Nuova stagione, nuove letture!
L’arrivo imminente di una nuova stagione porta con sé il cambiamento; quel cambiamento così atteso e desiderato nonostante la fissità del tempo che viviamo. Quali letture potrebbero accompagnarci in questa transizione verso un nuovo periodo dell’anno? Quali libri racchiudono – in maniera espressa o solo come chiave di lettura soggettiva – la voglia, l’esigenza o la storia di una trasformazione?
Giulia e Cristiano si sono posti queste domande e hanno tentato, attraverso proposte editoriali di ieri e di oggi, di dare qualche risposta. Pronti per la primavera? Ecco i 10 Libri del cambiamento, suggerimenti per neofiti e lettori forti!
- Fiori giapponesi di Raffaele La Capria (Bur).
Pubblicato per la prima volta nel 1979, questo libro raccoglie tanti racconti brevi che sbocciano, come suggerisce il titolo, come fiori a primavera. Ogni piccola storia è una riflessione sul cambiamento, l’amore, l’adolescenza. Un classico da riscoprire. - Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980 di Angela Scarparo (Avagliano)
Tante voci in un unico testo: il libro raccoglie stralci di romanzi simbolo della scrittura femminile dei passati decenni. Quattordici autrici a testimonianza dell’Italia che cambiava. - Tristezza di Federico Reggiani e Angel Mosquito (Neo)
Pubblicato da pochissimi giorni, questo fumetto racconta di una società che si trova al cospetto di un radicale cambiamento: una pandemia chiamata Tristezza spazza via tutto quello che il mondo conosceva già. In un ambiente distopico, diventa essenziale rivedere le priorità. - Lettere eretiche di Mark Twain (Piano B)
Composte nel 1910 ma pubblicate solamente oltre quarant’anni dopo, le Lettere della Terra sono l’esempio narrativo più intenso dell’ironica e dell’arguzia di Marc Twain, autore noto al grande pubblico per i suoi romanzi d’avventura. In queste lettere Twain mostra il proprio cambiamento attraverso la narrazione della follia: del mondo, della natura e dell’uomo. - Italiana di Giuseppe Catozzella (Mondadori)
Ciccilla è la prima donna a combattere per l’Unità d’Italia; nei boschi e sulle alture della Calabria imparerà il linguaggio della natura e della libertà. La vicenda reale si intreccia alla narrazione romanzesca messa a punto da Giuseppe Catozzella in un racconto in cui il cambiamento della protagonista va di pari passo con le evoluzioni storiche. - Berlino 2.0 di Mathilde Ramadier e Alberto Madrigal (Bao Publishing)
Mathilde Ramadier e Alberto Madrigal vivono a Berlino e raccontano il lato nascosto del miracolo economico tedesco: i contratti brevissimi, sottopagati, per i “mini job” che il governo consente per favorire la mobilità lavorativa e inserire i giovani. La trappola degli stage e della precarietà, realtà ben nota ai lettori italiani, è una piaga da cui non è immune la prima economia europea. Con taglio disincantato, lieve e ironico, i due autori ci raccontano una Berlino inedita, molto più umana di come la vediamo solitamente da qui. - L’improvvisatore di Sualzo (Rizzoli Lizard)
Elia Sabaz. Trent’anni, scapolo, maestro elementare controvoglia, chiaramente (e del tutto inconsapevolmente) afflitto dalla sindrome di Peter Pan, ha da sempre un sogno nel cassetto: quello di sfondare nel mondo della musica come grande talento del jazz, complice un po’ di faccia tosta e una bella parlantina sciolta. Ma è proprio vero che per avere fortuna bisogna trovarsi al posto giusto, al momento giusto? E se fossero invece il posto (e il momento) sbagliato a portare nel proprio mondo ciò di cui si è sempre andati in cerca? Attenzione, Elia… alle volte, nella vita come nel jazz, l’importante è improvvisare. - Rughe di Paco Roca (Tunué)
Emilio, un anziano direttore di banca affetto dal morbo di Alzheimer, è ricoverato dalla sua famiglia in una residenza per la terza età. In questo ambiente, egli apprende come convivere con i suoi nuovi compagni e con gli infermieri che li accudiscono, cercando di non sprofondare in una morbosa routine quotidiana. La lotta contro la malattia è sorretta dalla volontà di mantenere la sua memoria e di evitare di essere portato all’ultimo piano, quello del non ritorno. - Il trentesimo anno di Ingeborg Bachman (Adelphi)
Giunto al suo trentesimo anno, il protagonista del racconto che dà il titolo a questo libro, avverte che sta entrando in una zona della vita dove i nomi si scollano dalle cose, le cose vagano sospese, la spinta a muoversi si arresta per un lungo momento. «E la mattina di un giorno che poi scorderà si sveglia e, tutt’a un tratto, rimane lì steso senza riuscire ad alzarsi, colpito dai raggi di una luce crudele e sprovvisto di ogni arma e di ogni coraggio per affrontare il nuovo giorno». - Il pozzo di Juan Carlos Onetti (Sur)
Il pozzo è l’esordio di Juan Carlos Onetti: scritto nel 1939, in un fine settimana in cui l’autore aveva smesso di fumare, viene tradotto ora per la prima volta in italiano. Anche se ammette di non saperlo fare, Eladio Linacero decide di sedersi a raccogliere le sue memorie, perché «un uomo, quando arriva a quarant’anni, deve scrivere la storia della sua vita, soprattutto se gli sono capitate cose interessanti. L’ho letto non so dove». Pessimista, scettico e cinico, Linacero è il personaggio onettiano per eccellenza con una delicatezza con cui l’autore trasforma in meraviglia ogni genere di miseria umana.