Giulia Siena
PARMA – Anita ha più di trent’anni ma è rimasta la ragazza esile e discreta di quando, molti anni prima, arrivò a Torino dalle valli delle Dolomiti per rincorrere il sogno di scoprire nuovi talenti letterari. Con il tempo il suo cercare scrittori è diventato un lavoro meccanico e per nulla stimolante, così come la sua vita sentimentale: una storia con Tancredi che dura ormai da tredici anni. Una vita normale – o quasi – noiosa e un po’ banale che si ritrova ad analizzare in un nebbioso pomeriggio di gennaio.
Da questo momento comincia Ovunque tu sarai, il romanzo di Fioly Bocca pubblicato da Giunti Editore.
Anita su quella panchina cerca di mettere in ordine i pensieri, di dare un senso alla sua vita sgangherata che da qualche giorno ha un pensiero in più: la malattia di sua madre. Un male silenzioso che si è arroccato alle sue cellule e sta tentando di svilire la vita, di offuscare quel sorriso limpido e quello sguardo di un azzurro intenso. Ma ora Anita non può aspettare ancora lontana dai suoi monti e lontana da lei. Decide di partire perché il tempo ha preso stranamente un altro ritmo. La sofferenza, i cambiamenti e le attese le fanno ritrovare i suoi luoghi, la panca di fronte ai monti, i ricordi di un’infanzia felice e di una famiglia forte ora in mezzo alla tempesta. Con questi pensieri riparte, stesso treno direzione opposta. Carica di sensi di colpa e silenzi, Anita su quel treno va incontro al destino o, forse, semplicemente alla coincidenze; lì incontra gli occhi di Arun e le parole che ti mettono a nudo al cospetto degli occhi di uno sconosciuto.
Il racconto di Fioly Bocca si fa avvincente: la malattia e il dolore sono sentimenti che vanno catalizzati ed espulsi, con il tempo. Anita, così, guarda alla vita che finisce per riprendere in mano alla sua, da tempo racchiusa come in un sortilegio. Forse aveva già incrociato lo sguardo deciso di quello sconosciuto, ma ora scopre quelle parole così leggere e profonde che la confondono, mettono in dubbio l’amore quotidiano per Tancredi e sottolineano le assenze di quest’ultimo. Il vuoto, poi, il silenzio e la consapevolezza di ripartire, se non qui, altrove “perché la vita tradisce, ma sempre rigenera se stessa”.
Fioly Bocca, alla prima esperienza da narratrice, mette in campo con Ovunque tu sarai, tutta la sua esperienza nel mondo editoriale.
La forza di questo libro sta nelle parole attente, soppesate, perfette in ogni frase, limate e adattate al contesto, ai personaggi, alle emozioni, ai sentimenti e ai luoghi. Un romanzo, Ovunque tu sarai, dalla trama semplice ma dalle emozioni forti. Forse non per tutti, ma per molti.
“La morale, se una morale esiste, è che la vita, come le fiabe, è un insieme di segni, di coincidenze. Che, se ci stai attento, ti portano là dove è il tuo posto”.