ROMA – Cucina e ironia, un binomio insolito, ma vincente. Se volete saperne di più leggete “Parlami d’amore ragù“, il nuovo lavoro di Rocco Moliterni edito da Mondadori nella collana Gastronomia miscellanea.
Variazioni sul tema “cucina”: tanti affrontano questo tema – in tv, alla radio sui giornali, in libreria – ma pochi lo fanno con ironia. Ci ha pensato il giornalista Rocco Moliterni con questo volume che raccoglie 100 divertenti pezzi, per lo più provenienti dalla rubrica “Fratelli di teglia”, pubblicata dall’aprile 2010 ogni giovedì sulla pagina di enogastromia “Il bello & il buono” del quotidiano “La Stampa”. Gli argomenti? Variano dai piatti preferiti da personaggi famosi (Garibaldi, Manzoni, Cavour, Rossini…) a specialità regionali (gli strangolapreti, i salumi, la porchetta…), dai misteri sull’origine di alcuni classici (carbonaro, insalata russa, carpaccio…) a prodotti del nostro immaginario (Idrolitina, Buondì Motta, Fernet Branca) e della pubblicità (Cornetto Algida, Birra Peroni…). E per alleggerire l’excursus storico, ogni pezzo si conclude con un divertente calembour (da “Parlami d’amore ragù” ai “Ragazzi della via glu-glu”, da “Prima che il gallo chianti” a “Meglio tordi che mai”. Gran finale: 50 ricette che prendono spunto dai pezzi proposti. In menù: finanziera, costoletta alla milanese, polpette e risotti… E qua e là spunti di “gossip” a sorpresa: Radezky innamorato, degli gnocchi di zucca e della lavandaia milanese che glieli aveva preparati. Ma che amava anche la cotoletta (“alla milanese”, naturalmente), al punto da mandarne alla corte imperiale la ricetta raccomandando di usare carne di maiale e non di vitello, perché non si parlasse di plagio.
“Parlami d’amore ragù. Sfizi e vizi degli italiani a tavola”
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