Giulia Siena
PARMA – La VAGUE Edizioni, una giovanissima casa editrice indipendente di Torino, porta in Italia Memorie di un giovane disturbato (con traduzione di Gabriella Montanari). Pubblicato in Francia nel 1990, lo scritto si presenta come breve romanzo di formazione che l’autore, regista e saggista francese Frédéric Beigbeder, compose sul finire degli anni Ottanta.
Siamo a Parigi e la storia è quella di Marc Marronnier, un giovane e aitante scrittore/giornalista laureato in Scienze Politiche che cerca di barcamenarsi – riuscendo in maniera egregia – tra un amore agli sgoccioli e una passione appena cominciato. Marc va a letto tardi, si sveglia tardi, lucida le scarpe ogni giorno, beve vino con le ragazze e liquori con gli amici. Marc è quello che si può definire un ragazzo di buona famiglia, dedito ai piaceri della vita. Marc è magro, alto, e ha un viso particolare: oltre al suo naso, anche il mento è pronunciato. Descritto così potrebbe sembrare un tipo qualunque, ma Beigbeder ci tiene a sottolineare che il suo personaggio ha diversi interessi; oltre al divertimento – di cui oltre che cultore si fa narratore – mette a disposizione la sua esperienza sociale scrivendo su diverse riviste. Il suo mondo è fatto di viaggi e soggiorni, tour in locali e ristoranti. Spesso è accompagnato da Victoria, ma il loro è un rapporto ormai logoro. Dovrà trovare il modo di cambiare aria, rimettere in circolo una passione blanda e senza punti esaltanti. Nella vita di Marc arriva Anne e con lei una calma nuova, un’ossessione, un arresto, un nuovo modo di vivere e amare; un modo talmente differente da sembrare assurdo. Perché ora Marc comincerà ad agire, come non hai forse mai fatto.
Frédéric Beigbeder attraverso Memorie di un giovane disturbato omaggia due grandi scrittrici del novecento francese, Simone de Beauvoir e Bianca Lamblin, raccontando piaceri ed evoluzioni di un giovane esteta. Dopo quasi trent’anni, il libro arriva in Italia e racconta un’epoca di spensieratezza e crescita, evoluzioni e grandi speranze. La scrittura chiaro e affilata di Beigbeder affresca la Parigi dei primi anni Novanta, ne racconta i rumori e gli umori, descrive i sentimenti di Marc – alter ego dell’autore – i momenti di esaltazione, follia e piccole disperazioni.
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