Giulio Gasperini
AOSTA – Syncro/Europa non è semplicemente una casa editrice: è un progetto che coinvolge una moltitudine di arti, dalla narrativa al design grafico, dall’illustrazione all’artigianato tipografico e audiovisivo, e mira a raccontare i giovani gay d’Europa e i loro spazi urbani e di socialità. Come accade in questo romanzo, Radio Budapest, scritto da Robert V. Horvath, dove si racconta la realtà contemporanea, gli spazi, le umanità e le difficoltà della capitale magiara, mai così protagonista delle cronache omotransfobiche dell’Europa contemporanea.
Robert V. Horvath è un ricercatore e dottorando statunitense, che si trasferisce a Budapest sia per ritrovare le origini della sua famiglia, emigrata molti anni prima, sia per proseguire i suoi studi. Budapest l’accoglie fredda e monotona, quasi anestetizzante, in quel suo freddo disagiante e i cieli grigi senza profondità. Nello svolgersi delle ore, Robert incontrerà uomini e donne a più livelli coinvolti nella vita della comunità LGBTQ+, conquistandosi degli spazi personali e associativi, andando alla scoperta non solo del sé ma maturando sempre più consapevolezza dell’importanza politica del gesto, dell’atto, dell’azione politica, anche in ogni declinazione del quotidiano.
“Radio Budapest” si fa leggere tutto d’un fiato, si fa divorare; è una storia che appassiona e coinvolge, che mette in scena ogni dimensione del comportamento umano, concentrandosi soprattutto sull’ipocrisia borghese e nazionalista che domina e avvelena, oramai, gran parte della società ungherese (prima di tutto di Fidesz, il partito di Orbán, e dei suoi rappresentanti), ma che è tipica di ogni nazione: fare in privato quello che si condanna in pubblico, perché le apparenze sono più importanti – e più utili in politica – della verità e del rispetto umani. In questo gioco al massacro, si continua a resistere, opponendosi a rischio della propria carriera, della propria incolumità, della propria felicità; preservando, però, la propria realtà e l’orgoglio di essere sé stesse e sé stessi, senza ricatti né compromessi.
Syncro/Europa ci accompagna in un lungo viaggio di racconti diversi ma convergenti, che hanno tra i protagonisti proprio le stesse capitali tradizionali d’Occidente e le città periferiche dell’est e del sud, da Parigi a Cracovia, da Bucarest a Salonicco, da Zagabria a Bilbao, da Amsterdam a Venezia; sul sito si può trovare anche una galleria video di giovani che incarnano questi trasversale senso e spirito europeo. La rivendicazione al diritto di amare, a essere considerati cittadini portatori di ogni diritto civile e sociale – ultimamente così erosi e ridotti – è la mission di Syncro/Europa: unisce le parole al lavoro di una trentina di artisti e illustratori europei, che raccontano la giovane Europa gay per immagini, descrivendo il quotidiano, i corpi, le passioni dei, come direbbe Gianna Nannini, “ragazzi dell’Europa”.
La versione originale è in Ungherese ? Esiste quella in inglese ?