Marianna Abbate – La passione per i libri, nel mio caso si accompagna con l’insostenibile passione per le serie tv, con particolare dedizione alle british di costume. A volte le mie due passioni si incontrano, sia in un verso che nell’altro. E così libri che ho amato sono diventati serie di culto, e serie che ho scoperto per caso mi hanno portato a leggere libri bellissimi: uno per tutti “The crimson petal and the white”, stupenda e commovente storia di una prostituta intelligente nell’Inghilterra del boom industriale di fine ‘800. Il caso del “Paradiso delle signore” è ancora più eclatante, perché, lo confesso, mai avevo sentito parlare di tale libro di Emile Zola, del quale ho letto parecchi pesantissimi mattoni, che per quanto notevolmente carichi di storia e patos sociale mi hanno lasciato sempre un po’ amareggiata. Direte giustamente: è proprio questo lo scopo della letteratura naturalista, mica ti aspetterai un romanzetto rosa dal grandissimo Emile Zola???
No, non mi aspettavo nessun romanzetto rosa dal padre del Naturalismo, dall’ispiratore del Verismo, dal più grande (forse) narratore sociale di tutti i tempi. Eppure eccolo qua.
Un romanzo rosa sociale signori miei.
Sostanzialmente la trama potrebbe svolgersi ai giorni d’oggi: gli elementi ci sono tutti. Il precariato, la crisi, il cambiamento l’innovazione il fiuto per gli affari. Viene quasi da pensare che il caro Emile sia resuscitato la settimana scorsa per produrre questo capolavoro di narrazione femminile dedicato alle commesse di Zara.
Perché come avete capito, il Paradiso delle Signore è un negozio. Un negozio bellissimo, enorme, carico di ogni elemento che potrebbe far felice una donna. Ci sono scarpe, tessuti, abiti preconfezionati, cappellini, foulard, bicchieri, piatti e posate. Tovagliame, tende vari calze, calzini e biancheria intima.
Un paradiso.
E poi c’è la commessa giovane, bella inesperta, ma con mille idee che le frullano per la testa. Un misterioso e intrigante proprietario del grande magazzino completa l’insieme. Ovviamente c’è anche la nobile fidanzata di lui, la direttrice altera del reparto abbigliamento, le colleghe con mille problemi e altri simpatici elementi che vi renderanno sempre più legati e curiosi a quel piccolo/enorme mondo che segna l’inizio dell’era del consumismo.
Bello, bello, bello. Leggetevi il libro e guardatevi la serie. Fatelo.