Alessia Sità
ROMA – “ È l’una di notte. Una ragazza passa veloce sul lungotevere Marzio. È vestita di scuro, con abiti dimessi. La vede un giovane impiegato di commercio, di ritorno a casa. Ode un colpo d’arma da fuoco. Si volta: la ragazza è scomparsa.” Nel suo ultimo intrigante romanzo, “L’ultima passeggiata”, recentemente edito da Mursia, Gabriella Guidi Gambino ricostruisce un oscuro caso di cronaca nera. Un giallo che scosse la città di Roma il 4 gennaio 1918 e archiviato troppo facilmente a causa della scarsa disponibilità di indizi. A distanza di molti anni, però, Lisa Gritti e il burbero penalista Giacomo Sanfelici decidono di riaprire il fascicolo, per far luce sul misterioso omicidio di quella che fu definita ‘una profuga di guerra’.
Ripercorrendo le carte processuali, la giovane donna e l’anziano criminologo scopriranno un retroscena fatto di turbamenti, amori traditi e sotterfugi.
Lentamente i personaggi prendono sempre più forma e spessore: il dongiovanni dalla vita dissoluta che seduce una giovane nobildonna, troppo ingenua per rendersi conto del doppiogioco cruedele di cui sarà vittima; e infine la bellissima e diabolica seduttrice senza scrupoli.
Attraverso una descrizione accurata in ogni piccolo dettaglio e con uno stile semplice e diretto, Gabriella Guidi Gambino offre al lettore un intrigante e misteriosa panoramica della ‘città eterna’ degli anni Venti.
L’elegante giallo si insinua nell’animo umano, svelandone ogni minima sfumatura.
Fra bene e male, la torbida vicenda viene ricostruita con estrema accuratezza e lentamente ogni tassello della storia trova alla fine la giusta collocazione.