ROMA – “Helen è circondata da uno strano miscuglio di pendolari. Non sono la folla in giacca e cravatta che invade gli scompartimenti all’ora di punta, le facce grigie per lo stress dei lunghi viaggi tra casa e lavoro. Questo treno delle 16.02 da Hampton a Waterloo trasporta un genere diverso di passeggeri. Quelli che per caso, intenzione, sfortuna o, come Helen, a causa di qualche contrattempo, sono sfuggiti almeno per oggi alla monotona routine dell’orario nove-cinque”. Tutto, o quasi, si svolge nei vagoni di un qualunque treno della city. I pendolari sono tanti e diversi, tra questi c’è Helen. Ventitre anni, una casa da condividere con coinquiline disordinate e una famiglia un po’ troppo mediatrice. In tutto questo anche una sorella, Jill, che non riesce ad accorgersi che il suo matrimonio ha qualcosa che non va. Proprio a lei, a Jill, Helen sta tentando di scrivere pigiando freneticamente le dita sullo schermo del suo smartphone. Ma il vagone è un continuo sobbalzo. Comincia così “I pendolari delle 16.02”, il romanzo di Priya Basil pubblicato da Piemme.
Helen è distratta dal pensiero di quelle telefonate anonime che le tolgono serenità e, soprattutto, è talmente sorpresa e inorridita al pensiero di chi sia il suo molestatore che questo pomeriggio sul treno non si accorge che ci sono due occhi che la osservano. A guardarla, a pochi metri di distanza, è Kerm. Lui è un medico e oggi, su quel treno, si interroga sul senso della famiglia – la sua gli è quasi estranea – e su quello della vita. Dopo la morte del nonno, infatti, sente sempre più lontana quella gente che lo considera solo per ostentare un parente nelle corsie dell’ospedale. Ma i pensieri e le azioni di entrambi sono bruscamente interrotti da Innocent e dai suoi amici. Sono ragazzi, Innocent e gli altri, ragazzi insofferenti alle autorità e al mondo. Sono sul quel treno con le cuffie nelle orecchie e mettono a tacere la gente attorno. Ma Innocent oggi non ha la sua tessera studenti per il treno e sta arrivando il controllore. Sicuramente il controllore non crederà al fatto che con i soldi che servivano per ricomprare la tessera, ha dovuto pagare una scommessa andata male. Allora dovrà far capire a quello smidollato del controllore che non può prendersela con un ragazzo solo perché di colore. Nel caos generale saranno Helen, Innocent e Kerm a essere travolti dalle situazioni.
La scrittrice londinese dalle origini indiane ci regala questo libro a metà, un romanzo che sembra sia stato dato alle stampe troppo in fretta, prima che la storia raggiungesse il finale, prima che arrivasse alla sua naturale risoluzione.