Settenove: la parità dei diritti
Giulio Gasperini
AOSTA – Ventuno furono le donne elette all’Assemblea costituente, che redisse la nostra meravigliosa Carta Costituzionale; ventuno donne e cinquecentotrentacinque uomini. Ma fu solo nel 1946 che le donne votarono, per la prima volta. Libere e sovrane di Settenove dedica a ognuna di loro una narrazione biografica, raccontandoci, attraverso i testi di Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi, Novella Volani e le illustrazioni di Michela Nanut, chi furono e cosa fecero queste donne costituenti, che lavorarono indefessamente per affermare e garantire la parità di diritti tra uomini e donne.
È un’appassionante galleria di volti e storie, quella che viene offerta nel libro. Nove donne democristiane, undici donne comuniste e socialiste e una donna del partito qualunquista, l’unica dell’allora “destra”: un piccolo plotone agguerrito e determinato, che ha lavorato coprendo tutti i temi e le urgenze della nuova Italia appena ricostruita, dal lavoro (in particolare, quello femminile) alla scuola ai rapporti diplomatici e internazionali alla scienza. Le loro esperienze personali, le loro storie, sono state il terreno fertile con cui hanno alimentato i loro talenti e le loro specificità, per metterle a disposizione di tutti i cittadini e le cittadine italiane.
Sarebbe opportuno e utile ricordarle tutte, nominarle per l’ennesima volta, loro che hanno iniziato il loro lavoro comunitario nell’attivismo politico e associativo e hanno trovato il coraggio di accettare le nuove sfide che la fine del Fascismo ha proiettato e vertiginosamente alimentato. Le loro narrazioni soo esempi di impegno e amore per la società che non devono essere idealizzati ma presi a esempio di come si possa impegnarsi nel servizio agli altri; un servizio vero, che prescinda dal vantagio personale e sia invece contributo ad altre e altri.
“Libere e sovrane” è un incontro emozionante con delle attanti che hanno scritto un paragrafo epocale nella storia dell’Italia libera e democratica, contribuendo alla stesura di quel capolavoro che è, e che rimane, la nostra Costituzioni, particolarmente in quei primi 12 articoli, fondanti dello stato, che dovrebbero essere costantemente rivendicati nella loro compiuta applicazione.
A ciascuna di queste donne va il ringraziamento per il contributo che hanno dato alla nascita della Repubblica italiana, e alla sua spinta iniziale, estremamente entusiastica e propositiva; per evitare di commettere errori imperdonabili e per cercare di capire dove si possa ancora continuare a lavorare per migliorare e progredire sulla strada dei diritti per tutte e tutti.