Alfabeto di quarantena: E – Essenziale

Giulia Siena
PARMA
– Fase 2. Continuano i giorni. Fase due e molti dubbi. Ci sono degli interrogativi nell’aria che si mescolano al polline. Fase 2 e il doppio binario: non uscire, ancora, o tornare fuori, tornare alla “normalità”, una normalità differente, una normalità fuori dalle mura che ci hanno trattenuto finora. Fase 2 e la doppia sensazione: timore e voglia di fuga. La “giusta misura” potrebbe essere al centro, uscire con cognizione, non per la sola nostra necessità, uscire rispettando gli altri, ricominciare e far vedere che qualcosa l’abbiamo imparata. Ma cosa dipende da noi? Arrivare fuori, dopo tante titubanze, dovrebbe portarci ad apprezzare le piccole cose, interessarci agli altri, non mettere davanti sempre i nostri bisogni e il nostro malcontento.

Abbiamo atteso questa famigerata “fase due” per settimane, fantasticando su cosa sarebbe stata, sull’interesse che avremmo messo nell’uscire dai nostri nidi e incontrare (seppur sotto maschere protettive e dispositivi adatti) il mondo; quello che ci attendeva fiorendo e scaldandosi. E a qualche giorno dall’arrivo di questo tanto atteso periodo, vedo che in questo doppio canale emotivo, da una parte leggerezza e sfrontatezza per le strade della città dall’altra malumore e paura tra le mura delle case, è come se avessimo già perso – indaffarati o arrabbiati – quel senso di essenzialità che avevamo imparato ad apprezzare in due mesi di distanze e sconfitte. Vorrei ripartire, ma per andare dove? E se poi…

Il mio è un Alfabeto di quarantena
E – Essenziale

Essenziale è tornare ad ascoltarsi, ad ascoltare, se stessi, e gli altri. Essenziale è tornare a mettere le mani nella terra, ritrovare le radici, ritrovare l’andamento lento delle cose. Essenziale è scoprirsi capaci di mettersi alla prova, di “saper danzare sotto la pioggia” e sorridere nonostante gli eventi. Essenziale è assecondare i “momenti no”, fermarci quando non ce la sentiamo, spronarci a continuare, a provare, rialzarci e mettere un passo alla volta per camminare, nonostante ora non capiamo la direzione. Essenziale è capire di aver bisogno di poche cose, di poche voci, di pochi sorrisi per stare già meglio; bello ammirare i tanti vestiti, i tanti orpelli della nostra vita di corsa, della nostra vita di ieri, di quella di domani, ma ora è importante sapere che siamo capaci a vivere di “senza”, siamo capaci di guardare all’essenziale.

Lettura
“Tutto rimane acceso, niente spento. Tutto aperto, niente chiuso. Tutto iniziato, niente concluso”.
Michele Serra “Gli sdraiati”


Canzone
Ma dove vai senza di me?
Hai mai visto quanta confusione?
Le strade tornano da noi
Ma è proprio vero che siamo qui
E chi lo sa meglio di te
Che male fa l’indifferenza
Mi manca solo una domanda, sai
Mi porti via se te ne vai?
Gianna Nannini, “La differenza”


Vignetta di Michela Candi – riproduzione riservata

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
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