Giulia Siena
PARMA – “Ho pensato che dimenticare fosse una benedizione”. Hanning non lo sa, ma tutto spinge verso Lanzarote; guarda gli annunci delle case con avidità, “come se stesse cercando una casa in particolare. […] Infinite terrazze verso le infinite direzioni del cielo. Tutt’intorno panorama, vista, orizzonte. Vulcani, cielo, mare. Passandovi accanto Henning sonda quelle tenute con lo sguardo. Intuisce come deve essere vivere lì. La felicità, il trionfo, la grandiosità”. Allora prenota una casa vacanze lì, a Lanzarote, per due settimane. Ed è lì che con Theresa e i bambini trascorrerà Natale e accoglierà l’anno nuovo. L’anno nuovo, infatti, è il titolo del nuovo romanzo di Juli Zeh pubblicato da Fazi Editore.
Henning sa di essere un uomo fortunato: ha due bambini splendidi e curiosi, una moglie intelligente e amorevole con la quale condivide faccende e giochi con i bambini, un lavoro che gli piace e una grande casa a Gottinga; inoltre ama e protegge sua sorella Luna che spesso cerca rifugio tra le mura della loro casa. Tutto è in ordine, tutto procede così come ogni uomo potrebbe desiderare, ma Henning ha qualcosa che lo tiene sveglio, qualcosa che spesso lo getta in un’ansia sconosciuta e lo porta a vagare nel suo malore. Henning pensa che a Lanzarote, quell’isola selvaggia e spazzata continuamente dal vento, la Cosa possa lasciarlo un po’ in pace, pensa che qualche giro in bici, un po’ di relax e i giochi con i bambini possano allontanarlo, salvarlo dalla Cosa. Dopo la prima settimana prende la bici e si imbatte in una grande casa; lì non era mai stato. O forse sì. Il racconto di Henning si interrompe e comincia quello di due bambini in vacanza, molti anni prima, su quelle stesse pietre, tra quelle stesse mura. Il ricordo è un rinnovato dolore, una nuova storia, una vecchia storia che salta fuori e scava, ferisce e lenisce.
L’anno nuovo è un racconto concitato e serrato, due storie che si intersecano abbracciando due diversi generi letterari. il racconto quotidiano lascia spazio al thriller psicologico e tutto non è altro che una intensa riflessione sul passato, il presente e il rapporto tra questi nella vita di un uomo.