Giulia Siena
PARMA – “Per una volta gli sconfitti diventano protagonisti”. Scrive l’attore Giulio Scarpati nella prefazione di C’è mancato poco. Le finaliste perdenti di Coppa dei Campioni Storie agrodolci di uomini e palloni, il libro di Felice Panico pubblicato qualche mese fa nella collana Ologrammi della Fefè Editore. Gli sconfitti, infatti, vengono osservati nella loro condizione di guerrieri a un passo dalla vittoria; ma quella vittoria, all’ultimo duello con il nemico, è scivolata via, per poco, per un pelo, per un soffio. C’è mancato poco e sarebbero stati i campioni. Questo il nodo cruciale di questo libro che è un viaggio a tappe (21, come i capitoli) lungo sessant’anni di storia del calcio attraverso le finali della Coppa dei Campioni, poi Champions League. Non tutte le finali, però, perché Felice Panico (nella foto a lato) ha fatto una scelta attenta e consapevole: narra esclusivamente degli scontri calcistici tra squadre finaliste perdenti della Coppa dei Campioni che poi non l’hanno più vinta, almeno fino ad oggi.
E’ un viaggio lungo; infatti, C’è mancato poco si divide in due parti: la prima, dalla nascita della competizione fino alla fine degli anni Ottanta, primi anni Novanta di cui l’autore – appassionato e appassionante conoscitore del gioco – non ha vissuto in prima persona le finali ma ha attinto dai ricordi altrui, dalle immagini e dalle cronache del tempo; la seconda parte con partite osservate in prima persona da Felice. Il concitato racconto delle competizioni viene intessuto – in maniera magistrale – al contesto sociale, alla propria vita e ai propri ricordi. Perché parlare di calcio è sempre parlare di noi, di quello che siamo stati, di quello che era la società prima di noi, di quello che sarà il gioco del calcio sempre, con le sue dinamiche tra gli interessi economici e la passione sconfinata.
“Questo libro non consola. Non conoscerà lieto fine per ventuno capitoli. Questo libro parla di sconfitte. Epiche. Romantiche. Disperate. Ma sempre sconfitte. E allora, per mettere davvero in guardia chi lo leggerà, l’unico sistema efficace che mi è venuto in mente è stato quello di riciclare il foglietto illustrativo dell’Aspirina C. Quindi aprite anche voi la scatola e leggete con attenzione”.