Nella graphic novel “Doppio passo”
Il doppio passo, nel gergo calcistico, è la simulazione del contatto tra il giocatore e la palla. Nell’omonimo libro di Alice Keller con le illustrazioni di Veronica Truttero, il “doppio” sta nel rapporto speculare che si crea tra Martin e Lilian.
Durante la Prima guerra mondiale, nei cortili dei quartieri operai di St. Helens, in Inghilterra, gruppi di ragazzini giocano a rincorrere un pallone. Sono i figli degli uomini in guerra e delle donne in fabbrica, sono i fratelli più piccoli di giovani uomini partiti per il fronte, sono gli adulti di un domani che guarderà a quel periodo, a quelle partite, come ai momenti più spensierati e avvincenti; nonostante tutto.
In uno di questi cortili a due passi dalla fabbrica, Martin Kell, l’ultimo di quattro fratelli, è l’undicesimo uomo delle partite alla domenica pomeriggio. Eppure Martin farebbe volentieri a meno di quel supplizio settimanale che lo vede come l’anello debole di una catena di appassionati e provetti calciatori. Martin è veramente negato e a nulla valgono le rimostranze verso il gruppo di fratelli e amici; niente, deve giocare. Un giorno, però, nei cortili a qualche isolato da casa si imbatte nell’altro sé stesso, una figura molto somigliante alla sua. Una specie di sosia: stessa altezza, stessa corporatura e colori. Quando quella figura rimette la gonna, però, riprende la sua vera identità, quella di Lilian Parr, per tutti Lily, la ragazza che ama il calcio e che con il suo tiro incredibilmente forte ribalta partite, convinzioni e stereotipi. Sarà Martin quindi che renderà “visibile” il talento di Lily in uno scambio del tutto inaspettato. Da questo momento la passione di Lily non sarà più una vergogna, ma la caparbietà e la forza faranno di questa ragazza una delle più grandi calciatrici di tutti i tempi.
Doppio passo, pubblicato nella collana Prima Graphic di Sinnos, è un libro a metà strada tra il fumetto e l’album illustrato, perfetta sintesi testuale/grafica per raccontare l’interessantissima storia di una calciatrice, Lilian Parr, che nella sua carriera ha realizzato 1.000 goals. Simbolo di sportività, emancipazione e talento, la Parr viene raccontata in un contesto storico e sociale di forte impatto attraverso gli occhi di Martin. Quest’ultimo è un personaggio di fantasia, ma determinante nella storia poiché scorge in Lily capacità, passione e ingegno: “Non so come faccia Lily a restare calma. Fossi in lei, sarei già morto per il mal di pancia. Ma io sono io. E devo dire che non mi dispiace per niente”. L’onestà di Martin è la stessa che dovrebbe sempre contraddistinguere lo sport e la competizione. Così come la passione, che non conosce differenze di genere o di età.
Tanti valori, quindi, in un libro, Doppio passo, che è una chicca per raccontare le donne, le loro evoluzioni e le loro conquiste. Un libro utilissimo per raccontare i limiti, le sconfitte.