ROMA – L’americano Wallace D. Wattles, uno di primi scrittori motivazionali moderni, seguace del cosiddetto “socialismo cristiano” e del movimento “New Though”, scrisse “La scienza del diventare ricchi” nei primi anni del Novecento (recentemente ripubblicato da TEA).
Ispirandosi a una visione monistica del’Universo, dominato da un’unica Sostanza Originaria, e premesso che la ricchezza è un diritto e una legittima aspirazione per ognuno di noi, l’autore sembra voler sostenere che il diventare ricchi sia quasi una missione se non addirittura un dovere. Fatta la distinzione tra ricchezza, che giova a tutti, acquisita su un piano creativo e ricchezza realizzata su un piano speculativo, vista, quest’ultima, in senso negativo, Wattles dà la ricetta per diventare ricchi, che si basa essenzialmente sul nostro atteggiamento mentale: passare da una mentalità competitiva ad una creativa; comportarsi onestamente; pensare ed agire in un Certo modo, con fede in ciò che facciamo, gratitudine, volontà e determinazione.
La ricetta, al di là dei principi solidaristici e di rettitudine che vi sono insiti, non sembra possedere connotati di particolare originalità né appare destinata ad incidere profondamente sul lettore. Sembra essere di diverso avviso Rhonda Byrne, che al libro si è ispirata per il suo film The secret, al cui successo lo scritto deve nuova popolarità, la quale narra, sul suo sito internet: “…E appena ho letto il libro ed interiorizzato il suo semplice sapere la mia vita è immediatamente cambiata…Questo libro è la chiave della prosperità che hai desiderato. Esso cambierà la tua vita…”.