia”. Lavoriamo a maglia perché è un’attività profondamente rilassante (i benefici apportati in termini di rilassamento sono riconosciuti da medici e psicologi), perché è un’attività creativa e perché è un’attività sociale”.