In una fiaba, tutte le diversità del cibo

Storia di LinaGiulio Gasperini
AOSTA – Chiara Patarino ha realizzato una serie di racconti, per la casa editrice Carthusia Edizioni, che hanno come protagonisti vegetali, frutti e altri cibi, in una raccolta, “Il gusto in tasca”, che vuole essere un simpatico avvicinamento per grandi e bambini al mondo del cibo. La Storia di Lina è una tenera favola, su una piccola oliva che un giorno sbatte la testa e comincia a credersi una ciliegina. Lina, assieme alla sorella Lella, alla mamma O’Livia, agli amici Capperones, con cui organizzano una gara di salto nel barattolo, con lo Zio Ivo, un albero di ulivo imponente e positivo, combatte i nemici comuni, ovvero le Mosche Losche Mangiaolive e alla fine riesce a recuperare la propria identità, facendo festa con tutti gli amici e i parenti.
La fiaba di Chiara Patarino ci conduce in un mondo magico e prezioso, perché dà vita al cibo in un modo divertente e appassionante, svelando anche dei segreti e regalando delle informazioni altrimenti poco note. L’ultima parte della “Storia di Lina”, infatti, è composta da un’appendice informativa particolarmente ricca di curiosità e di notizie che permettono di conoscere meglio uno dei componenti fondamentali della dieta mediterranea e della nostra alimentazione, oltre a una serie di attività più interattive e ad alcune ricette da poter provare e gustare.
Accompagnata dalle illustrazioni di Elena Prette, la storia di Lina insegna la diversità di ogni cibo (e, pertanto, di ognuno singolarmente), educa alla pazienza, a non lasciarsi prendere dallo sconforto, all’accettazione serena degli imprevisti che nella vita di tutti sono inevitabili; perché prima o poi tutto, in un modo o nell’altro, si sistema.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *