Giulia Siena
PARMA – Anna Mittone, scrittrice e sceneggiatrice per la televisione, torna alla narrativa con Quando arrivi, chiama (pubblicato lo scorso giugno da Mondadori). Il romanzo si incentra sulla figura di una donna, Silvia, che all’improvviso deve fare i conti con l’imprevisto; e mentre tutto potrebbe andare distrutto vive la passione e lo struggimento, il dolore della fine e il dolce sapore di qualcosa che comincia.
Silvia è una mamma. Ha quarantasette anni ed è divorziata da Luca da dieci anni. Non è assillante, non è puntigliosa, non è perfetta, ma da quando Emma è piombata nella sua vita l’ha resa migliore. Ora non potrebbe immaginarsi senza lei, senza quella figlia che è “croce e delizia”, scontro e conforto, ragazzina saggia e ribelle. Silvia ha accolto positivamente la richiesta di Emma di fare un anno all’estero, in una scuola canadese; anzi, in fondo, è stata Silvia a rassicurare Luca e gli altri parenti sul quel viaggio dall’altra parte del mondo. Certo, sarà difficile fare a meno delle porte sbattute, delle richieste continue e delle cene da asporto consumate ognuno per conto suo, ma ci farà l’abitudine.
E tutto succede in un giorno: in una mattina di fine estate quando, al gate, devono salutare Emma. Eppure Luca, in quel momento così delicato, decide di buttare altra benzina sul fuoco. La discussione con il suo ex marito non fa altro che appesantire la giornata di Silvia, una giornata cominciata troppo presto. Poi arriva il sorriso di Michele, quel suo essere così imponente, diretto, protettivo: è il padre di Paolo, un altro ragazzo in partenza, e la giornata non è ancora terminata. Anzi, è solo cominciata. Ci sarà il mare, l’imprevisto, Parigi e la paura.
Quello di Anna Mittone è un romanzo-riflessione sul ruolo di una mamma alle prese con la propria imperfetta maturazione; una donna qualsiasi che si ritrova, all’improvviso, nella situazione più temuta: la possibile perdita di un figlio. Quando arrivi, chiama scorre velocemente tra amari sorrisi e condivisibili paure. E mentre attorno a Silvia tutto cambia, lei non smette di crescere, evolvere ed amarsi.
“La vita procede per imprevisti.
E, tra un imprevisto e l’altro, ci sono tutti quei minuti lunghissimi in cui assorbiamo il colpo e le ore e i giorni che impieghiamo per far fronte, arginare, razionalizzare, porre rimedio o farci una ragione e poi ancora le settimane, i mesi, se siamo fortunati gli anni, in cui non succede niente, ma intanto silenziosamente ci prepariamo a qualcosa che, quando arriverà, ci coglierà comunque impreparati”.